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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01395 presentata da MELIS GUIDO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110112

Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01395 presentata da GUIDO MELIS mercoledi' 12 gennaio 2011, seduta n.416 MELIS, CALVISI, FADDA, MARROCU, ARTURO MARIO LUIGI PARISI, PES, SCHIRRU e SORO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: secondo un'indiscrezione pubblicata dal sito Indymedia.org il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare starebbe approntando un decreto destinato a dar corso ad un accordo generale con Eni: un protocollo d'intesa dal titolo «Protocollo d'Intesa per la determinazione degli obiettivi di riparazione ai fini della sottoscrizione di atti transattivi in materia di danno ambientale con riguardo ai siti di interesse nazionale di Priolo Gargallo, Brindisi, Napoli orientale, Pieve Vergonte, Crotone, Cengio, Avenza, Mantova, Gela e Porto Torres»; tale accordo mirerebbe ad evitare il ripetersi di sentenze come quella della corte di appello di Torino, che ha condannato la Syndial, controllata Eni, a risarcire il Ministero per oltre un miliardo e 800 milioni di euro (gia' richiesti dall'Avvocatura dello Stato) per l'inquinamento da ddt del lago Maggiore provocato dal sito Enichem di Pieve Vergonte; l'esistenza di una tale trattativa sarebbe confermata dalle dichiarazioni del dottor Paolo Marchioni, consigliere dell'Eni e vicepresidente della provincia del Verbano Cusio Ossola: «Posso dire che esiste una trattativa tra Eni e ministero. Ma non sono a conoscenza dei contenuti, ne' se andra' a buon fine», ha infatti dichiarato il dottor Marchioni a «Verbania News»; la Syndial (ENI) ha da tempo contratto l'obbligo di realizzare la bonifica dell'area industriale di Porto Torres, bonifica che, stando alle dichiarazioni recenti dell'amministratore delegato di tale azienda Sergio Polito, prevederebbe un investimento di 530 milioni e un programma di tredici interventi, da portarsi a termine in 7/10 anni; i fondi per la bonifica sono accantonati in un apposito fondo per rischi ed oneri e precisamente alla voce fondo rischi ambientali, che alla data del 31 dicembre 2009 ammontava a 1.936 milioni di euro e precisamente per 1.412 milioni di euro destinati alla Syndial spa (si veda la tabella del fondo rischi e oneri bilancio ENI 2009); per altro nel bilancio ENI 2009, a pagina 182 (allegato 9), si legge che i costi sono iscritti nell'esercizio in cui viene definito il programma; quindi i fondi citati presenti al 31 dicembre 2009 sarebbero in realta' accantonamenti per altri programmi di bonifiche diversi da quelli in oggetto, e i fondi per realizzare la bonifica a Porto Torres, per essere resi disponibili, avrebbero dovuto essere iscritti come tali nel terzo trimestre 2010; nella relazione trimestrale ENI, e precisamente del terzo trimestre 2010 (quindi al 30 settembre), l'accantonamento sul fondo rischi ed oneri risulta di soli 6 milioni di euro, e non destinati al settore petrolchimico. Quindi niente e' stato accantonato in piu' rispetto al 31 dicembre 2009 -: se ritengano i Ministri interrogati di dover smentire l'allarmante notizia circa il protocollo d'intesa anticipata dal sito Indymedia.org e confermata sia pure in termini generici dal dottor Marchioni; se, nel caso invece che tale accordo risultasse confermato, non ritengano i Ministri di dover urgentemente fornire elementi circa i suoi contenuti specifici e circa le sue ricadute economiche; se ritengano di poter fornire assicurazioni circa il rispetto degli accordi sulla bonifica dell'area di Porto Torres a suo tempo sottoscritti dall'ENI; quali siano (a quanto ammontino e in quali documenti contabili siano previste) le risorse destinate attualmente a tale bonifica; per quale ragione tali risorse non risultino accantonate nei bilanci consolidati Eni alla data del 30 settembre 2010.(3-01395)

 
Cronologia
sabato 1° gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In risposta alla crisi finanziaria sono istituite tre nuove autorità europee di vigilanza: l’Autorità bancaria europea con sede a Londra, l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati con sede a Parigi e l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali con sede a Francoforte.

giovedì 13 gennaio
  • Parlamento e istituzioni

    La Corte costituzionale, giudicando delle questioni di legittimità costituzionale relative alla legge n. 51 del 2010, in materia di impedimento a comparire in udienza del Presidente del Consiglio dei ministri, ritiene illegittimi l'art. 1, comma 4, per l'ipotesi di impedimento continuativo e attestato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e l'art. 1, comma 3, nella parte in cui non prevede che il giudice valuti in concreto l'impedimento addotto.