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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVI Legislatura della repubblica italiana

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01386/131 presentata da MESSINA IGNAZIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20080722

Atto Camera Ordine del Giorno 9/1386/131 presentato da IGNAZIO MESSINA testo di mercoledi' 23 luglio 2008, seduta n.041 La Camera, premesso che: il decreto-legge in esame ha istituito la Banca del Mezzogiorno, ovvero un Istituto bancario che ha la funzione di raccogliere denaro al Sud e reinvestirlo localmente come facevano il vecchio Banco di Napoli e il Banco di Sicilia; si parte dall'assunto che le aeree depresse necessitino di un nucleo imprenditoriale stabile che ponga le basi dello sviluppo. Ovviamente per fare impresa sono necessari i capitali. Il Ministero dell'economia ritiene che questo denaro debba essere reperito proprio in queste aeree, per essere certi che venga impiegato in quelle aeree, fecondando cosi' il tessuto economico locale; la storia del meridione italiano, non manca di esempi importanti di istituti bancari meridionali, con una chiara connotazione territoriale; nel nostro Paese non manca la propensione al risparmio, anzi, quest'ultima e' abbastanza marcata da farne quasi un elemento caratteristico ed in alcune fasi patologico; non pare coerente fondare una politica di sviluppo sul risparmio, almeno non esclusivamente; contemporaneamente appare necessario anche riflettere sul modo di concepire il risparmio, nell'ambito di un sistema Paese considerandolo anche e soprattutto in funzione della sua produttivita'; il risparmio puo' essere una molla di sviluppo, anche molto importante; certo le modalita' della sua gestione devono essere progressive, fondate anche sul coraggio di chi lo gestisce, sulla capacita' di considerare il risparmio come fonte di investimento: proprio la mancanza di coraggio e la scarsa propensione all'investimento sono due delle principali caratteristiche del nostro sistema di risparmio che spesso declina verso forme di semplice ed immediata speculazione, principale fonte questa di ristagno; tutte le caratteristiche del nostro sistema bancario si acutizzano proprio nelle aree meridionali del paese; i difetti le mancanze del nostro sistema bancario, il suo carattere spesso familiaristico privo di iniziativa e' una delle ragioni costanti della questione meridionale; appare difficile ipotizzare sviluppo pensando di fondarlo sul risparmio; e' quasi un controsenso pensare ad un simile meccanismo proprio nel sud del nostro Paese, dove come detto la gestione del risparmio ha sempre avuto una forte inclinazione alla speculazione, principale fonte di ristagno; manca, non e' certo questione di oggi, nel nostro meridione quella cultura di impresa che ha cambiato nel XVIII secolo la storia dell'Europa; le radici di questa mancanza affondano a loro volta nel passato, come qualcuno ricordava, e, non dovremmo dimenticarlo, il meridione d'Italia ha conosciuto la controriforma senza conoscere ne' avvertire gli effetti della riforma, ha vissuto per anni la permanenza di vecchi modelli feudali e baronali, scoprendo con enorme ritardo gli effetti della rivoluzione industriale, non ha conosciuto per tempo quel ricambio della classe dirigente che avrebbe fatto nel XIX secolo della borghesia la classe dominante del panorama europeo, non ha vissuto l'affermazione della fabbrica che come luogo nuovo della produzione avrebbe dato vita ad un nuovo mondo, ed ad un nuovo epocale confronto; la questione meridionale e' intrinsecamente questione paradossale, il suo paradosso, consiste nella sua attualita', nell'attualita' della mancanza nel sud d'Italia di una classe imprenditoriale e ancora di piu' di un idea e dunque di un sistema di impresa che sia parte integrante del confronto con il moderno; non pare coerente rispetto a tutto cio' pensare di poter rilanciare lo sviluppo e l'impresa attraverso il risparmio, tra l'altro di natura statale; sara', come sempre, lo Stato a fondare la Banca. E i principali partecipanti saranno le Regioni, le varie Camere di Commercio, i Comuni e gli Enti Locali. Soltanto in un secondo momento si prevede l'apertura ai privati che dovrebbero diventare i principali azionisti di questo nuovo soggetto bancario; nel decreto in esame si prevede che il Ministero dell'economia e delle finanze conferisca come forma di partecipazione una quota iniziale di capitale sociale pari a 5 milioni di euro. Tale conferimento dovra' rientrare nelle casse dello Stato entro cinque anni dall'entrata in funzione della Banca. Contemporaneamente, lo Stato rimettera' alla Banca tutte le azioni in suo possesso, tranne una. In altre parole, non si trattera' di un vero e proprio conferimento, ma di un prestito iniziale; sui 5 milioni iniziali, si prevede di recuperarne 2,5 dall'accantonamento in favore del Ministero dei Beni Culturali e altri 2,5 da un fondo relativo al Ministero della Salute, impegna il Governo a valutare l'opportunita' di adottare le adeguate iniziative al fine di privatizzare in tempi rapidi la Banca del Mezzogiorno, affinche' l'Istituto bancario sia a totale partecipazione di capitale privato senza alcun genere di sostegno o aiuto economico pubblico, vincolandolo all'iniziativa d'impresa locale e predisponendolo all'investimento e non alla semplice speculazione. 9/1386/ 131 . Messina.

 
Cronologia
lunedì 21 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 323 voti favorevoli e 253 contrari, l'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. di conversione del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, , recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria (C. 1386-A), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

giovedì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva in via definitiva e all’unanimità il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona (C. 1519), approvato dal Senato il 23 luglio (legge 2 agosto 2008, n. 130).