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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02681 presentata da ALOI FORTUNATO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960731

Ai Ministri della sanita', del lavoro e previdenza sociale e dell'ambiente. - Per sapere: se siano a conoscenza che negli stabilimenti Omeca di Reggio Calabria pare siano presenti quantita' di materiali contenenti amianto, per cui si e' proceduto, da parte dell'amministrazione comunale di Reggio Calabria, a diffidare la Breda-Omeca, diffida che e' stata stranamente, in tempi successivi, sospesa, malgrado che, da parte della Breda (come viene evidenziato in un'interrogazione presentata al sindaco della suddetta citta' dal consigliere comunale dottor Giovanni Nucera), non siano pervenute serie garanzie in ordine al "pericolo" amianto, ne' la richiesta relazione tecnico-sanitaria da parte del presidio Pmp dell'Asl n.2 in merito allo "stato di conservazione e di aerodispersibilita' delle strutture dello stabilimento"; se non ritengano di dovere tempestivamente intervenire per accertare se ed in quale percentuale permangano negli stabilimenti Omeca di Reggio Calabria presenze di amianto, dal momento che le risultanze della Ctu Sindoni (ordinata dal pretore del lavoro di Reggio Calabria e redatta dal professor Sindoni dell'universita' di Messina) indicano che "alle Omeca non solo vi sono residuati della lavorazione dell'amianto, ma che lo stesso stabilimento contiene nelle sue strutture materiali di amianto o contenenti amianto"; se non ritengano di dovere - attraverso il suddetto tempestivo accertamento - individuare le eventuali responsabilita' in ordine alla vicenda "amianto" che - anche per la poco chiara sospensione della diffida nei riguardi della Breda-Omeca - sta preoccupando i duecento operai delle Omeca e i cittadini che risiedono nelle vicinanze dello stabilimento e tutto l'ambiente circostante. (4-02681)

Si risponde all'interrogazione parlamentare in esame anche sulla base degli elementi forniti dal Dicastero del Lavoro e della Presidenza Sociale, direttamente acquisiti dall'Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima Occupazione di Reggio Calabria. Il problema della presenza di materiali contenenti amianto all'interno degli stabilimenti industriali dell'Azienda OMECA di Reggio Calabria, e' emerso nel mese di luglio 1995, quando numerosi dipendenti (oltre 150), si sono rivolti al Pretore del lavoro denunciando i rischi per la salute derivanti dalla sussistenza di amianto nello stabilimento. L'iniziativa dei lavoratori dell'Azienda OMECA era rivolta al conseguimento delle prestazioni pensionistiche di cui ai commi 7 e 8, dell'articolo 13, della legge 27 marzo 1992, n. 257 (Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto), come modificati prima dal decreto-legge 5 giugno 1993, n. 169, e poi dalla relativa legge di conversione del 4 agosto 1993, n. 271. Ai sensi della citata normativa, infatti, il numero di settimane coperte da contribuzione obbligatoria relativa a prestazioni lavorative per l'intero periodo dell'esposizione all'amianto viene moltiplicato per il coefficiente di 1,5 nei riguardi di tutti i lavoratori che abbiano contratto malattie professionali a causa dell'esposizione all'amianto, documentate dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL), mentre anche per i lavoratori che siano stati esposti all'amianto per un periodo superiore a dieci anni, l'intero periodo lavorativo soggetto all'assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali derivanti dall'esposizione all'amianto, anch'essa gestita dall'INAIL, viene moltiplicato per il coefficiente di 1,5 ai fini pensionistici. Il Pretore del lavoro affidava al prof. Sindoni dell'Universita' di Messina gli accertamenti del caso (C.T.U.), le cui risultanze, rese note nel febbraio 1996, indicano che nello stabilimento sono presenti strutture contenenti amianto, mentre non ne e' stata allora accertata l'aerodispersione, non essendo stata effettuata alcuna ricerca "mirata" in tal senso. Nel contempo, l'INAIL e l'ASL n. 2 effettuavano gli accertamenti di loro competenza, compresa la verifica dei capitolati d'appalto FS e di tutta la relativa documentazione: da essi, emergeva che l'INAIL aveva riconosciuto la situazione del rischio amianto nello stabilimento OMECA, dal 1967 fino al 1978, riferendola al solo personale adibito ad alcune mansioni e dal 1978 al 1982, con riferimento ad altre particolari mansioni. Dal canto suo, l'Azienda OMECA ha tenuto a precisare che le prove di aerodispersione dell'amianto, effettuate dall'INAIL, hanno escluso la sussistenza di tale fenomeno all'interno dello stabilimento. Anche l'ASL n. 2 si e' allineata alla posizione dell'INAIL. Peraltro, la stessa Azienda OMECA ha provveduto a rilasciare tempestivamente le dichiarazioni richieste dalle unita' lavorative interessate, come previsto dalla Circolare INAIL del 23 novembre 1995. Detto Ente ha gia' valutato oltre il 70 per cento delle istanze che i lavoratori interessati (circa 700), hanno presentato, allegando le dichiarazioni rilasciate dall'OMECA. Grazie anche alle informazioni ricevute dalle varie OO.SS. aziendali, si e' potuto constatare che, in esito ai propri accertamenti, l'INAIL ha suddiviso in due tempi distinti il periodo di lavorazione dell'amianto presso lo stabilimento OMECA. Infatti, l'INAIL, come dinanzi ricordato, ha individuato nel periodo tra il 1967 ed il 1978 il lasso di tempo in cui venne utilizzata la tecnica della verniciatura a spruzzo per le carrozze ferroviarie, mentre in quello decorso tra il 1978 ed il 1982 ha collocato la fase della lavorazione dell'amianto in fibre ed in cartoni. Limitatamente al primo periodo (1967- 1978), l'INAIL avrebbe riconosciuto a tutti i lavoratori l'esposizione al rischio dell'aerodispersione derivante dall'amianto, ad esclusione del personale amministrativo operante nelle palazzine al di fuori dello stabilimento. Percio', tenuto conto della ricordata normativa contenuta nella legge n. 257/92, i lavoratori cui e' stata riconosciuta un'attivita' lavorativa inferiore a 10 anni hanno promosso un contenzioso di natura civile e penale, mentre hanno adito vie legali anche i lavoratori che sono andati in pensione prima del 1992, anno di entrata in vigore della legge piu' volte citata. Le OO.SS., pur avendo convenuto che l'INAIL ha concluso i propri accertamenti in senso favorevole ai lavoratori, si sono riservate di svolgere azione giurisdizionale in merito alla data fissata da tale Ente come limite di rischio amianto, in quanto tale rischio, in base ai criteri di valutazione prospettati dalle stesse rappresentanze sindacali, sarebbe tuttora presente all'interno degli stabilimenti OMECA. D'altro canto, come ricordato sia dalle autorita' sindacali sia dalla stessa INAIL, la legge n. 257/92, all'atto della sua promulgazione interessava soltanto le unita' lavorative (circa 1.200) impiegate in due fabbriche dove veniva prodotto amianto. Al momento attuale, tale normativa riguarda un contingente di 45.000 lavoratori in tutto il territorio nazionale (individui che in modo piu' o meno rilevante entrano in contatto con l'amianto in varie fasi lavorative e sono esposti ai relativi e proporzionali rischi). La consapevolezza di dover garantire a tutti i lavoratori in questione i benefici previdenziali previsti all'articolo 13 della legge n. 257/92, ha indotto la P.A. e le parti interessate (INAIL, Intersind, Confindustria, INPS, CGIL, CISL, UIL, Patronati INAS-INCA-ITAL), ad organizzare una serie di incontri presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Si soggiunge, infine, che questo Ministero non conosce, al momento, gli ulteriori e piu' recenti sviluppi della situazione dei lavoratori della OMECA di Reggio Calabria, per i quali deve restare in attesa degli elementi in possesso delle competenti Autorita' regionali, a suo tempo tempestivamente sollecitate per il tramite del Commissariato del Governo nella Regione Calabria. Il Ministro della sanita': Bindi.



 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.

giovedì 1° agosto
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva le modifiche al proprio Regolamento relative alla istituzione della Commissione permanente per le politiche dell'Unione europea (Doc. II, n. 5).