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Documenti ed Atti

XVII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00847 presentata da MATARRESE SALVATORE (SCELTA CIVICA PER L'ITALIA) in data 06/05/2015

Atto Camera Mozione 1-00847 presentato da MATARRESE Salvatore testo di Mercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422 La Camera, premesso che: nell'ambito del processo di riforma complessivo del Paese, il nuovo assetto istituzionale e finanziario degli enti locali e il contestuale e necessario riequilibrio dei conti pubblici rappresentano obiettivi cardine dell'azione del Governo e per raggiungerli è stato chiesto un forte impegno ed un rilevante sacrificio proprio alle amministrazioni territoriali ed in particolar modo ai comuni; in tale contesto, i provvedimenti normativi emanati fino ad oggi nei confronti degli enti locali hanno previsto la definizione di un nuovo assetto dei rapporti economici e finanziari tra lo Stato e le autonomie, la riduzione dei costi degli apparati e dei trasferimenti di risorse, l'aumento della funzionalità degli enti nonché l'inasprimento dei vincoli del patto di stabilità interno; gli effetti di queste manovre, soprattutto in termini di patto di stabilità, hanno spesso inciso in maniera negativa sulla capacità di spesa e in particolar modo sulla dimensione degli investimenti degli enti locali che nel corso degli ultimi anni hanno registrato una rilevante nonché preoccupante riduzione; dal 2007 al 2015 i comuni hanno contribuito al risanamento della finanza pubblica per circa 16,4 miliardi di euro, di cui 8,4 miliardi in termini di patto di stabilità interno e nuova contabilità pubblica, con una riduzione nel 2015 di circa 850 milioni rispetto agli obiettivi di patto 2014, e 9 miliardi in termini di riduzione di assegnazioni da Fondo di solidarietà comunale, con un aggravamento nel 2015 di quasi 1,5 miliardi rispetto al 2014; secondo quanto disposto dalla legge 29 dicembre 2014, n.190, (legge di stabilità 2015) gli enti territoriali concorreranno complessivamente al contenimento della spesa pubblica per circa 6,2 miliardi di euro nel 2015, 7,2 nel 2016 e 8,2 nel 2017, senza tener conto delle ulteriori riduzioni operate dal decreto-legge n.66 del 2014; in particolare, il comma 435 dell'articolo 1 della legge di stabilità per il 2015 ha stabilito la riduzione della dotazione del Fondo di solidarietà comunale di 1.200 milioni di euro a decorrere dall'anno 2015; il comma 418 ha operato una riduzione della spesa corrente per province e città metropolitane di 1.000 milioni di euro per l'anno 2015, di 2.000 milioni di euro per l'anno 2016 e di 3.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017. Infine, il comma 398 ha disciplinato un contributo aggiuntivo alla finanza pubblica delle regioni a statuto ordinario, per ciascuno degli anni dal 2015 al 2018, pari a 3.452 milioni di euro e il comma 400 ha stabilito entità e modalità a contributo aggiuntivo pari a 467 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017 per le regioni a statuto speciale; sarebbe da evidenziare che la legge di stabilità 2015 ha previsto non solo una riduzione di trasferimenti a favore dei Comuni ma anche l'acquisizione da parte dello Stato di una quota dell'IMU comunale fin qui destinata al finanziamento del riequilibrio delle risorse all'interno del comparto; sempre con riferimento alle riduzioni di trasferimenti, sarebbe da rilevare che la dotazione di risorse di numerosi Comuni è a rischio per il mancato ripristino del trasferimento integrativo di 625 milioni, a fronte del congelamento della disciplina IMU-Tasi 2014 dovuta alla scelta del Governo di rimandare l'introduzione della Local Tax al 2016. Per circa 900 dei 1.800 Comuni beneficiari del trasferimento nel 2014, il mancato consolidamento del fondo si traduce in un aggravio dei tagli disposti espressamente dalla legge di oltre il 50 per cento con punte del 300 per cento. Tra i comuni più colpiti, inoltre, circa 600 non superano i 10 mila abitanti; anche l'introduzione di meccanismi di finanziamento basati su costi e fabbisogni standard, benché volti ad ottenere effetti positivi, hanno poi evidenziato la necessità di correttivi e infatti la ripartizione in base ai predetti criteri della quota del 20 per cento dell'FSC destinato ai comuni delle regioni a statuto ordinario dovrebbe essere oggetto di revisione e di maggior approfondimento con l'obiettivo di assicurare un sistema attuativo stabile ed efficiente e che possa premiare gli enti virtuosi; gli effetti delle manovre finanziarie degli ultimi anni hanno inciso negativamente su settori di fondamentale importanza per la qualità della vita e per la sicurezza dei cittadini. In particolare, versano in uno stato di evidente difficoltà molti tra gli enti a cui spetta il compito di realizzare opere pubbliche essenziali per il contrasto del rischio idrogeologico, progetti per incrementare le infrastrutture, la viabilità e i trasporti, opere a servizio della scuola nonché provvedimenti volti a garantire la pubblica sicurezza e la giustizia; risultano evidenti nonché ovvie e maggiormente rilevanti le difficoltà riscontrate dalle amministrazioni territoriali del Sud Italia che soffrono degli effetti penalizzanti delle manovre finanziarie e che hanno dovuto contrarre fortemente la loro capacità di investimento aumentando così il divario con le aree del Centro-Nord; se si analizzano i Rapporti della Corte dei conti circa gli effetti sulle amministrazioni locali delle misure adottate dai governi in questi ultimi anni, si rileva facilmente che queste ultime, «...riducendo gravemente le possibilità di intervento e di gestione degli enti territoriali, hanno inciso profondamente sul grado di autonomia finanziaria e funzionale ad essi garantiti dal Titolo V, della Parte II, della Costituzione...», nonché sulla necessità che sia salvaguardato «...il corretto adempimento dei livelli essenziali delle prestazioni nonché delle funzioni fondamentali inerenti ai diritti civili e sociali» ed assicurato «un adeguato concorso finanziario dello Stato per gli interventi correttivi degli squilibri economico-sociali emersi tra le diverse aree del Paese...»; l'analisi della Corte dei conti relativa a dicembre 2014 evidenzia come «...lo sforzo di risanamento richiesto alle Amministrazioni territoriali con i vincoli disposti dal patto di stabilità interno risulta non proporzionato all'entità delle risorse gestibili dalle stesse, il che ha prodotto un drastico ridimensionamento delle funzioni di spesa di queste ultime a vantaggio degli altri comparti amministrativi che compongono il conto economico consolidato delle Amministrazioni pubbliche...»; i sacrifici imposti agli enti locali impongono ora provvedimenti normativi orientati soprattutto a definire indirizzi e incentivi e non vincoli e ulteriori riduzioni di risorse confrontandosi maggiormente con le amministrazioni e analizzando a fondo le loro osservazioni e richieste nonché accogliendo quelle obiettivamente necessarie; d'altro canto, a fronte di tali interventi a favore degli enti locali virtuosi, occorre rafforzare l'attività di risanamento, promuovendo la razionalizzazione della galassia di partecipate degli enti locali che, come rilevato anche nei rapporti preparati ai fini della spending review , presentano gravi inefficienze e spesso sono del tutto estranee ai fini istituzionali dell'ente; in proposito, occorre rendere più efficaci i meccanismi sanzionatori nei confronti degli enti locali che siano inadempienti agli obblighi di trasparenza e di dismissione delle partecipate inutili; sempre al fine di reperire le risorse destinate al servizio pubblico, è necessario promuovere la valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare degli enti locali non destinato specificamente al servizio pubblico; è altresì fondamentale accelerare e promuovere l'attuazione dei meccanismi di centralizzazione degli acquisti, troppe volte rinviati quando non rimasti del tutto inattuati; i prossimi provvedimenti normativi dovrebbero, quindi, tendere a valorizzare le buone amministrazioni e a premiare i comuni virtuosi responsabilizzando, sanzionando e chiedendo correttivi agli enti che gestiscono male le risorse, evitando al contempo quei tagli lineari che finiscono poi per penalizzare la capacità di erogazione dei servizi essenziali ai cittadini, impegna il Governo: ad adottare con urgenza iniziative volte a risolvere le problematiche e ad eliminare le criticità evidenziate dagli enti locali che non consentono loro una efficiente amministrazione della cosa pubblica nonché la relativa erogazione dei servizi essenziali ai cittadini, con particolare riferimento: a) all'attuazione dell'intesa del 19 febbraio 2015 raggiunta in seno alla Conferenza Stato-città ed autonomie locali, in particolare in merito alla rideterminazione degli obiettivi del patto di stabilità interno dei comuni per gli anni 2015-2018 e delle sanzioni per mancato raggiungimento degli obiettivi; b) alla sostenibilità del concorso al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica per il comparto province e città metropolitane, stabilendo la possibilità di rinegoziare i mutui e utilizzare gli spazi ottenuti a copertura di spese correnti e di investimenti; c) alla gradualità e flessibilità della fase di avvio a regime dell'armonizzazione contabile; d) all'introduzione di meccanismi di perequazione per l'applicazione delle nuove norme in materia di Imu agricola e al rinnovo, almeno parzialmente, di quelli previsti per il passaggio dall'Imu alla Tasi; e) all'attuazione dell'intesa del 26 febbraio 2015 raggiunta in seno alla Conferenza Stato-regioni in merito alle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 398, 465 e 484, della legge 23 dicembre 2014, n.190; a procedere al riordino e alla semplificazione, all'interno della legge di stabilità per l'anno 2016, della fiscalità immobiliare comunale al fine di garantire un assetto legislativo e finanziario definitivo e stabile in materia e di favorire la valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare non destinato al servizio pubblico; ad assicurare che l'entità dei tagli imposti ai comuni non sia sproporzionata rispetto ai tagli imposti alle amministrazioni statali; ad accelerare la rinegoziazione dei mutui dei comuni con la cassa depositi e prestiti revisionando in particolare le condizioni di erogazione degli stessi mutui; a definire anno per anno, e in un tempo definito, tutte le risorse a disposizione dei comuni in tempo utile a consentire la redazione dei bilanci; a riconsiderare gli interventi in favore degli enti locali tramite l'aumento degli spazi di esclusione dal patto di stabilità interno, in particolare per le città metropolitane, incluse le misure riconducibili all'edilizia scolastica, in considerazione del fatto che la legge di stabilità per il 2015 prevede che nel computo del patto non siano valutate le spese di province e città metropolitane per interventi di edilizia scolastica, fino ad un massimo di 50 milioni nel 2015 e 50 milioni nel 2016; a garantire agli enti locali un periodo temporale congruo e ragionevole per una programmazione finanziaria e strategica, al fine di conoscere l'esatto ammontare delle risorse disponibili di cui gli enti locali potranno disporre per l'anno successivo e comunque entro la fine del mese di ottobre 2015; a promuovere ulteriormente la razionalizzazione delle partecipazioni nelle società da parte degli enti locali, limitandole a quelle necessarie ed indispensabili per l'erogazione di servizi pubblici; a prevedere meccanismi sanzionatori e di riduzione dei trasferimenti nei confronti degli enti locali inadempienti agli obblighi di trasparenza e di dismissione delle partecipazioni in società non utili ai fini di garantire la pubblica utilità; a promuovere la valorizzazione e la dismissione da parte degli enti locali del patrimonio immobiliare di proprietà non destinato a pubblica utilità con la finalità di recuperare le risorse necessarie; ad accelerare l'attuazione delle disposizioni in materia di centralizzazione e razionalizzazione degli acquisti da parte degli enti locali. (1-00847) « Matarrese , Mazziotti Di Celso , D'Agostino , Vargiu , Vecchio , Falcone ». (Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)

 
Cronologia
martedì 5 maggio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva in seconda lettura, con modificazioni, la proposta di legge recante disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente (C. 342-957-1814-B), che sarà definitivamente licenziata dal Senato il 19 maggio (legge 22 maggio 2015, n. 68).



mercoledì 6 maggio
  • Parlamento e istituzioni

    La Camera approva in via definitiva il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 marzo 2015, n. 27, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento contemporaneo delle elezioni regionali ed amministrative (C. 3059), licenziato dal Senato il 21 aprile (legge 8 maggio 2015, n. 59).



giovedì 7 maggio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Gran Bretagna, i conservatori vincono le elezioni politiche e ottengono la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei Comuni. Il leader dei conservatori David Cameron diventa Primo ministro con un governo monocolore.