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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00024 presentata da GAZZARA ANTONINO (FORZA ITALIA) in data 06/06/2001

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00024 presentata da ANTONINO GAZZARA mercoledì 6 giugno 2001 nella seduta n. 002 GAZZARA, NARO, STAGNO d'ALCONTRES, TABORELLI, ORSINI, D'ALIA, FALLICA, GRIMALDI, PAROLI, FONTANA, CICCHITTO, VALDUCCI, TORTOLI, GASTALDI, STRANO, MAIONE, SANTORI, BIONDI, COSTA, FILIPPO MANCUSO, COLUCCI, RIVOLTA, BALDI, PRESTIGIACOMO, GERMANÀ, DEODATO, POSSA, MARINELLO, CRIMI, SAPONARA, ROMANI, de GHISLANZONI CARDOLI, PATRIA, VIALE, TASSONE, DELFINO, SCARPA BONAZZA BUORA, CAMMARATA, MISURACA, GIACOMO ANGELO ROSARIO VENTURA, CALIGIURI, CAMINITI, FRATTA PASINI, MAURO, COSENTINO, ARACU, PESCANTE, BAIAMONTE, MORMINO, PALUMBO, FLORESTA, COLLAVINI, GIUDICE, LAVAGNINI, PECORELLA e TARDITI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che: in merito alla riforma dell'istruzione scolastica periferica le «linee guida...» e le bozze dei provvedimenti dei direttori generali regionali di articolazione degli uffici dell'amministrazione scolastica periferica prevedono la creazione, in ambito regionale di mega uffici che accerteranno funzioni e competenze prima spalmate sul territorio e, in ambito provinciale, l'artificiosa creazione di nuove strutture amministrative (C.S.A.) e di consulenza alle scuole (C.I.S.), al posto dei «soppressi» provveditorati agli Studi; è prevista l'istituzione di un CSA ogni 100 Istituzioni Scolastiche, e comunque almeno uno per provincia, e di un CIS in ambito provinciale; la novità principale è costituita dall'affidamento della responsabilità dei singoli CSA non più al dirigente amministrativo, ma ad un funzionario dell'attuale area direttiva. Il coordinamento è affidato a dirigenti amministrativi, in ragione di uno ogni due o tre CSA; il coordinamento dei CIS è affidato a dirigenti tecnici (ex ispettori tecnici) o capi di istituto. In particolare, poi: 1) la creazione, in controtendenza al decentramento diffuso e che sta alla base non solo della riforma del M.P.I., ma anche dell'intero apparato amministrativo dello Stato, di mega uffici regionali, che conglobano competenze relative all'intera regione, anche se ubicati in provincie diverse dal capoluogo, comporta: difficoltà da parte dell'unico ufficio regionale di gestione di materie che efficacemente possono essere trattate solo in ambito provinciale (esami di Stato, formazione inserimento alunni H, integrazione alunni extracomunitari, ...); enorme difficoltà per le Istituzioni Scolastiche di colloquiare con l'unico referente regionale; ove si voglia sostenere che la «mega struttura» prevista debba servire solamente a coordinare ed a proporre unitarie linee di indirizzo, si deve ammettere che tale struttura è sovradimensionata rispetto alle effettive esigenze di territorio, con conseguente duplicazione e spreco di risorse umane e finanziarie; 2) nelle province di piccole e medie dimensioni si avrà l'istituzione di un solo CSA; conseguentemente: il dirigente preposto dovrà coordinare le attività amministrative di due o tre province diverse, non sempre ben collegate tra di loro; il dirigente potrà dedicare solo parzialmente la propria attenzione alle problematiche del singolo territorio, essendo oberato dalle incombenze di firma degli atti a lui delegati dal Direttore Generale per ciascuna delle province coordinate; inevitabilmente si perderà il punto di riferimento per tutti gli altri enti e amministrazioni a livello provinciale (Prefettura, Provincia, Comuni, Università, mondo dell'economia e del lavoro...); 3) nelle province di grandi dimensioni si avrà l'istituzione di due o più CSA con la presenza in loco di un solo dirigente. Ciò comporterà: enormi difficoltà per la ripartizione delle competenze, che attualmente sono organizzate in maniera unitaria in ambito provinciale; esigenza di duplicazione di servizi attualmente gestiti unitariamente (Protocollo, archivio, centralino, Servizi trasmissioni dati, Ufficio del personale, ...), con conseguente spreco di risorse umane e finanziarie; le cosiddette «competenze residuali» comprendono una gran parte di quelle attuali, vaste e complesse, e si concentreranno sull'unico dirigente, mentre prima erano suddivise tra due o tre dirigenti, con conseguente caduta del livello di attenzione; considerato che la riforma in questione di fatto comporta una accentramento improduttivo, la soppressione di posti di funzione a livello provinciale che hanno ragione di esistere a servizio della Scuola dell'autonomia, la creazione di uffici centralizzati a volte inutili o ripetitivi con un ingiustificato spreco di mezzi e risorse umane e finanziarie; considerati altresì quali fattori estremamente positivi sia il riconoscimento dell'autonomia alle Istituzioni scolastiche, sia la creazione di una snella, e quindi più incisiva, Direzione generale regionale -: se non si ritenga assolutamente ineludibile sospendere la riforma dell'Amministrazione scolastica periferica, con specifico riferimento al decreto del Presidente della Repubblica 6 novembre 2000 n. 347 e segnatamente dell'articolo 6 commi 2 e 3; rielaborare integralmente il documento contenente le «linee di articolazione degli uffici scolastici regionali» attraverso la riproposizione dei lavori della Conferenza unificata Stato, Regioni ed autonomie locali; avviare un libero e democratico dibattito, congiuntamente a quello sulla riforma dei cicli scolastici, che, senza preconcetti, consenta di approfondire in tutte le sedi interessate le problematiche che, indiscutibilmente, coinvolgono la funzionalità di tutte le Istituzioni scolastiche. (4-00024)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 19 luglio 2004 nell'allegato B della seduta n. 493 all'Interrogazione 4-00024 presentata da GAZZARA Risposta. - Si fa presente che, in data 11 agosto 2003, è stato adottato, con decreto del Presidente della Repubblica n. 319, il nuovo regolamento di organizzazione del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca che articola gli uffici scolastici a livello regionale e a livello provinciale e/o sub provinciale coerentemente con il disegno di decentramento istituzionale e funzionale definito a livello normativo. Diversamente da quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 347 del 2000, il decreto del Presidente della Repubblica n. 319 del 2003 attribuisce ai centri servizi amministrativi, articolazioni dell'amministrazione scolastica a livello provinciale e sub provinciale, funzioni proprie quali quelle relative all'assistenza agli istituti scolastici autonomi per le procedure amministrative e amministrativo contabili; alla gestione delle graduatorie e alla formulazione di proposte al direttore regionale ai fini dell'assegnazione delle risorse umane ai singoli istituti scolastici autonomi; al supporto agli istituti scolastici per la progettazione e innovazione dell'offerta formativa e alla integrazione con gli altri attori locali; al supporto ed allo sviluppo delle reti di scuole. Tali centri servizi amministrativi ai quali, a norma del nuovo regolamento, sono preposti di regola dirigenti di livello dirigenziale non generale, hanno quindi il nuovo compito di assistere e sostenere da vicino le istituzioni scolastiche dotate di autonomia alle quali sono stati trasferiti gli atti di gestione del personale scolastico in passato di competenza dei provveditorati agli studi. Il Sottosegretario di Stato per l'istruzione, per l'università e per la ricerca: Valentina Aprea.



 
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