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Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00064 presentata da D'AIMMO FLORINDO (PART.POP.ITAL.) in data 19940913

La V Commissione, constatato che il decreto ministeriale del 5 agosto 1994 (G.U. n. 194 del 20 agosto 1994) del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, adottato di concerto con il Ministro del tesoro e con il Ministro del bilancio e della programmazione economica, ha ritenuto di escludere la regione Molise in aggiunta alla regione Abruzzo dagli sgravi contributivi concessi con criteri di gradualita' discendente fino all'anno 1997 per tutte le regioni del Mezzogiorno; sottolineato che la decisione sorprende giacche' la regione Molise in nessun provvedimento legislativo italiano e in nessuna decisione comunitaria e' stata mai esclusa dagli aiuti compatibili con il trattato CE, previsti per le regioni depresse del Mezzogiorno; considerato che la deliberazione CIPI del 22 aprile 1993, con cui e' stata fissata la graduazione degli incentivi alle attivita' produttive per le regioni dell'Obiettivo 1, ha inserito le province molisane nella fascia B (55 per cento di incentivi ESN per la PMI e 40 per cento per le grandi imprese). Tale delibera e' stata ritenuta conforme alla decisione della Commissione europea del 9 dicembre 1992; considerato altresi' che la richiesta di aggiornamento e di informazioni integrative sul regime di aiuti a finalita' regionale fatta dalla Commissione CE, direzione generale della concorrenza, con nota del 22 novembre 1993, ha richiesto una nuova delibera CIPI adottata il 28 dicembre 1993, con cui e stata confermata la collocazione, ai fini degli incentivi alle attivita' produttive della regione Molise, nella fascia B; sottolineato che con la comunicazione del 16 febbraio 1994, il Ministro del bilancio pro tempore Luigi Spaventa confermava che la regione Molise inclusa nel piano 1994-1999 di sostegno alle aree depresse approvato dal Governo italiano, e' sicuramente collocata fino al 1999 nelle aree dell'obiettivo 1; preso atto che il dibattito in corso in questo periodo al livello comunitario sulla possibilita' di ridurre l'intensita' del regime di aiuti in alcune regioni dell'area dell'obiettivo 1, riguarda anche la regione Molise. Cio' ha, pero', sempre rappresentato nella tradizione dei rapporti fra gli organismi comunitari ed i singoli stati membri la premessa per l'apertura di un negoziato attraverso il quale, pur nel rispetto dei criteri e dei princi'pi, le due parti studiano e concordano modalita' ed eccezioni per una sua applicazione la piu' graduale possibile. Eclatante risulta in proposito il caso della regione Abruzzo in discussione da oltre 6 anni. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, attraverso il decreto del 5 agosto 1994, ha fatto proprie le indicazioni propositive comunitarie, rinunciando ad ogni negoziato, trattativa e confronto e applicando direttamente le "conseguenze" di quelle indicazioni nella sua normativa, con riflessi, immediati ed indiretti, di grande gravita' per la regione Molise; considerato che la gravita' di questa decisione rischia di compromettere la posizione della regione Molise, in modo improvviso e devastante, anche ai fini della misura degli incentivi previsti dalle delibere CIPI citate ed attualmente applicati e, come estrema sconvolgente conseguenza, anche per la sua esclusione dalle aree depresse dell'obiettivo 1, in una fase di grande difficolta' economica, di crisi di attivita' produttive tradizionali e di emergenza occupazionale molto grave; impegna il Governo a revocare il provvedimento ministeriale del 5 agosto 1994, per la parte riferita alla regione Molise; ad improntare i propri rapporti con le istanze di governo comunitarie ad una logica di trattativa che consenta il mantenimento e, ove possibile, l'ampliamento delle risorse per lo sviluppo economico delle aree economicamente e socialmente meno avanzate; ad adoperarsi perche' l'abbandono o la limitazione delle forme di sostegno a tali aree ritenute non compatibili con le norme fondamentali della comunita' avvenga comunque con gradualita'; ad utilizzare tutte le risorse disponibili, nazionali e comunitarie per il rilancio delle aree depresse, in coerenza con gli obiettivi dichiarati dal Governo e confermati nel documento di programmazione economico-finanziaria 1995-1997 approvato dalle Camere con le risoluzioni del 3 agosto (Camera) e 4 agosto 1994 (Senato) e con il piano 1994-1999 di sviluppo delle aree depresse italiane, gia' approvato dal CIPE e dalla Commissione CE. (7-00064)