«Potrei molto difondermi nella spiegazione delle Figure, che in detto Piedestallo si mirano, e rapportare le molte Erudizioni, che da gl'Intendenti vi si ravvisano, ma essendo ciò stato fatto dall'Eruditissimo Monsignore Bianchini, dal Sapientissimo Sig. Abbate Vignoli, e dal Dottissimo Sig. Michel'Angiolo de la Chausse, (Tre penne a di cui elevati voli non può mai giunger la mia) mi arretrerò dall'Impresa, bastandomi intorno a ciò d'accennare qualche cosa per sodisfare la lodevole curiosità dell'Erudito Lettore. Sappiasi dunque che in un lato di detto Piedestallo corrispondente verso le Monache di Campo Martio, si legge la già rapportata Iscrizzione nel mio primo Ragguaglio, cioè DIVO ANTONINO AUG. PIO ANTONINUS AUGUSTUS ET VERUS AUGUSTUS FILII. Nell'opposto lato corrispondente verso i RR.PP. della Missione vedesi scolpita la Consecrazione d'Antonino, come ho descritto nella mia prima Relazione. I1 Giovine alato, che ivi si mira è il Genio dell'Eternità figurata con le Imagini del Sole, e della Luna sopra il Globo ». (da Carlo Fontana, Discorso sopra l'antico Monte Citatorio, Roma 1708, pag. 48).