Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00065 presentata da MELONI GIORGIA (FRATELLI D'ITALIA) in data 03/06/2013

Atto Camera Mozione 1-00065 presentato da MELONI Giorgia testo di Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28 La Camera, premesso che: la violenza contro le donne è la violazione dei diritti umani più diffusa nel mondo e, anche nel nostro Paese, il fenomeno ha assunto, ormai da decenni, una dimensione drammatica; secondo i dati dell'Istituto nazionale di statistica, nel solo 2012, le donne che hanno subito violenze fisiche sono state quasi quattro milioni, e cinque milioni sono state vittime di violenza sessuale, mentre le donne vittime di omicidio da gennaio a dicembre del 2012 sono state 124, e da gennaio 2013 ad oggi sono già una quarantina; peraltro, questi dati sono assolutamente inferiori alla realtà, posto che ancora sono numerosissime le donne vittime di violenza che non sporgono una regolare denuncia, in particolar modo quando si tratta di violenza sessuale; nella maggior parte dei casi, inoltre, l'omicidio costituisce solo l'estrema conseguenza delle forme di violenza perpetrate ai danni delle donne, e non è un isolato incidente che arriva in maniera inaspettata e immediata, ma costituisce spesso l'ultimo efferato atto che pone fine ad una serie di violenze continuate nel tempo, che quasi nell'ottanta per cento dei casi si consuma all'interno delle mura domestiche, per mano di mariti, conviventi e fidanzati, magari divenuti nel frattempo ex; il legame tra la vittima e l'aguzzino, sia quello di natura psicologica ed affettiva, sia quello di natura economica, è uno degli elementi che rendono difficoltoso per le vittime sporgere denuncia e per il sistema giudiziario perseguire i reati; a ciò si aggiunge la questione della lunghezza dei tempi dei procedimenti giudiziari, che fanno sì che le violenze, anche quando tempestivamente denunciate, non sono, purtroppo, quasi mai perseguite in modo efficace; a tutto ciò si aggiunge un problema di tipo culturale, per cui in molti Paesi del mondo la violenza sulle donne è un fenomeno non solo tollerato, ma sostenuto sulla base di usi antichi che non riconoscono alla donna dignità sociale pari a quella riconosciuta agli uomini; si pensi, in questo ambito, e a mero titolo esemplificativo, alla questione delle mutilazioni genitali femminili: secondo l'Organizzazione mondiale della sanità le vittime di questo tipo di pratica sono state tra cento e centoquaranta milioni di donne, tre milioni di donne le subiscono ogni anno, pari ad una media di ben ottomila ragazze al giorno; nel giugno del 2012, in occasione della presentazione alle Nazioni Unite del primo rapporto tematico sul femminicidio, la Relatrice speciale dell'Onu ha avuto modo di affermare che, «culturalmente e socialmente occultate, queste diverse manifestazioni di violenza basate sul genere continuano a essere accettate, tollerate o giustificate, e l'impunità è la regola. Con riguardo agli omicidi basati sul genere, è veramente carente l'assunzione di responsabilità da parte degli Stati nell'agire con la dovuta diligenza per la promozione e protezione dei diritti delle donne»; in Italia già a partire dagli anni ’90 si è cominciato ad affrontare il fenomeno della violenza contro le donne, e nel corso di un decennio sono state adottate alcune riforme e innovazioni legislative di grande importanza: nel 1996 con la nuova legge contro la violenza sessuale, nel 1998 con l'adozione delle norme contro lo sfruttamento della prostituzione, la pornografia e il turismo sessuale, nel 2001 con le misure contro la violenza nelle relazioni familiari e, infine, nel 2008 con l'adozione di una normativa contro il fenomeno degli atti persecutori (stalking) ; le nuove norme sono state accompagnate, negli anni, dall'istituzione dei centri di ascolto e di aiuto per le donne in difficoltà, e nella XVI legislatura è anche stato adottato il Piano nazionale antiviolenza; il nostro Paese si appresta a fare un ulteriore passo lungo questo percorso con la ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dalla Camera dei deputati il 28 maggio 2013; il valore fondamentale della Convenzione è rappresentato dal fatto che costituisce il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante, e questo è ancora più di rilievo se si considera che la firma della Convenzione è aperta anche agli Stati non membri del Consiglio d'Europa; questo, infatti, permette che il quadro di norme volte a proteggere le donne contenuto nella Convenzione, un quadro incentrato sulla prevenzione, sulla protezione delle vittime e sul perseguimento dei trasgressori, possa trovare, si spera, applicazione anche in Paesi in cui la legislazione in materia è meno avanzata; la Convenzione dispone che siano inseriti negli ordinamenti giuridici nazionali degli Stati aderenti fattispecie di reato che coprano ogni manifestazione di violenza contro le donne, e, in particolare, che siano sanzionati ogni tipo di violenza contro le donne, i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali, lo stalking , le violenze fisiche, psicologiche e sessuali, ed è altresì prevista la creazione di un sistema di monitoraggio; appare, peraltro, di particolare rilievo il fatto che la Convenzione rivolge la propria attenzione alle donne di tutte le età e, quindi, anche a quelle ancora più indifese, quali le bambine e le adolescenti; ancora, la Convenzione offre un approccio culturale al problema, un fatto nuovo e di grande importanza, perché per la prima volta la Convenzione consente di affrontare la questione in un'ottica globale, sancendo che non è necessario soltanto armonizzare la normativa nelle nazioni e tra le nazioni, ma che occorre stabilire con forza il principio universale che la violenza contro le donne, di qualunque genere sia, è e rimane una violazione dei diritti umani e che, in nessun caso, può essere coperta, mistificata, giustificata o banalizzata; con la risoluzione n.54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i Governi, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni non governative impegnate su questo fronte ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno, impegna il Governo: a mantenere alta l'attività di contrasto a questa inaccettabile forma di violenza, anche attraverso la razionalizzazione e la semplificazione del quadro giuridico, affinché ogni sua manifestazione possa essere perseguita in modo efficace e tempestivo; in questo quadro, ad agevolare, nell'ambito delle proprie competenze, la rapida attuazione della Convenzione di Istanbul, sia per quanto attiene l'adeguamento del sistema normativo, sia per quanto attiene al fattore culturale ed a quello, strettamente legato ad esso, della prevenzione dei reati; a prevedere, nell'ambito del recepimento della Convenzione, un apposito ed adeguato stanziamento di bilancio, che consenta di approntare le misure necessarie a combattere il fenomeno della violenza contro le donne su tutto il territorio nazionale; a prevedere un sistema di monitoraggio che consenta di creare un collegamento tra tutte le iniziative poste in essere sotto il profilo della prevenzione e del primo aiuto alle vittime, anche coinvolgendo le aziende sanitarie locali, al fine di poter approntare i più efficaci strumenti operativi a contrasto del fenomeno; ad accogliere l'invito formulato dall'Assemblea generale dell'ONU, celebrando la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, con manifestazioni sul territorio nazionale e iniziative di sensibilizzazione al tema, affinché anche le vittime di violenza, che sinora non hanno trovato il coraggio di denunciare i propri aggressori, possano trovare la spinta per farlo; a sostenere, nelle opportune sedi internazionali, l'approvazione e la ratifica della Convenzione d'Istanbul nelle aree del mondo in cui non esiste ancora alcuna norma a protezione delle donne, delle ragazze e delle bambine, affinché la Convenzione possa divenire uno strumento il più possibile diffuso e condiviso, e raccogliendo la sfida di avvicinare una parte sempre maggiore del mondo alla cultura del rispetto anche per le donne. (1-00065) « Giorgia Meloni , Cirielli , Corsaro , La Russa , Maietta , Nastri , Rampelli , Taglialatela , Totaro ».

 
Cronologia
martedì 28 maggio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva la proposta di legge recante ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011 (C. 118), che sarà licenziata dal Senato il 19 giugno (legge 27 giugno 2013, n. 77).



mercoledì 5 giugno
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva in via definitiva il disegno di legge recante conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, recante disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali. Disposizioni per il rinnovo del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (C. 676-B), che era stato licenziato dal Senato con modificazioni il 4 giugno (legge 6 giugno 2013, n. 64).