Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Stampe e dipinti del Palazzo di Montecitorio

La notte del 12 febbraio 1831 in piazza Colonna

La notte del 12 febbraio 1831 in piazza Colonna

Altre immagini di: Anonimo del XIX secolo

  • Veduta di piazza Colonna
  • La notte del 12 febbraio 1831 in piazza Colonna
  • Veduta della piazza di Montecitorio
  • I1 palazzo di Montecitorio con il tricolore
La notte del 12 febbraio 1831 in piazza Colonna
di Anonimo del XIX secolo

La prospettiva di piazza Colonna che fa da fondale alla scena in primo piano, è caratterizzata dalla dinamica centrifuga delle figure e dai bagliori degli spari. Nel “Diario del Principe Don Agostino Chigi” si legge: « Sabato 12 febbraio 1831. - Più tardi dopo mezzogiorno inaspettatamente si è pubblicata altra Notificazione del Governatore che proibisce la maschere (per le quali era già suonata la campana di Campidoglio) e tutti gli altri divertimenti carnevaleschi, comprese le rappresentazioni teatrali. Nello stesso tempo si è veduta giungere a Piazza Colonna a tamburo battente molta truppa di fanteria, e lo stesso è seguito in altre piazze. Poco prima delle due ore di notte si sono presentate alcune persone in Piazza Colonna (di dove non molto avanti si era ritirata la maggior parte della truppa), e scaricando alcuni colpi di pistola alla sentinella che stava al cantone di casa nostra verso il Corso, hanno incominciato a gridare: Viva Filippo, viva Bologna ecc. ecc. I soldati della guardia accorrendo ed inseguendoli hanno scaricato molti colpi di fucile, in seguito dei quali gli aggressori si sono dati alla fuga. Tutte le botteghe si sono chiuse all'istante, e tutta la gente si è ritirata, e tutte le porte delle case si sono ugualmente chiuse. Domenica 13. – La notte è stata tranquilla: questa mattina moltissima gente a Piazza Colonna andava ad osservare i segni lasciati ieri sera dalle palle sul muro di facciata del Palazzo Piombino, e nei suoi portoni, una delle quali ferì il Decano del Duca di Sora. Cinque di quelli che assaltarono ieri sera la Guardia, sono stati arrestati nell'atto, e fra questi il figlio del Dottor Lupi, un tal Gabrielli giovane di S. Spirito; gli altri si dice siano forestieri. I1 progetto che si assicura avessero ieri i cospiratori (la di cui scoperta fece decidere la proibizione del Carnevale) era quello di impadronirsi della persona del Senatore per costringerlo a recarsi dal Papa per ottenere la liberazione di tutti i detenuti per delitti politici, e forse per il cangiamento del Governo ecc. Il Senatore di ciò avvisato si occultò fuori di casa per alcune ore ».

Su questo episodio, vedi il sonetto del Belli, che comincia:

Com'è ita a finì la ribbijjone

C'aveva da sfasscià Ppiazzacolonna?

Ce l'ha mmesse le mane la Madonna!

È vvienuto Sanpietro cor bastone!

(da « L'armata nova der Zommo Pontescife », n. 207 dell'edizione dei “Sonetti” di Giuseppe Gioacchino Belli, a cura di Giorgio Vigolo, Milano 1952).