Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/10204 presentata da CAPEZZONE DANIELE (MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI) in data 11/01/2017

Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-10204 presentato da CAPEZZONE Daniele testo di Mercoledì 11 gennaio 2017, seduta n. 722 CAPEZZONE . — Al Presidente del Consiglio dei ministri, Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che: secondo autorevoli organi di stampa Cassa depositi e prestiti sarebbe pronta a entrare in Telecom al fine di «pareggiare» la quota della società francese Vivendi, nel quadro di una «controffensiva» che induca Vivendi a una trattativa in diverse partite, dalle telecomunicazioni alle assicurazioni. Tale operazione avrebbe un costo stimato di 2,5 miliardi di euro; tali indiscrezioni, non solo non sono state smentite dal Governo, ma anzi, in qualche misura risulterebbero avallate da reiterate interviste e prese di posizioni pubbliche di esponenti di primo piano dell'Esecutivo, pur senza confermare specificamente la notizia; Cassa depositi e prestiti spa è un ente pubblico finanziario controllato al 70 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze e al 30 per cento ha diverse fondazioni, soprattutto bancarie. La sua attività è quella di finanziare lo sviluppo del Paese, utilizzando risorse per investimenti pubblici, opere infrastrutturali dei servizi pubblici e grandi opere nazionali e dal 2009 Cassa depositi e prestiti spa può finanziare interventi anche con il concorso di soggetti privati; non va dimenticato che una delle sue principali fonti di raccolta di denaro è il risparmio postale: Cassa depositi e prestiti spa è, infatti, l'emittente dei buoni fruttiferi postali e dei libretti di risparmio, che godono della garanzia diretta dello Stato italiano; Cassa depositi e prestiti spa è proprietaria, tra l'altro, del 10 per cento di Eni, del 17,36 per cento di Enel, del 35 per cento di Poste italiane, e del 29,95 per cento di Terna e un determinante ruolo le è stato attribuito nel tentativo di soluzione della vicenda «Ilva» di Taranto–: se il Governo confermi questa intenzione; quale sia l'orientamento del Governo circa l'utilizzo del risparmio postale che pare costituire una «massa» di manovra da usare «politicamente»; se, considerando i dati della Corte dei conti, secondo cui Cassa depositi e prestiti, con un patrimonio netto di 20 miliardi di euro, ha partecipazioni di circa 30 miliardi (situazione che sarebbe ad esempio anomala per una banca), il Governo non ritenga che il risparmio postale sia in questo modo esposto a rischi eccessivi. (5-10204)

 
Cronologia
lunedì 9 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali

    Dopo due anni, riapre l'ambasciata italiana a Tripoli.



martedì 17 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Antonio Tajani è eletto Presidente del Parlamento europeo.