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Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. - Per sapere - premesso che in data 13 giugno 1992 l'ex ministro delle poste e telecomunicazioni ha emanato un nuovo decreto (in sostituzione del precedente datato 29 maggio 1992) in merito ai criteri per le fissazioni del punteggio da attribuire alle singole emittenti locali per la formulazione delle graduatorie di concessione ai sensi della legge n. 223 del 1990 -: quali siano stati i motivi che hanno indotto un ministro dimissionario ad emanare due decreti a distanza di pochi giorni, sconvolgendo cosi' i criteri con i quali si sarebbero dovute realizzare le graduatorie delle emittenti locali, ed andando a creare una ulteriore divisione tra le emittenti stesse sulla base del solo criterio della presenza sul mercato, senza tener conto di elementi piu' significativi quali, ad esempio, l'imprenditorialita' e l'anzianita' di presenza sul mercato stesso; se l'attuale ministro delle poste e telecomunicazioni sia a conoscenza del fatto che il citato ultimo decreto ministeriale del 13 giugno 1992 e' avversato da quasi tutte le emittenti locali, le quali considerano questa operazione il tentativo di alcuni gruppi televisivi, mancanti di taluni requisiti richiesti dalla legge n. 223 del 6 agosto 1990 (tali gruppi difatti sono nati solo pochi giorni prima dell'entrata in vigore della legge predetta e quindi non sono supportati da una consolidata operativita', ma solo da una semplice copertura televisiva del territorio) di fruire fraudolentemente a parere degli interroganti dei benefici della cosiddetta legge Mammi'; se il ministro abbia o no intenzione di rispettare il termine del 23 agosto 1992 per il rilascio delle concessioni, considerato il grave stato di difficolta' in cui si sono venute a trovare molte emittenti televisive a causa delle assicurazioni e delle promesse non mantenute dal precedente titolare del dicastero delle poste e telecomunicazioni. (4-03004)