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Portale storico della Camera dei deputati

Stampe e dipinti del Palazzo di Montecitorio

Columna Antonini Pii

Columna Antonini Pii

Altre immagini di: Giacomo Lauro

  • Veduta ideale della zona di Montecitorio in epoca romana
  • Columna Antonini Pii
Columna Antonini Pii
di Giacomo Lauro

Nella serie di incisioni Collectio antiquitatum urbi, il Lauro presenta immagini della Roma del suo tempo con resti di antichi monumenti non alterati da ricostruzioni classiche. Rispetto alla precedente, questa veduta acquista pertanto una dimensione di maggior concretezza e giova a documentare lo stato di piazza Colonna fra la fine del Cinquecento e i primi anni del nuovo secolo. Si notino la fontana di Giacomo della Porta (1575), antistante la colonna di Marco Aurelio, il nuovo basamento su cui fu collocata la colonna da Domenico Fontana (1589), e, sulla sommità di essa, la statua di San Paolo issatavi contemporaneamente. In angolo con la via Flaminia prospettano sulla piazza i palazzi Aldobrandini e Del Bufalo, rispettivamente a destra e a sinistra; da questo lato, in fondo, si trova la chiesa di San Bartolomeo dei Bergamaschi, costruita nel 1561 e rimaneggiata - come oggi la si vede - nel Settecento su disegno del Valvassori. La denominazione Columna Antonini è erronea: fino dall'alto Medioevo (cfr. l'Itinerario di Einsiedeln, dell'VIII sec.) si cominciò a designare come colonna Antonina quella di Marco Aurelio e con tale nome fu nota nella tradizione topografica e antiquaria di Roma, anche dopo che la colonna propriamente dedicata ad Antonino Pio venne rimessa in luce, agli inizi del Settecento. Peraltro questa, benché se ne fosse perduto il ricordo, si trovava ancora eretta - ma seminterrata e quindi solo in parte visibile - nel vicino Monte Citorio: un troncone di granito rosso che ebbe una fortuna storica assai affascinante durante i secoli; affermavano infatti taluni scrittori, come il Nardini, che fosse quella la «columna citatoria», dalla quale gli antichi romani «solevano citar le centurie a dare i suffragi nelle elezioni dei Magistrati».