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Portale storico della Camera dei deputati

Presidenti

Urbano Rattazzi

Nasce a Alessandria il 29 giugno 1810
Deceduto a Frosinone il 5 giugno 1873
Laurea in Giurisprudenza; Avvocato

IV Legislatura del Regno di Sardegna

Tornata del 12 maggio 1852

A seguito della morte improvvisa del Presidente in carica, Pier Dionigi Pinelli, avvenuta il 23 aprile 1852, Cavour promuove, contro il parere di Vittorio Emanuele II e dello stesso d'Azeglio, la candidatura di Rattazzi a Presidente della Camera. Rattazzi, leader della sinistra liberale, viene eletto l'11 maggio 1852 alla terza votazione, con 74 voti contro 52, sconfiggendo il candidato del Governo, Carlo Bon-Compagni. L'elezione porta alle dimissioni del Presidente del Consiglio che, reincaricato dal Re, forma un nuovo Governo senza la presenza di Cavour, destinato a durare solo pochi mesi. L'elezione di Rattazzi alla Presidenza della Camera costituisce uno degli eventi più significativi della vita politico-istituzionale del Parlamento subalpino, in quanto rappresenta la prima rilevante manifestazione del cosiddetto "connubio", ovvero l'alleanza tra il centro-destra ed il centro-sinistra liberale per costituire una forte maggioranza parlamentare capace di imporsi tanto alla sinistra democratica che alla destra clericale. Questa operazione politica, che contribuisce al consolidamento delle istituzioni rappresentative subalpine, era patrocinata soprattutto da Cavour, Ministro delle finanze nel Governo d'Azeglio, ma ormai impegnato a perseguire una linea politica autonoma, e già nel febbraio-marzo 1852 era approdata in un accordo con la sinistra, sancito dall'elezione di Rattazzi alla Vicepresidenza della Camera. Nel discorso di insediamento di Rattazzi non si avverte l'eco delle vicende parlamentari che lo hanno portato alla Presidenza. Egli rievoca con parole accorate la figura del suo predecessore e ribadisce la sua fede nei principi dello Statuto e nelle istituzioni parlamentari.