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Portale storico della Camera dei deputati

Stefano du Pérac

  • Disegno della colonna Antonina

Giacomo Lauro

  • Veduta ideale della zona di Montecitorio in epoca romana
  • Columna Antonini Pii

Giovanni Battista Falda

  • Piazza Colonna sù la Via del Corso spianata et ampliata da N. Sig. Papa Alesandro VII
  • Particolare della tavola precedente
  • Altra Veduta di Piazza Colonna spianata et ampliata da N. S. Alesandro VII
  • Fontana a Monte Citorio

Anonimo del XVII secolo

  • Columna Antonini

Aveline

  • Veue et perspective de la Colomne d'Antonin le Pieux Empereur

Pietro Paolo Girelli

  • Fontana nella Piazza Colonna

Carlo Fontana

  • Progetto autografo per il prospetto della Curia (Prints Room, Windsor Castle)
  • Medaglia che rappresenta la Curia non effettuata in tal modo per le suddette cause

Alessandro Specchi

  • Citatorio Antico delineato dal  Cavalier Carlo Fontana
  • Prospetto dell'Edificio Apostolico o vero Curia
  • Prospetto interiore del cortile della Curia Innocenziana verso la porta.
  • Altro Prospetto interiore in faccia all'ingresso
  • Prospetto del Palazzo della Gran Curia Innocenziana per residenza de Tribtrnali fatto erigere nuovamente nel Monte Citorio dalla Santità di N. Sig.re Innocenzio XII
  • Prospetto della metà del didentro del cortile della Curia Romana
  • Prospetto e Veduta del Palazzo della Curia Romana per residenza de' Tribunali nuovamente fabbricato sul' Monte Citatorio
  • Particolare della tavola precedente
  • Porta principale del Palazzo della Curia Innocenziana con le sue porte minori Laterali sopra il Monte Citorio

Antonio Barbey

  • Finestre del Pian Terreno della facciata del Palazzo della gran Curia Innocentiuna

Giovanni Girolamo Frezza

  • Delineatio Palatii ab Innocentio XII in Monte Citatorio extructi

Anonimo del XVIII secolo

  • Anonimo Del XVIII Secolo, Veduta del Palazzo della gran Curia a Monte Citorio in Roma

Arnold Van Westerhout

  • Scenographia Machinae qua Clemente XI Pont. Max. An. D. MDCCV Columna cum Stylobata Apotheoseos Imp. T. Aelij Antonini Pij Augusti eruta est e ruderibus Campi Martii
  • Particolare della tavola precedente

Giovan Battista Piranesi

  • Veduta della Gran Curia Innocenziana edificata sulle rovine dell'Anfiteatro di Statilio Tauro, che formano l'odierno Monte Citorio nella tavola XXVIII
  • Colonna Antonina
  • Pianta di Montecitorio e delle 'insule' adiacenti
  • La colonna e la base con la dedica ad Antonino Pio
  • Veduta del Piedestallo dell'Apoteosi di Antonino Pio, e di Faustina sua moglie nella Piazza di Monte Citorio

Jean Laurent Le Geay

Giuseppe Vasi

Jean Barbault

Giovanni Maria Cassini

Domenico Montagù

Francesco Barbazza

Giovan Paolo Pannini

Luigi Rossini

  • Veduta del Cortile della Curia Innocenziana, nella Piazza di Monte Citorio, col progetto di innalzarvi la Colonna ivi sdraiata

Pietro Ruga

  • Veduta della Piazza e Colonna Antonina

Gio. Acquaroni

  • Veduta della Piazza e Colonna Antonina

Antonio Acquaroni

  • Colonna di Marco Aurelio

Domenico Amici

  • Obelisco Campense di Monte Citorio
  • Veduta dell'obelisco e del palazzo di Montecitorio (collezione privata)

Gaetano Cottafavi

  • Veduta della Piazza Colonna
  • Colonna Antonina

Anonimo del XIX secolo

  • Veduta di piazza Colonna
  • La notte del 12 febbraio 1831 in piazza Colonna
  • Veduta della piazza di Montecitorio
  • I1 palazzo di Montecitorio con il tricolore

Mattia De' Rossi

  • Palazzo Ludovisi a Montecitorio (Roma, collezione Doria-Pamphili)
  • Particolare della tavola precedente

Anonimo del XVIII secolo

  • Veduta del palazzo di Montecitorio e di palazzo Chigi prospettanti su un'unica piazza
  • Veduta della piazza di Montecitorio
  • Cerimonia a Montecitorio
  • Veduta di Piazza Colonna

J. Merigot

  • Piazza Colonna, tempo di Carnavale

Antoine Jean-Baptiste Thomas

  • Il Cocomeraro in piazza Colonna

Anonimo del XIX secolo

  • L'estrazione del lotto a Montecitorio (Museo di Roma)
  • Veduta di piazza Colonna (collezione privata)

S. Corsi

  • Piazza di Monte Citorio in Roma

Philippe Benoist

  • Piazza Colonna al Corso
Stampe e dipinti del Palazzo di Montecitorio
 

Nel 1650, per volontà del papa Innocenzo X, Gian Lorenzo Bernini - che aveva già lavorato per i Barberini, la famiglia del Pontefice Urbano VIII - iniziava i lavori per la costruzione di un palazzo destinato a dimora dei principi Ludovisi.
Il Bernini aveva ideato una costruzione grandiosa con una fronte poligonale in cinque parti e un'ordine unico di tradizione palladiana arricchito dalla plasticità del bugnato rustico. L'ambizione del concepimento berniniano, però, non trovò rispondenza nelle possibilità economiche dei Ludovisi, i quali, d'altronde, vista la lentezza dei lavori e la lontananza nel tempo del loro compimento, spesero una notevole somma per l'acquisto di un palazzo li vicino, a San Lorenzo in Lucina. La morte del Pontefice (1655) e di Nicolò Ludovisi (1664), le questioni ereditarie che ne derivarono, portarono alla sospensione dei lavori.
11 Palazzo Ludovisi rimase incompiuto e disabitato per circa quaranta anni, fino a che, nel giugno 1694, fu acquistato per l'ospizio di San Michele della Reverenda Camera Apostolica. Il Pontefice Innocenzo XII aveva intenzione di adibire il pianterreno a sede della dogana e i piani superiori per la Curia, ma Carlo Fontana, d'accordo con monsignor Nuzzi, propose l'accentramento dei Tribunali in un'unica Curia, redigendo un trattato, pubblicato prima nel 1694 e poi in seconda edizione nel 1708, dove dimostrava che in epoca romana l'area di Montecitorio aveva avuto analoga funzione. L'idea di un grande palazzo di giustizia, che era stata nelle intenzioni di Giulio I1 e di Sisto V, e la componente caritativa che la Curia dovesse contribuire al sostentamento dei poveri, costituiscono i temi essenziali dell'edificio, espressi nella ristrutturazione progettata dal Fontana.
A differenza del Bernini, che aveva ideato un cortile di forma quadrata e un solo ingresso monumentale, il Fontana propose un cortile ad emiciclo con due 'passi' per le carrozze, mentre sulla facciata progettò un portale dove, secondo il tema tradizionale dell'arco trionfale, si aprivano tre ingressi e dove inserì due medaglioni con la raffigurazione della Giustizia e della Carità, simboli abbinati delle funzioni dell'edificio. La fronte fu completata, al posto dell'attico palladiano con le statue che era nelle intenzioni berniniane, con un campanile con l'orologio sormontato da un angelo in ferro e da una banderuola. La facciata interna sul cortile d'onore aveva la disposizione di un portico a pianterreno e di una galleria ad ogni piano.
Fu nell'aprile 1695 che per la prima volta echeggiarono i rintocchi del campanone che portava la scritta: «Diligite justitiam qui iudicatis in terra».
Con l'ascesa di Pio VI al soglio papale, la piazza di Montecitorio ebbe una sistemazione definitiva. Nel 1789 Pio VI diede, infatti, incarico all'architetto Giovanni Antinori di innalzare al centro della piazza l'obelisco che l'Imperatore Augusto, dopo la conquista dell'Egitto, aveva portato a Roma. La stele - trovata nel 1748 nei pressi di piazza San Lorenzo in Lucina - proveniva da Eliopoli dove era stata innalzata in onore di Psammetico II, fra il 594 e il 589 a.C., per commemorare la vittoria sugli Etiopi. Sulla cima, Pio VI volle fosse posto un globo di bronzo con una fessura centrale attraverso la quale, a mezzogiorno, passa il sole, disegnando così un punto luminoso nell'ombra che l'obelisco proietta sul pavimento della Piazza. Ciò in ricordo dell'antica funzione di gnomone di una grande meridiana, già disegnata sul pavimento di una piazza presso San Lorenzo in Lucina, alla quale l'imperatore Augusto l'aveva destinato. Dopo il 1870, con la presa di Roma e il trasferimento della capitale, si inizia una nuova svolta decisiva nella storia del palazzo.
Pochi giorni dopo Porta Pia, 1'11 ottobre 1870, si pone, con una lettera del segretario generale del Ministero dell'Interno alla Presidenza della Camera dei Deputati, il problema della ricerca di una sede per la Camera. «Il Palazzo di Montecitorio - è scritto testualmente nel verbale della Presidenza del 5 giugno 1871, firmato dal Presidente della Camera Biancheri - e per via di esclusione e perché offre il numero e l'ampiezza dei locali necessari alla Camera, e perché i lavori possono essere compiuti entro il termine dei sei mesi deliberati dalla Camera dei Deputati, è adunque la località che dev'essere preferita come residenza della Camera medesima».
Malgrado la protesta degli avvocati del Circolo legale romano per l'estromissione dei Tribunali dal palazzo, hanno inizio i lavori. Nel febbraio del 1871 viene approvato dal Ministero dei Lavori Pubblici il progetto dell'ingegner Comotto, che si era già messo in evidenza in occasione di un concorso per la sistemazione della Camera nel salone dei Cinquecento nel Palazzo Vecchio, quando la capitale era a Firenze. I lavori vengono affidati all'impresa Salviati, mentre al palazzo di Montecitorio, in una stima fatta in occasione di un'assicuraziune contro l'incendio, viene attribuito il valore di lire 1.779.828.
La costruzione dell'aula nell'emiciclo del cortile della Curia, secondo il progetto dell'ingegner Comotto, realizzata in ferro e legno e coperta in zinco - donde il calore asfissiante e il freddo intenso dell'aula, che dettero origine ad una vasta aneddotica - procede abbastanza rapidamente, e il 6 giugno del 1872 vengono sottoscritti i verbali di consegna del palazzo di Montecitorio alla Camera dei Deputati.