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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Giovanni Lanza

Nasce a Casale Monferrato (Alessandria) il 15 febbraio 1810
Deceduto a Roma il 9 marzo 1882
Laurea in Medicina e chirurgia; Medico chirurgo

X Legislatura del Regno d'Italia

Tornata del 9 dicembre 1867

A seguito della nomina del Presidente della Camera, Adriano Mari, a Ministro di grazia e giustizia nel Governo Menabrea, Giovanni Lanza è eletto Presidente della Camera al secondo scrutinio il 6 dicembre 1867, con 194 voti contro i 154 raccolti da Urbano Rattazzi. La sua candidatura, pur sostenuta compattamente dalle forze di centro-destra, fatica ad affermarsi e prevale solo grazie alla spaccatura tra il centro-sinistra di Rattazzi e la sinistra di Depretis. Nel suo discorso di insediamento, Lanza si limita a sottolineare la necessità della concordia tra le diverse forze parlamentari, anche alla luce del fatto che tutte condividono la volontà di portare a compimento il processo di unificazione nazionale. Auspica inoltre la costituzione di un Governo «rispettato e forte» e invoca l'attenzione del legislatore per il riordinamento finanziario del Regno. La Presidenza di Lanza si conclude l'8 agosto 1868, quando egli partecipa alla discussione e votazione del disegno di legge istitutivo di un monopolio privato sui tabacchi, al quale si oppone ravvisandovi una pericolosa commistione di interessi pubblici e privati. Con l'approvazione del disegno di legge, Lanza si dimette dalla Presidenza ed assume un ruolo cardine nell'opposizione al Governo Menabrea.

X Legislatura del Regno d'Italia

Tornata del 23 novembre 1869

Il 19 novembre 1869 Giovanni Lanza, già Presidente della Camera nel 1860 e nel 1867-1868, viene nuovamente eletto al primo scrutinio, imponendosi sul candidato del Governo, Adriano Mari, con 169 voti contro 129. L'elezione di Lanza, dimessosi da Presidente l'anno precedente per la sua opposizione al disegno di legge sul monopolio privato dei tabacchi, assume dunque un significato politicamente forte, di cui si rinviene un'eco nel discorso di insediamento. Nel suo breve intervento, Lanza, dopo aver ricordato le motivazioni che lo hanno portato a lasciare la Presidenza, sottolinea la necessità di promuovere il risanamento finanziario, condizione necessaria per evitare il rischio di un tracollo dello Stato. Evoca inoltre, come segno di buon auspicio per le sorti del Paese, la nascita dell'erede al trono, il futuro Vittorio Emanuele III (11 novembre 1869). La Presidenza di Lanza sarà in realtà brevissima. Proprio la sua elezione, avvenuta nonostante l'opposizione del Governo, porta il Presidente del Consiglio Menabrea a rassegnare le dimissioni ed al conferimento allo stesso Lanza dell'incarico di formare un nuovo Esecutivo.