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Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: con atto datato 4 giugno 1994, protocollo n. 1/694/071-1/G, il Distretto militare di Messina (Ufficio Comando) ha comunicato al Capitano Giuseppe Siracusano che: "la S/V con decretazione n. 956/4 datata 3 giugno 1994 del Comando regione militare Sicilia-Comando del Servizio sanitario C.M. - 2^ istanza, e' stata giudicata permanentemente non idonea al servizio militare in modo assoluto e da collocare in congedo assoluto"; a seguito di una istanza del Capitano Siracusano, datata 16 maggio 1994, con la quale lo stesso chiedeva di poter riprendere servizio a seguito di malattia, e che in riferimento a detta istanza il C.M. comunicava all'interessato di essere "tuttora in attesa di una decisione in merito del Ministro della difesa". Premesso ancora, che senza attendere la risposta del Ministro, senza ulteriore controllo medico del Comando regionale Commissione di 2^ grado di Palermo come dalla stessa commissione ammesso in un suo atto datato 27 giugno 1994, e in netto contrasto con la diagnosi formulata dai periti nominati dal TAR di Catania cui precedentemente il Capitano Siracusano aveva adito, lo stesso e' stato definitivamente congedato; esistendo forti dubbi che questa situazione sia conseguente a precedenti contrasti del Capitano Siracusano con un Ufficiale Medico -: quali provvedimenti intenda prendere nel merito, e se non intenda promuovere una commissione di inchiesta per accertare eventuali responsabilita' che hanno portato non solo l'interruzione della carriera militare di un cittadino, ma la morte civile dello stesso vista la gravita' della diagnosi (malattia mentale) per cui questo cittadino e' stato frettolosamente licenziato. (4-03450)

In relazione alla vicenda del capitano Giuseppe Siracusano, si fa presente che lo stesso e' stato collocato in congedo assoluto a seguito di visite mediche collegiali di 1^ e 2^ istanza. Avverso il citato provvedimento di Stato il Siracusano ha prodotto ricorso al TAR della Sicilia, che non ancora si e' pronunciato. Considerato che la procedura di accertamento medico risulta pienamente regolare, allo stato attuale, non resta che attendere la pronuncia giudiziale. Il Ministro della difesa: Corcione.