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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Carlo Cadorna

V Legislatura del Regno di Sardegna

Tornata del 9 gennaio 1857

Presidente. Onorevoli signori e colleghi, la parola mi vien meno ad esprimervi il vivo senso di gratitudine onde sono compreso per l'alto ufficio a cui solo la vostra bontà mi ha chiamato. Permettete che con semplice e schietto linguaggio io vi dica, o signori, che cordialmente ve ne ringrazio. Sento quanto alle mie deboli forze sia difficile ed arduo incarico l'occupare questo alto luogo, ove, chiamatovi per tre volte dai vostri voti, sedette nelle precedenti Sessioni un personaggio della cui amicizia sommamente mi onoro, nel quale mai saprebbesi giudicare se maggiore sia la nobiltà grande del carattere, o l'elevatezza e la coltura della mente, o l'amore antico e costante della patria comune, della di lei indipendenza e libertà. L'importanza delle discussioni e delle deliberazioni colle quali vi accingete ad informare parecchie leggi organiche ai principii dello Statuto, acciocché essi siano fra noi sempre più saldamente radicati, mi fa maggiormente accorto della gravità dell'ufficio che alla somma vostra cortesia è piaciuto di affidarmi. Non è però che io non vegga ove possa attingere forza, esempio e coraggio. Io penso alla dignità ed alla calma che onorò costantemente le vostre deliberazioni, ed a quella concordia che lega indissolubilmente il popolo ed il trono, cementata e mantenuta dalla lealtà singolare della Corona, da spontaneo vicendevole affetto e da incrollabile reciproca fede. Mi sta dinanzi la recente storia di questo paese, che colla sua costanza, col suo coraggio e colla sua civile moderazione, fra mille difficoltà e dopo grandi sventure, conquistò a sé ed alle proprie liberali istituzioni la stima ed il rispetto delle più civili e potenti nazioni, e che, provando al mondo come bene attecchiscano e si mantengano in Italia le libertà costituzionali, lavora indefesso a migliorarne le sorti con quel potente e pacifico mezzo, che, finché non sorgano per l'Italia migliori destini, niuno gli può togliere, quello di un inimitabile esempio. Veggo alta e rispettata la bandiera nazionale che, ancora di recente portata in lontane terre, fu colà bagnata dal valoroso italiano sangue dei nostri soldati, e che è simbolo e compendio dei dolori e delle speranze della patria comune. Fra questi pensieri sento crescere le mie forze e il mio coraggio, e col benigno vostro aiuto confido di non fallire del tutto alla vostra aspettazione. (Vivi segni di approvazione) Prima d'intraprendere i nostri lavori, credo d'interpretare il sentimento unanime della Camera porgendo vivi ringraziamenti all'onorevole presidente dell'ufficio provvisorio ed ai suoi colleghi che concorsero nelle operazioni relative alla costituzione definitiva dell'ufficio.