Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Giuseppe Biancheri

XI Legislatura del Regno d'Italia

Tornata dell'8 dicembre 1870

Presidente. Onorevoli colleghi, quando, or non è ancora un anno, io saliva a questo Seggio e vi esprimeva esitante e commosso la mia gratitudine, certo non mi aspettava, né poteva aspettarmi, che un'altra volta la Rappresentanza Nazionale mi avrebbe chiamato al nobilissimo ufficio, e che a me sarebbe toccato l'onore supremo di salutare in quest'aula, in nome d'Italia, i Rappresentati della provincia e della città di Roma, tanto lungamente e vivamente desiderati fra noi. (Bravo! Benissimo!) L'unità della nazione è compiuta, la sua indipendenza è completa, ma un gravissimo còmpito è serbato ai suoi rappresentanti, tutti finalmente raccolti in questo Consesso. Suonano ancora in quest'aula le parole sempre venerate e care dell'augusto Re nostro, il quale ci diceva che il far grande e prospera e felice l'Italia, oramai dipende da noi. Sì, onorevoli colleghi, i destini del nostro paese dipendono da noi, perché da noi soli dipende l'interno ordinamento del regno, la soluzione dei gravi problemi che vi si connettono e delle importanti questioni che già vi sono annunziate. È questa la grand'opera che il paese si attende dai suoi Rappresentanti, e voi che fra breve vi raccoglierete nella città eterna, nella capitale immutabile della nostra patria, saprete ispirarvi alla memoria della romana sapienza, e mercè il senno e la prudenza vostra, questa Italia, che fu lungamente palestra dell'ambizione, bersaglio della cupidigia straniera e spettacolo miserando d'interne scissure e di fratricide contese, questa Italia offrirà al mondo l'esempio della concordia cittadina, dell'ordine, del progresso e della libertà. (Vivi segni d'approvazione) Onorevoli colleghi, diamo principio ai nostri lavori con alacrità, con animo sereno e con discussioni tranquille; la nazione ci aiuterà col suo assentimento e ci conforterà del suo plauso. Quanto a me, che avete voluto prescegliere, senza che io vi aspirassi, e senza alcun merito mio, a quest'altissimo posto, questo solo vi prometto di dedicarmivi con tutte le mie forze e coll'unico intento di meritarmi la vostra fiducia; prenderò norma soltanto dalla rettitudine che sento in me stesso e dalla imparzialità di cui ho fermo proposito. Ma, voi già il sapete, le mie forze sono impari all'arduo mio ufficio; vogliate, come nel passato, sorreggermi colla vostra benevolenza; su questa principalmente mi affido, e permettete, onorevoli colleghi, che fin d'ora ve ne esprima dal profondo del cuore la mia riconoscenza. (Moltissime voci da varie parti: Bravo! Bene!) La Camera essendo ora costituita, sarà dovere del presidente di renderne immediatamente informata Sua Maestà e il Senato del regno. A tenore dell'articolo 14 del regolamento, il presidente è incaricato, appena costituito l'ufficio di Presidenza, di nominare una Giunta composta di 12 membri, ed alla quale la Camera l'anno scorso decise di aggiungere quattro membri supplenti, la quale Commissione ha il mandato di procedere alla verificazione dei poteri. In esecuzione di questo articolo del regolamento, do lettura dei nomi degli onorevoli deputati che comporranno questa Commissione. Essa si compone degli onorevoli Bargoni, Bertea, Bonfadini, Bortolucci, Depretis, Crispi, Morini, Nicotera, Piroli, Pisanelli, Piccoli, Puccioni. Membri supplenti: Fossa, Lacava, Marazio, Massari. Ora pregherei gli onorevoli deputati componenti questa Giunta a volersi riunire, se è possibile, entro oggi stesso, onde costituirla, e così poter incominciare al più presto i propri lavori.