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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00399 presentata da RUBINATO SIMONETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080618

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00399 presentata da SIMONETTA RUBINATO mercoledi' 18 giugno 2008 nella seduta n.019 RUBINATO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: da notizie diffuse dagli organi di stampa locale, in particolare da un articolo del Corriere Veneto del 17 giugno 2008, risulta che sarebbero in corso in alcune regioni, tra le quali il Veneto, sopralluoghi di funzionari del Ministero dell'interno su ex aree e terreni militari dismessi, al fine di individuare siti idonei ad ospitare, centri per l'identificazione e l'espulsione di immigrati clandestini; nel citato articolo si riferisce che tra tali aree «sono state prese in considerazione le due ex basi missilistiche dell'Aeronautica di Ca' Tron, nei Comuni di Meolo e Roncade» e che «gli addetti ai lavori indicano come molto probabile la scelta di Ca' Tron»: trattasi della zona logistica 56 GR IT - distaccamento straordinario Ca' Tron - ubicata nel comune di Roncade in provincia di Treviso, sulla quale insisteva l'ex base in disuso dal 1966; l'ex base missilistica di Ca' Tron e' stata inserita nel decreto direttoriale del Ministero della difesa del 25 luglio 2007, attuativo dei commi 263 e 264 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria per il 2007), con il quale sono stati consegnati 198 beni immobili della difesa all'Agenzia del demanio, con la finalita' di valorizzarli per la promozione e lo sviluppo dei sistemi locali, anche a mezzo di accordi di programma con gli enti locali interessati; l'inclusione della zona logistica di Ca' Tron nel piano di dismissione militare giungeva anche a fronte della sollecitazione da parte degli amministratori locali e di Fondazione Cassamarca di Treviso, volta al suo recupero e valorizzazione, in quanto sita all'interno di una piu' vasta area (la Tenuta di Ca' Tron), che, con una superficie di circa 1.100 ettari, costituisce non solo la piu' grande azienda agraria a corpo unico del Triveneto, ma soprattutto la porzione piu' rilevante e significativa che rimane di quella che fu un tempo la pregiata campagna veneta, in prossimita' della laguna settentrionale di Venezia, e dunque una risorsa naturale pressoche' incontaminata di eccezionale pregio naturalistico e archeologico (proprio nei pressi della ex base missilistica e' stato rinvenuto un tratto dell'antica Via Annia). Negli ultimi anni la zona e' stata interessata da una serie di iniziative di Fondazione Cassamarca tese alla sua valorizzazione ambientale e produttiva (la riconversione della superficie agricola aziendale con metodo biologico e la rinaturalizzazione a bosco e zona umida di un'ampia area della proprieta'; scavi archeologici sul tracciato della via Annia romana, che hanno gia' consentito di portare alla luce significative vestigia del tracciato di questa antichissima e importante arteria; la realizzazione di un centro di ricerca sui rischi connessi alla diffusione nell'ambiente dei semi transgenici, ad opera dell'I.C.G.E.B. di Trieste, agenzia collegata alle Nazioni Unite; la ristrutturazione di una serie di edifici destinati ad ospitare master universitari e corsi di formazione in materia di agricoltura, convegni ed incontri, progetti per lo sviluppo della vocazione turistica dell'area), divenendo altresi' la sede di un «distretto» tecnologico per imprese di ricerca ed innovazione nel campo delle piu' avanzate tecnologie web e dei nuovi media, che si stanno insediando negli antichi fabbricati rurali, appositamente riqualificati nel pieno rispetto della campagna circostante; la sciagurata eventualita' di realizzazione in loco di un Centro per l'identificazione e l'espulsione di immigrati clandestini sta quindi allarmando gli amministratori locali dei Comuni interessati (in particolare Roncade, Meolo, Quarto d'Altino) e i soggetti che in quell'area gia' operano con le finalita' suindicate, in considerazione del contrasto di tale ipotesi con la valenza dell'area circostante e lo sviluppo innovativo e di qualita' della stessa, in coerenza con il quale si auspica invece la fattibilita' di un accordo di programma del sistema locale per la valorizzazione della ex base missilistica con finalita' turistiche o di ricerca ed innovazione tecnologica ad alta sostenibilita' ambientale -: se la situazione reale sia effettivamente quella descritta; in caso affermativo, se non ritenga, in considerazione di quanto illustrato in premessa circa la significativa valenza del luogo e delle attivita' innovative ivi insediate, di escludere da subito dall'elenco delle aree in osservazione quella in oggetto; nella denegata ipotesi che cio' non fosse, su quali basi e criteri il Ministro interrogato intenda selezionare i siti idonei all'insediamento dei centri per l'identificazione e l'espulsione di immigrati clandestini e come intenda coinvolgere le amministrazioni e le comunita' locali in scelte cosi' rilevanti per l'assetto dei territori, che nel caso di Ca' Tron avrebbero sicuramente una ricaduta esiziale sull'intera comunita' residente. (4-00399)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata venerdi' 5 dicembre 2008 nell'allegato B della seduta n. 099 All'Interrogazione 4-00399
presentata da SIMONETTA RUBINATO Risposta. - L'eventuale costruzione di un centro di identificazione ed espulsione nell'area dell'ex base dell'aeronautica di Ca' Tron, in provincia di Treviso, va considerata nel piu' generale contesto dell'attuale congiuntura dei fenomeni migratori verso il nostro Paese. Infatti, lo straordinario intensificarsi dei flussi di immigrazione clandestina, di cui la manifestazione piu' evidente e' rappresentata dagli sbarchi lungo le coste delle regioni meridionali, rende sempre piu' urgente l'adeguamento delle strutture di trattenimento degli stranieri da espellere alle dimensioni e all'entita' del fenomeno in atto. Alla data del 9 ottobre scorso, gli stranieri sbarcati sono stati 27.417 mentre nel corrispondente periodo del 2007 erano stati 17.264, con un incremento di 10.153 unita', pari a circa il 59 per cento. Per assicurare la funzionalita' delle procedure di espulsione e garantire il ritorno nei Paesi d'origine o il transito degli stranieri in posizione irregolare, e' stato avviato un piano straordinario di ampliamento della ricettivita' dei centri di identificazione ed espulsione esistenti. Una prima proposta in tal senso e' contenuta nel disegno di legge recante «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica» (atto Senato 733), in corso di esame al Senato, dove in relazione al prolungamento del periodo massimo di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, si prevedono nuove costruzioni e ristrutturazioni dei centri gia' esistenti, per la realizzazione di 4.640 posti. Tuttavia, in considerazione dei tempi necessari all'esame e all'approvazione del disegno di legge, nell'ambito del decreto-legge n. 151, del 2 ottobre 2008, recante «Misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalita' organizzata e all'immigrazione clandestina», e' stata inserita una disposizione che consente di procedere immediatamente alla individuazione e realizzazione di nuovi centri di identificazione ed espulsione. Quanto alle sedi ove sorgeranno le nuove strutture ed anche nell'ottica di pervenire ad una piu' omogenea distribuzione delle stesse, e' stata avviata una intensa attivita' di studio e di ricerca, con una prima valutazione sulla idoneita' degli immobili, delle aree libere o con fabbricati, indicati dall'Agenzia del Demanio, nell'ambito delle regioni nelle quali non sono, al momento, operativi centri di identificazione e di espulsione. Le caratteristiche dei siti sono oggetto della massima attenzione e considerazione. I sopralluoghi effettuati, infatti, sono stati finalizzati a verificare la piena idoneita' dei luoghi, sulla base di una approfondita valutazione delle loro caratteristiche, o della presenza di eventuali vincoli di natura archeologica o paesaggistica, nonche' della attuale destinazione d'uso degli stessi. Il Ministro dell'interno: Roberto Maroni.



 
Cronologia
giovedì 12 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Irlanda, si svolge il referendum sulla riforma istituzionale dell’Ue prevista dal Trattato di Lisbona. Il 53,4% degli elettori respinge la riforma. Il risultato blocca l’entrata in vigore del Trattato prevista per il 1° gennaio 2009. Si apre una nuova crisi istituzionale dell’Ue.

mercoledì 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva, con 326 voti favorevoli, 260 contrari e 3 astenuti, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie (C. 1185-A), sul quale era stata posta la questione di fiducia.

    Il provvedimento, recante l'abolizione dell'ICI sulla prima casa, sarà approvato definitivamente dal Senato il 17 luglio 2008 (legge 24 luglio 2008, n. 126).