Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00006 presentata da DE PETRIS LOREDANA (MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO) in data 23/03/2018
Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-00006 presentata da LOREDANA DE PETRIS venerdì 23 marzo 2018, seduta n.001 DE PETRIS - Ai Ministri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali - Premesso che: l'azienda Tim, che dal 2016 risulta essere il marchio unico dei servizi di Telecom Italia SpA, è attualmente di proprietà francese. La società Vivendi, già al controllo con circa il 24 per cento del capitale ordinario, da qualche mese ha infatti dato inizio ad un'attività di direzione e coordinamento su Tim. L'amministratore delegato è invece, dal 28 settembre 2017, l'israeliano Amos Genish; l'azienda conta circa 50.000 dipendenti, anche se l'indotto condurrebbe a numeri di gran lunga superiori; da qualche anno si sono moltiplicate le criticità per i lavoratori, a causa di una politica di forte contenimento dei costi che si è ripercossa sui salari e sui diritti del personale; le contestazioni delle associazioni di piccoli azionisti e investitori di Telecom Italia, nonché le mobilitazioni sindacali susseguitesi con frequenza nel corso degli ultimi anni, hanno condotto ad un diffuso malessere che rischia di minare l'efficienza di una delle imprese più strategiche del Paese; le maggiori preoccupazioni (che, tra l'altro, hanno creato tensioni anche all'interno del consiglio di amministrazione con le dimissioni dell'amministratore delegato nel marzo 2016) hanno riguardato la volontà di Vivendi di aumentare il contenimento dei costi interni: una prospettiva che avrebbe significato un intervento negativo sui livelli occupazionali dell'azienda, con migliaia di licenziamenti; e, in effetti, è proprio ciò che sta avvenendo in queste settimane: nell'ultimo incontro con i sindacati risulta essere stato presentato un piano industriale di 6.500 esuberi, di cui 4.000 prepensionamenti e 2.500 esodi incentivati; viene inoltre previsto il ricorso alla cosiddetta solidarietà espansiva per circa 20 minuti al giorno, finalizzata all'assunzione di 2.000 lavoratori: ciò non fa altro che scaricare i costi delle necessarie assunzioni sugli attuali dipendenti Tim; è tra l'altro in atto la scalata della società da parte di un fondo americano, Elliott, che sta scatenando una guerra di azionariato per il controllo di Tim: un evento che desta una grande preoccupazione, poiché mette le telecomunicazioni italiane sotto il ricatto della speculazione finanziaria; tra l'altro, in assenza di un accordo con le organizzazioni sindacali, l'azienda ha già minacciato di voler procedere in modo unilaterale, ricorrendo alla procedura di cassa integrazione straordinaria; appare anomalo che la più grande azienda di telecomunicazioni del Paese, con tutto il patrimonio di competenze umane e di risorse tecnologiche e digitali all'avanguardia, sia ostaggio di gruppi aventi come unico scopo la speculazione e il profitto alle spalle dei lavoratori; in un'intervista a "La Stampa" di qualche mese fa il presidente Arnaud de Puyfontaine ha dichiarato di avere "grandi ambizioni per Tim. Riguadagnerà crescita, successo, innovazione e la capacità di essere considerata la migliore tra i concorrenti europei. Per la prima volta potrà trarre beneficio da un azionista forte, con una visione di lungo termine e che ha investito più di 4 miliardi. Altro che invasori: porteremo soluzioni vincenti, daremo a Tim un'agilità certo non tipica di un'ex monopolista. Tim non sarà mai francese: è e sarà una società italiana"; non è chiaro come tutto ciò dovrebbe tradursi nella realtà, data la volontà di privarsi di 6.500 dipendenti; si segnala come, tra l'altro, attraverso Tim passino informazioni e dati sensibili di cittadini e istituzioni politiche e non, si chiede di sapere: se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti riportati e se non intendano fornire elementi su quanto sta avvenendo in Tim; quali iniziative urgenti, anche a carattere normativo, intendano avviare per salvaguardare i livelli occupazionali e i progetti industriali di sviluppo in un settore strategico come quello delle telecomunicazioni, che presenta tra l'altro aspetti connessi con la sicurezza nazionale; se non ritengano opportuno valutare di assumere iniziative normative per rafforzare gli strumenti di controllo e di soluzione in merito all'acquisizione di quote azionistiche in un settore fondamentale come quello delle telecomunicazioni, anche attraverso l'istituto della golden share o del golden power , che conferisce poteri speciali al Governo, con la possibilità di apporre un veto o particolari condizioni sulle operazioni concernenti asset strategici, qualora emergesse un grave pregiudizio per gli interessi pubblici legati al buon funzionamento della rete di telecomunicazione. (4-00006)