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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Adriano Mari

Nasce a Firenze il 6 dicembre 1813
Deceduto a Fiesole (Firenze) il 24 luglio 1887
Laurea in Giurisprudenza; Avvocato

X Legislatura del Regno d'Italia

Tornata del 29 marzo 1867

A seguito delle dimissioni di Ricasoli da Presidente del Consiglio, il Re scioglie le Camere e indice nuove elezioni. I risultati delle elezioni del 10 marzo 1867 non alterano la composizione dell'Assemblea e, nella seduta del successivo 27 marzo, a soli tre mesi dalla sua precedente elezione, Adriano Mari è nuovamente chiamato a presiedere la Camera, con 195 voti su 344 votanti. Ringraziando i deputati per averlo scelto ancora una volta per guidare i lavori dell'Assemblea, Mari riprende i temi trattati nel discorso tenuto in occasione della precedente elezione. Egli ribadisce che si devono lasciare da parte le passioni di partito, per affrontare i problemi della finanza pubblica, problemi creati dalle spese sostenute a sostegno delle guerre necessarie al raggiungimento dell'Unità della patria e dell'indipendenza dall'Austria. Portando ad esempio nazioni che, trovandosi in frangenti simili, hanno saputo superare il dissesto finanziario statale, esprime la propria fiducia nella capacità dell'Italia di raggiungere il medesimo risultato e invita tutti a iniziare il lavoro con l'entusiasmo e la volontà necessari al raggiungimento di un fine tanto importante.

X Legislatura del Regno d'Italia

Tornata del 26 novembre 1868

In seguito alle improvvise dimissioni di Giovanni Lanza da Presidente della Camera, Adriano Mari è eletto, per la quarta volta, alla Presidenza. Nello scrutinio che si tiene nella tornata del 25 novembre 1868, Mari risulta eletto con 185 voti contro i 93 riportati da Francesco Crispi, su 295 votanti. Il discorso di insediamento verte sui temi del risanamento del debito pubblico e del riordino dell'apparato amministrativo dello Stato. Nel ricordare che sono stati già varati provvedimenti tendenti al risanamento del bilancio - il 1867 è infatti l'anno dell'istituzione della tassa sul macinato - Mari sollecita uguali «senno e abnegazione» nel procedere al riordinamento amministrativo. Un rapido sguardo alla situazione europea basta, secondo Mari, a far confidare in un futuro di pace, del quale approfittare per dedicarsi alle cure interne della Nazione.