Portale storico della Camera dei deputati

IL SOTTOSCRITTO CHIEDE DI INTERPELLARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, PER SAPERE SE SIA A CONOSCENZA DEL GRAVISSIMO DISAGIO IN CUI VERSANO MIGLIAIA DI PENSIONATI DI TUTTE LE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO, A CAUSA DELLA ESASPERANTE ED INTOLLERABILE LENTEZZA CON CUI SI PROCEDE ALLA LIQUIDAZIONE ED ALLA CORRESPONSIONE SIA DELL'ASSEGNO DI PENSIONE, SIA DELLA INDENNITA' DI BUONUSCITA. IN EFFETTI, CON LA CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO, CON DIRITTO A PENSIONE, AL DIPENDENTE STATALE SI PRESENTA UN TRAVAGLIATO PERIODO DI ATTESA CHE, A VOLTE, PUO' ANCHE DURARE FINO A CINQUE-SEI MESI, PRIMA DI OTTENERE L'ASSEGNO PENSIONISTICO PROVVISORIO, AL QUALE, NORMALMENTE DOPO ALCUNI ANNI, SEGUE QUELLO DEFINITIVO, CON IL CONGUAGLIO DELLE PRECEDENTI CORRESPONSIONI PROVVISORIE. LO STESSO ITER SEGUE ANCHE L'INDENNITA' DI BUONUSCITA, IL CUI PAGAMENTO E' EFFETTUATO DALL'ENPAS. IL RITARDO, CON CUI SI PROCEDE NELL'ATTRIBUIRE A SOGGETTI CHE NE HANNO DIRITTO TALI ASSEGNI ED INDENNITA', CHE, PER LA MAGGIOR PARTE, RAPPRESENTANO, NON SOLTANTO IL GIUSTO RICONOSCIMENTO AL SERVIZIO RESO ALLO STATO, MA ANCHE L'UNICO MEZZO DI SOSTENTAMENTO, E' IMPUTABILE, OLTRE A FARRAGINOSE PROCEDURE AMMINISTRATIVE, CHE, IL PIU' DELLE VOLTE, APPESANTISCONO IL GIA' LENTO ITER BUROCRATICO, ALLE LUNGAGGINI CHE SI VERIFICANO NELLA FASE DI ESAME E DI CONTROLLO EFFETTUATI DA PARTE DEGLI UFFICI DI RAGIONERIA E DELLA CORTE DEI CONTI. IN PROPOSITO L'INTERPELLANTE CHIEDE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI CONOSCERE SE RAVVISI L'OPPORTUNITA' E L'URGENZA CHE SI PERVENGA, CON APPOSITA LEGGE, AL RINNOVAMENTO DELL'ORDINAMENTO DELLA CORTE DEI CONTI, ABOLENDO CONTROLLI PREVENTIVI, CHE, COME QUELLI SULLE LIQUIDAZIONI DEI MAGRI EMOLUMENTI PER LAVORO STRAORDINARIO AL PERSONALE STATALE, SI APPALESANO SUPERFLUI IN QUANTO COSTITUISCONO UNA INUTILE PERDITA DI TEMPO EVITABILE CON UN UNICO CONTROLLO SUCCESSIVO. UN MAGGIORE POTENZIAMENTO POTREBBE, VICEVERSA, ESSERE DATO AL SETTORE PENSIONISTICO PUBBLICO, CON CONTROLLI PIU' RAPIDI ED EFFICIENTI ONDE EVITARE AGLI AVENTI DIRITTO, OLTRE A QUELLI GIA' INDICATI, L'ULTERIORE DANNO DERIVANTE DALLA PERDITA DI INTERESSI SULLE SOMME SPETTANTI CHE, IL PIU' DELLE VOLTE, VENGONO FALCIDIATE DALLA CONTINUA SVALUTAZIONE DELLA MONETA. SI CHIEDE, ALTRESI', SE SI REPUTI DOVEROSO RESTITUIRE ALLE PROPRIE SPECIFICHE FUNZIONI ISTITUZIONALI LE CENTINAIA DI MAGISTRATI DELLA CORTE DEI CONTI DISTACCATI PRESSO ENTI PUBBLICI, SEGRETERIE E GABINETTI DI MINISTRI. PERTANTO, STANTE LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE IN CUI VERSA L'INTERO SETTORE PENSIONISTICO PUBBLICO E L'ESIGENZA, NON PIU' PROCRASTINABILE, DI RESTITUIRE AD UN CLIMA DI TRANQUILLITA' I PENSIONATI DELLO STATO, SI CHIEDE DI CONOSCERE QUALI RIMEDI LE AUTORITA' DI GOVERNO VORRANNO ADOTTARE PER ELIMINARE DEFINITIVAMENTE QUESTO ASSURDO STATO DI COSE CHE CONTINUA AD AVVILIRE IL SETTORE DEL PUBBLICO IMPIEGO.