Documenti ed Atti
XVIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03094 presentata da TRIPIEDI DAVIDE (MOVIMENTO 5 STELLE) in data 06/11/2019
Atto Camera Interrogazione a risposta in commissione 5-03094 presentato da TRIPIEDI Davide testo di Mercoledì 6 novembre 2019, seduta n. 253 TRIPIEDI , OLGIATI , TERMINI , SCAGLIUSI , PALLINI , SEGNERI , SERRITELLA , PAOLO NICOLÒ ROMANO , COSTANZO , TUCCI , CIPRINI , COMINARDI e CAPPELLANI . — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: in data 22 ottobre 2019, sul sito online « businessinsider.com » veniva pubblicata un'inchiesta dove si evidenziava che negli ultimi otto anni solamente il 10 per cento di ponti, viadotti e gallerie della rete ferroviaria italiana gestita da Rfi è stato controllato, ispezionato e sottoposto a conseguenti interventi strutturali e che questo genere di operazioni siano state svolte molto spesso in maniera superficiale. Ciò è quanto è emerso da un report segretato dell'Agenzia per la sicurezza ferroviaria (Ansf) datato 11 febbraio 2019; gli ispettori Ansf dichiaravano pesantissime «criticità», quali: «ispezioni sulla tenuta statica di ponti, gallerie e viadotti mai fatte ma inserite comunque a computer»; «controlli sulle strutture effettuati senza strumenti idonei o da personale senza qualifica»; esami effettuati solo «a vista», cioè solo nelle parti «visibili», «tralasciando ogni controllo sulle parti strutturali come appoggi, travi cave, giunti ecc...»; l'Ansf, inoltre, indicava che i controlli su tutta la rete nazionale iniziati nel 2011, devono terminare a fine 2021. Ma nell'ultimo report prodotto da Rfi a novembre 2018, emerge che «sono state eseguite visite generali a 1.610 opere complessivamente su un totale circa 15 mila opere interessate (stato di avanzamento pari a poco più del 10 per cento, rispetto ad un piano presentato ad Ansf nel 2014)». Ciò significa che ne resterebbero da controllare 13.400 entro i prossimi due anni; in un ulteriore documento segretato, il report allegato all'autorizzazione di sicurezza concessa da Ansf a Rfi il 14 giugno 2019, Ansf riscontra «procedure superate o inutili»; controlli dichiarati sulla carta, ma la cui reale effettuazione è impossibile da ricostruire; regole che governano la manutenzione ridotte a semplici «affermazioni di principio del tutto insufficienti». Nello stesso documento, l'Ansf concede comunque a Rfi, un giorno prima dell'entrata in vigore delle nuove regole europee sulla sicurezza, l'autorizzazione di sicurezza, necessaria alla società per poter operare; in una lettera del 27 febbraio 2019 a firma del direttore di Ansf, Marco D'Onofrio, veniva sottolineato come Rfi «sia responsabile (...) della congruità tra le risorse disponibili e le attività svolte». L'annotazione risulta essere rilevante soprattutto alla luce della recente iscrizione nel registro degli indagati per il reato di disastro ferroviario colposo dell'ex direttore di Ansf, Amedeo Gargiulo, e del suo vice di allora, di cui non si conosce il nome, per l'incidente di Pioltello in cui perirono tre persone. Interrogati dalla testata « businessinsider.com », sia Rfi che Ansf hanno minimizzato il contenuto della lettera, specificando che le inadempienze indicate sarebbero solo sulla carta e non riguarderebbero la sicurezza; l'Ansf denuncia da tempo la carenza in organico di ingegneri strutturisti in grado di verificare le singole infrastrutture, di mezzi tecnologici e di mancato aggiornamento del sistema informatico. Per ovviare a questi problemi, l'Ansf ricorre al metodo di fare audit sulle attività di Rfi e di verificare i documenti esistenti; Rfi tra il 2010 e il 2018, solo per le manutenzioni ordinarie ha ricevuto dallo Stato 7,08 miliardi di euro ai quali vanno aggiunti altri 4,35 miliardi per le manutenzioni straordinarie negli anni 2012-2017. Nell'ultima legge di bilancio, il Governo ha stanziato ulteriori 300 milioni per «interventi per la sicurezza della rete ferroviaria nazionale» –: se sia nelle intenzioni del Ministro interrogato adottare iniziative con urgenza, a seguito dei dati negativi sulla sicurezza indicati in premessa, per avere chiarimenti in merito dall'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e da Rfi e al fine di garantire maggiore sicurezza sull'intera rete ferroviaria nazionale. (5-03094)