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Portale storico della Camera dei deputati

Stampe e dipinti del Palazzo di Montecitorio

Scenographia Machinae qua Clemente XI Pont. Max. An. D. MDCCV Columna cum Stylobata Apotheoseos Imp. T. Aelij Antonini Pij Augusti eruta est e ruderibus Campi Martii

Scenographia Machinae qua Clemente XI Pont. Max. An. D. MDCCV Columna cum Stylobata Apotheoseos Imp. T. Aelij Antonini Pij Augusti eruta est e ruderibus Campi Martii

Altre immagini di: Arnold Van Westerhout

  • Scenographia Machinae qua Clemente XI Pont. Max. An. D. MDCCV Columna cum Stylobata Apotheoseos Imp. T. Aelij Antonini Pij Augusti eruta est e ruderibus Campi Martii
  • Particolare della tavola precedente
Scenographia Machinae qua Clemente XI Pont. Max. An. D. MDCCV Columna cum Stylobata Apotheoseos Imp. T. Aelij Antonini Pij Augusti eruta est e ruderibus Campi Martii
di Arnold Van Westerhout

« Nel giardino de' Padri di Monte Citorio si vedeva sopra terra eretta l'estremità d'una gran colonna di granito orientale reputata da molti autori falsamente la supposta colonna citatoria; nel passato pontificato d'Innocenza XII allhora che fabricò ivi appresso la Curia, si divulgò che sarebbe stata cavata e portata sulla piazza della medesima Curia, il che non seguì. Hora Sua Beatitudine la fa scoprire tutta, et è stata ritrovata alta palmi 67 et la base guasta posta all'istesso piano di piazza Colonna e di sopra v'è intagliato in lettere greche Traiano Augusto, la base l'hanno scoperta nella casa che è quasi amezzo il vicolo che è alle radici del Monte Citorio che viene da una banda formato dal muro del monastero delle monache di Campo Marzo ». Così scriveva l'abate Francesco Valesio, il 25 settembre 1703, nel suo Diario. L'incisione del Westerhout documenta il lavoro di estrazione della colonna Antonina. Il papa Clemente XI affidò il compito al « cavalier Carlo Fontana » e al « cavalier Francesco suo figlio », i quali intesero - con la scoperta ambizione di emularne il successo - di ricalcare la clamorosa operazione condotta a termine da Domenico Fontana per l'obelisco vaticano e proposero quindi di costruire una incastellatura per sollevare prima la colonna e quindi collocarla a terra. L'impresa, iniziata il 18 ottobre 1704, denunciò fin dal primo momento delle notevoli carenze tecniche e in un sol giorno di lavoro si susseguirono vari incidenti, sicché la colonna stessa non rimase indenne e si dovette interrompere l'opera appena cominciata. Nominate poi varie ' congregazioni ' per studiare, col parere di esperti, il problema e riconfermato Francesco Fontana direttore dei lavori, si giunse al settembre 1705: allora il ' castello ' fu costruito a dovere, la colonna fu sollevata di circa novanta centimetri, messa poi a terra e, infine, su macchine a rulli trasportata verso il fianco di Montecitorio.