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Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00018 presentata da SCHIRRU AMALIA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20080429

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00018 presentata da AMALIA SCHIRRU martedi' 29 aprile 2008 nella seduta n.001 SCHIRRU, CODURELLI, CALVISI, FADDA, MARROCU, PES, MOTTA, BELLANOVA, MOSCA, BRAGA, RAMPI, MATTESINI e FERRANTI. - Al Ministro per i diritti e le pari opportunita', al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: un'analoga discriminazione, consumata a Lecco presso un negozio di calzature, ha colpito addirittura una ragazza di 155 cm, giudicata «troppo bassa»; la statura come discriminante nel riconoscimento di un diritto costituzionale come quello del lavoro e' pura barbarie; e' intollerabile che in un Paese che si dichiara civile e democratico, una donna non sia ritenuta idonea per un posto di lavoro e venga giudicata, non in base alle proprie capacita', ma secondo parametri irrilevanti, come in questo caso; e' il chiaro sintomo di una stortura che affligge la nostra societa' dove a tutti viene richiesto di essere «perfetti», alti, belli, abbronzati, privi di «difetti»; una perfezione fasulla, mutuata senza dubbio da una concezione troppo televisiva dell'individuo e che, ahime' promuove, anche sul lavoro, un'immagine «da copertina» tanto finta quanto distante da cio' che invece siamo; e' ora di chiudere con tali atteggiamenti e pregiudizi che si risolvono in discriminazione; Chiara, una ragazza alla quale recentemente e' stato rifiutato perfino un colloquio di lavoro adducendo il pretesto della sua bassa statura, e' alta 141 cm, molte donne sarde la superano solo di pochi centimetri; come lei sono in tanti ad essere esclusi anche da molti concorsi pubblici, forze dell'ordine, forestale, militari per via dell'altezza; gli interroganti sono sicuri che la caparbieta' di questa giovane donna sara' sempre piu' forte della discriminazione; alle Istituzioni e alla societa' civile, pero', resta il compito di estirpare, pregiudizi e discriminazioni di tal genere, per il pieno rispetto e la tutela delle pari opportunita'; si tratta di invertire la rotta dell'omologazione per prendere atto delle differenze, anagrafiche, generazionali, fisiche e di salute; oggi bisogna sempre piu' integrare e valorizzare la diversita' e richiedere alle diverse istituzioni pubbliche dello Stato nonche' alle aziende private un approccio inclusivo, capacita' relazionali, professionalita' di integrazione alla diversita', disabilita' o gap fisico; la maggioranza della popolazione ha una difficolta' di salute, e' soggetta ad invecchiamento, o a una riduzione di autonomia; riteniamo utile mettere in campo progetti culturali per venire incontro all'integrazione della diversita', e far maturare la consapevolezza che la differenza e' un valore e dovrebbe essere acquisita come criterio di buona prassi e reputazione; non bastano piu' le parole, le denunce, le forme di solidarieta' che si esprimono attraverso gli strumenti della parita', e delle pari opportunita'-: come il Governo intenda affrontare queste vicende alla luce delle diverse raccomandazioni comunitarie tese a favorire la massima occupazione femminile, l'integrazione sociale delle persone con difficolta' o gap fisici. (4-00018)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedi' 5 agosto 2008 nell'allegato B della seduta n. 048 All'Interrogazione 4-00018
presentata da AMALIA SCHIRRU Risposta. - Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame in relazione alla discriminazione subita dalla giovane donna si rappresenta che il Ministero per le pari opportunita' e' impegnato nel contrasto a qualunque forma di discriminazione e di lesione del diritto di pari opportunita' all'accesso al lavoro. Nel caso in esame porre come condizione per l'assunzione una caratteristica fisica, che non sia funzionale allo svolgimento dell'attivita' lavorativa richiesta, costituisce sia una violazione del generale diritto alla non discriminazione come diritto fondamentale della persona di cui agli articoli 21-23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea dell'11 dicembre del 2000 e delle direttive 2000/43/CE e 2000/78/CE recepite rispettivamente dai decreti legislativi 9 luglio 2003, numeri 215 e 216, sia un'indubbia lesione del diritto di pari opportunita' all'accesso al lavoro, riconosciuto in capo a qualunque soggetto e specificatamente sancito dal decreto legislativo 30 maggio 2005, n. 145, attuativo della direttiva 2002/73/CE. Sotto il primo profilo il nuovo concetto di discriminazione, elaborato a livello di Corte europea, riconduce ad una violazione della dignita' della persona ossia alla violazione del diritto della persona a non essere umiliati ne' offesi per le proprie caratteristiche soggettive. Per quanto riguarda il profilo della lesione del diritto di pari opportunita' all'accesso al lavoro, nel caso in esame sembrano potersi ravvisare gli elementi integratori di una discriminazione indiretta cosi' come delineata dall'articolo 2 del citato decreto legislativo 145/2005. Nell'esprimere la piu' ampia solidarieta' alla giovane donna discriminata si fa presente che della questione e' stata interessata direttamente la consigliera provinciale di parita' competente per territorio, affinche' promuova le piu' opportune azioni giudiziarie a tutela dell'interessata. Per quanto riguarda piu' in generale le iniziative del Governo tese a favorire la massima occupazione femminile, e' noto che uno degli obiettivi piu' qualificanti della strategia di Lisbona e' certamente quello relativo all'occupazione femminile, che dovrebbe raggiungere il 60 per cento entro il 2010. L'italia, il cui tasso si attesta intorno al 46,3 per cento, rispetto alla media dell'Unione del 57,4 per cento, si trova al di sotto dell'obiettivo finale. La situazione e' molto differenziata all'interno dell'Italia. Nel Mezzogiorno il tasso di occupazione femminile e' del 31,1 per cento, contro il 56 per cento del nord-ovest e il 57 per cento del nord-est (dati 2006). A tale proposito si segnala il progetto «genesis», promosso dal Dipartimento per le pari opportunita' ed in corso di realizzazione da parte dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Centro nazionale delle ricerche, specificamente rivolto al Mezzogiorno. Tale progetto si pone l'obiettivo di individuare gli ostacoli e le difficolta' che incontrano le donne meridionali nell'accesso e permanenza nel mercato del lavoro, con l'intento di potere disegnare le azioni politiche necessarie a ridurre e contenere tali ostacoli. L'innalzamento del tasso di occupazione femminile e', pertanto, una priorita' su cui impegnarsi per elevare il potenziale di crescita e per garantire una piu' equa ripartizione delle risorse pubbliche. Il Ministro per le pari opportunita': Maria Rosaria Carfagna.



 
Cronologia
mercoledì 23 aprile
  • Politica, cultura e società

    Emma Marcegaglia è eletta Presidente di Confindustria.



martedì 29 aprile
  • Parlamento e istituzioni

    In Parlamento si svolge la seduta inaugurale della XVI legislatura. Il senatore Renato Schifani (PdL) è eletto Presidente del Senato al primo scrutinio.



    Renato Giuseppe Schifani
mercoledì 30 aprile
  • Parlamento e istituzioni

    Il deputato Gianfranco Fini (PdL) è eletto Presidente della Camera al quarto scrutinio.



    Gianfranco Fini