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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00090 presentata da VACCA GIANLUCA (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 25/03/2013

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00090 presentato da VACCA Gianluca testo di Lunedì 25 marzo 2013, seduta n. 3 VACCA , COLLETTI e DEL GROSSO . — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che: l'articolo 35 del decreto-legge 22 giugno 2012, n.83 (cosiddetto «Decreto Sviluppo») pubblicato in Gazzetta Ufficiale 26 giugno 2012, n.147, convertito con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.134 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.187 del 11 agosto 2012 ha modificato l'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, «Norme in materia ambientale», ed in particolare ha rideterminato l'oggetto della disciplina del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 con riferimento alle attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n.9; le modifiche apportate all'articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 consentono le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n.9 per procedimenti concessori in corso alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 29 giugno 2010, n.128. Questa disposizione, di fatto, non vieta le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare di tutte le concessioni antecedenti alla data del 26 agosto 2010 (data di entrata in vigore del provvedimento), ad avviso degli interroganti contravvenendo ai «fini di tutela ambientale dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù delle leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni dell'Unione europea»; le modifiche apportate all'articolo 6, comma 17 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 consentono le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n.9 per i procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi, nonché l'efficacia dei titoli abilitativi già rilasciati prima del 26 agosto 2010, anche ai fini della esecuzione delle attività di ricerca, sviluppo e coltivazione da autorizzare nell'ambito dei titoli stessi, delle eventuali relative proroghe e dei procedimenti autorizzatori e concessori conseguenti e connessi. Anche questa disposizione, di fatto, non vieta le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare di tutte le autorizzazioni, concessioni conseguenti e connessi antecedenti alla data del 26 agosto 2010 (data di entrata in vigore del provvedimento) contravvenendo ai fini di tutela ambientale dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù delle leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni dell'Unione europea comprendendo anche i titoli prorogati e ancora in attesa di autorizzazione; in applicazione della nuova disciplina, in data 21 gennaio 2013, la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale ha espresso un giudizio positivo di compatibilità ambientale sul «Progetto di coltivazione del giacimento di idrocarburi “Ombrina Mare” nell'ambito della concessione di coltivazione d30 B.C-MD», come documentato sul portale web del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; l'area marina, in cui si sviluppa il progetto, è parte integrante del Parco nazionale «costa teatina» così come disposto dall'articolo 8, comma 3, della legge 8 marzo 2001, n.93 con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione interessata e trovandosi l'area stessa a circa 6 chilometri della costa teatina; il territorio della costa teatina, e quello dell'intera regione, è caratterizzato dalla presenza di tre parchi nazionali ed uno regionale, nonché di una zona costiera molto suggestiva e che tali caratteristiche territoriali hanno permesso un forte sviluppo del turismo, dell'artigianato, della pesca, dell'agroalimentare e di tutte le attività indotte e connesse e che quindi sussistono gravi motivi attinenti al pregiudizio di situazioni di particolare valore ambientale o archeologico-monumentale; la regione Abruzzo, gli enti locali, le comunità territoriali, le realtà produttive e le associazioni sono orientate ad un sistema regionale integrato mare-montagna di sviluppo economico e sociale ecosostenibile e che la presenza del Progetto Ombrina 2 potrebbe fortemente compromettere–: se la procedura di valutazione d'impatto ambientale sul progetto Ombrina 2, concessione d30 B.C.-M.D. sia stata correttamente svolta ed in particolare se le modifiche degli elaborati del progetto sottoposto a valutazione d'impatto ambientale apportate dal proponente e pubblicate sul sito del Ministero, siano ritenute dall'autorità competente sostanziali e rilevanti per il pubblico, ai sensi dell'articolo 24, comma 9- bis del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 e se l'autorità competente abbia eseguito quanto previsto dal comma 10 dell'articolo 24 dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, ovvero la pubblicazione su sito web dell'autorità competente della documentazione presentata dal proponente, ivi comprese le osservazioni, le eventuali controdeduzioni e le modifiche eventualmente apportate al progetto, ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152. (4-00090)





 
Cronologia
sabato 16 marzo
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    Il senatore Pietro Grasso (PD) è eletto Presidente del Senato al quarto scrutinio.



martedì 26 marzo
  • Parlamento e istituzioni

    Il Ministro degli esteri Giulio Terzi si dimette in seguito alla decisione del Governo di far rientrare in India i militari Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ritenuti responsabili della morte di due pescatori indiani avvenuta nel corso di un'operazione antipirateria. Il Presidente del Consiglio Mario Monti assume ad interim l'incarico.