Documenti ed Atti
XVI Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/00069 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20080701
Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00069 presentata da ANTONIO DI PIETRO martedi' 1 luglio 2008 nella seduta n.026 DI PIETRO, DONADI, EVANGELISTI, BARBATO, BORGHESI, CAMBURSANO, CIMADORO, DI GIUSEPPE, FAVIA, ANIELLO FORMISANO, GIULIETTI, MESSINA, MISITI, MURA, MONAI, LEOLUCA ORLANDO, PALADINI, PALAGIANO, PALOMBA, PISICCHIO, PORCINO, PIFFARI, PORFIDIA, RAZZI, ROTA, SCILIPOTI, TOUADI e ZAZZERA. - Al Ministro per le politiche europee. - Per sapere - premesso che: la Corte di giustizia europea ha condannato, con la sentenza del 31 gennaio 2008, nella causa che opponeva l'emittente privata Europa 7 al ministero delle comunicazioni, il regime italiano di assegnazione delle frequenze per le attivita' di trasmissione televisiva; secondo la Corte di giustizia europea, il regime di assegnazione delle frequenze in Italia non rispetta il principio della libera prestazione dei servizi e non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati; gia' nel novembre del 2002 la Corte costituzionale, con la sentenza n. 466, stabiliva che Retequattro doveva dismettere definitivamente le trasmissioni terrestri entro il 31 dicembre 2003; la sentenza n. 466 del 2002 della Corte costituzionale e' stata ripetutamente disattesa, prima con il cosiddetto «decreto-legge salva Retequattro» del 24 dicembre 2003, successivamente con l'approvazione nel 2004 della cosiddetta «legge Gasparri» e, infine, con la mancata approvazione nel corso della XV legislatura di una legge che affermasse in Italia il pluralismo dell'informazione; in data 31 maggio 2008, il Consiglio di Stato affermava che e' competenza del Legislatore decidere l'attribuzione delle frequenze e, di conseguenza, tale decisione non puo' essere presa dalla giustizia amministrativa, la quale puo' solo pronunciarsi su un eventuale risarcimento del danno; appare anacronistico che nel nostro Paese continui ad esistere un regime di duopolio sostanzialmente contrario all'affermazione del principio di piena liberta' di informazione e che nulla sia stato fatto ad oggi per superare queste evidenti contraddizioni; la liberta' e la pluralita' di informazione, oggi piu' che mai, in un sistema democratico rappresenta punto nevralgico, un patrimonio fondamentale da tutelare e garantire a salvaguardia dell'effettiva democraticita' del sistema; il nostro Paese ha il dovere di essere particolarmente attento alla normativa europea ed agli obblighi comunitari: l'Europa e' una realta' che dobbiamo contribuire a rafforzare e consolidare; la scorsa settimana la direzione generale per la concorrenza della Commissione europea ha inviato al Governo un questionario di 20 domande, alle quali rispondere in tempi brevissimi, riguardanti la procedura d'infrazione aperta su norme della cosiddetta «legge Gasparri» e della legge n. 66 del 2001, e chiedendo un'interpretazione dell'emendamento all'articolo 8 del decreto-legge n. 59 del 2008, riguardante il sistema televisivo, approvato in sede di conversione con la legge 6 giugno 2008, n. 101, sull'attuazione degli obblighi comunitari e l'esecuzione delle sentenze della Corte di giustizia europea -: quale sia l'interpretazione autentica dell'articolo 8-novies del decreto legge n. 59 del 2008, come convertito dalla suddetta legge n. 101 del 2008, fornita dal Governo alla direzione generale per la concorrenza della Commissione europea, con particolare riferimento alle autorizzazioni a trasmettere e alle attribuzioni delle frequenze. (3-00069)