Portale storico della Camera dei deputati

Interpellanza Atto Camera Interpellanza 2-00077 presentata da FABIO GARAGNANI giovedì 27 settembre 2001 nella seduta n. 038 Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere - premesso che: in merito all'articolo apparso sul quotidiano Il Resto del Carlino il 21 agosto, nel quale si dava notizia della sostituzione del provveditore regionale all'amministrazione Penitenziaria per l'Emilia-Romagna, tra «il rimpianto del personale», che definiva il Dottor Cesari, «uomo di grande professionalità e buon senso pratico», e lo sdegno dello stesso dirigente, a suo dire, sostituto, «per aver giurato fedeltà solo allo Stato e non ai partiti e tanto meno alle congreghe di palazzo»; in considerazione dell'ottimo curriculum del dottor Cesari e dei risultati raggiunti nella sua carriera professionale: già decano di tutti i dirigenti e provveditori d'Italia, e risultato sempre il primo in tutti i concorsi, il dottor Cesari, ha aperto contemporaneamente ben due provveditorati regionali, negli anni 1991/1994, di Bologna e Ancona, e nel contempo, dal dicembre 1991 al settembre 1992, ha trasformato l'ex ispettorato di Padova a provveditorato regionale. In quest'ultimo decennio è arrivato a dirigere contemporaneamente fino a cinque provveditorati regionali dell'amministrazione penitenziaria, raggiungendo, per ammissione unanime lusinghieri risultati: ha escogitato dagli anni 1987 i comitati Carcere-Città, i lavori socialmente utili per i detenuti, gli inserimenti esterni dei reclusi in borse lavoro, lo sportello informativo per gli stranieri, fino ad elaborare il progetto «Carcere-Comunità», con la comunità di San Patrignano eccetera; istituti questi, entrati nel nuovo Regolamento Penitenziario, dopo la positiva sperimentazione nella regione Emilia-Romagna. Dotato di vasta cultura, (in possesso di ben tre lauree), e un decennio di docenza universitaria, è autore di numerose pubblicazioni ed elaborati di servizio per conto della stessa amministrazione; «Funzionario di elevate qualità morali e professionali», così definito dall'allora direttore generale Nicolò Amato, dottor Cesari il 31 dicembre 1981 alla casa circondariale di Ravenna e il 15 gennaio 2000 alla casa circondariale di Parma, entrò all'interno delle sezioni, dove i detenuti in rivolta, armati di coltelli e branche di ferro, tenevano degli agenti in ostaggio e che minacciavano di uccidere; offertosi lui stesso in ostaggio, riuscì a liberare gli agenti e portarli in salvo; oggi viene rimosso questo funzionario, e sembra preferito un giovane direttore di carcere, che a parere dell'interpellante non avrebbe mai espletato le funzioni dirigenziali, e che risulterebbe non promuovibile all'incarico di Provveditore Regionale -: in base a quali criteri sia avvenuta questa vera e propria rimozione; quale sia la sua valutazione precisa su questa nomina ad avviso dell'interpellante evidentemente illegittima, e se eventualmente intenda porre rimedio a questa grave ingiustizia, compiuta nei confronti di un validissimo servitore dello Stato, e che ha sempre ispirato la sua azione a quella equidistanza ed imparzialità, sancita nell'articolo 97 della Costituzione. (2-00077) «Garagnani».