Portale storico della Camera dei deputati

IL SOTTOSCRITTO CHIEDE DI INTERPELLARE IL GOVERNO PER CONOSCERE COME SI COLLOCANO L'INPS, L'INAM E L'INAIL NEI CONFRONTI DEI MINISTERI DEL TESORO E DEL LAVORO CHE DEVONO ESERCITARE LA SORVEGLIANZA E IL CONTROLLO SULLA GESTIONE E SULLA ATTIVITA' DEGLI ISTITUTI PREVIDENZIALI. PREMESSO CHE L'INTERPELLANTE CHIEDE SE NON INTENDA IL GOVERNO CHE SIA PORTATO A CONOSCENZA DEL PARLAMENTO: SE IL POTERE-DOVERE DELLA SORVEGLIANZA E DEL CONTROLLO VIENE EFFETTIVAMENTE ASSOLTO E CON QUALI MEZZI E SISTEMI, DAI MINISTERI DEL LAVORO E DEL TESORO; SE ESISTONO DOCUMENTI UFFICIALI SU CUI RISCONTRARE I COMPORTAMENTI SIA DEI "CONTROLLORI" SIA DEI "CONTROLLATI" SPECIALMENTE PER QUANTO RIGUARDA I BILANCI DI SPESA E LE INTEGRAZIONI CHE ANNUALMENTE IL TESORO DEVE APPRONTARE PER FRONTEGGIARE I PAUROSI DISAVANZI; SE LA BUROCRAZIA MINISTERIALE PREPOSTA AL CONTROLLO HA POTERI EFFETTIVI SU QUELLA DEGLI ENTI CONTROLLATI E COME GLI EVENTUALI POTERI VENGONO RICONOSCIUTI; SE E' VERO CHE ALL'INTERNO DEGLI ISTITUTI E PARTICOLARMENTE NELL'AMBITO DELLA PREVIDENZA SOCIALE OPERANO SPECIALI "CONSULTE SINDACALI" CHE ESERCITANDO FACOLTA' DISCREZIONALI CONDIZIONEREBBERO L'OPERATO DEGLI ORGANISMI DIRETTIVI ED ESECUTIVI DEGLI ENTI SUDDETTI. TUTTO CIO' CONSIDERATO, L'INTERPELLANTE CHIEDE AL GOVERNO SE NON RITIENE CHE SIA IMPROCRASTINABILE IMPARTIRE CHIARE E PRECISE DISPOSIZIONI PERCHE' GLI ISTITUTI SOSPENDANO CON EFFETTO IMMEDIATO GLI ATTI ESECUTIVI REVOCANDO QUELLI GIA' ESISTENTI, PROMOSSI A CARICO DI AZIENDE CHE, AI SENSI DELLE LEGGI VIGENTI, SONO STATE AMMESSE AI BENEFICI DEL TRATTAMENTO STRAORDINARIO DI INTEGRAZIONE SALARIALE. RISULTA INOLTRE ALL'INTERPELLANTE CHE AI DANNI DI AZIENDE CHE IL PAESE VUOLE SALVARE E PER LE QUALI IL PARLAMENTO HA VOTATO LEGGI SPECIALI, VIENE CONDOTTO DAGLI ISTITUTI PREVIDENZIALI UN PERICOLOSO "GIOCO DELL'OCA" MEDIANTE DECRETI INGIUNTIVI, VENDITE ALL'INCANTO DI MACCHINARI, ISTANZE DI FALLIMENTO, CON I QUALI SI CONTRADDICE L'OPERATO DEL MINISTRO DEL LAVORO CHE, VICEVERSA, HA UFFICIALMENTE DECRETATO LO STATO DI CRISI DELLE IMPRESE IN QUESTIONE. L'INTERPELLANTE CHIEDE CHE QUESTO SCONCERTANTE COMPORTAMENTO VENGA PRONTAMENTE ELIMINATO DAL GOVERNO E CHE IL MINISTRO DEL LAVORO SI FACCIA CARICO OLTRE CHE DI ORDINARE LA SOSPENSIONE DI TUTTI GLI ATTI ESECUTIVI A CARICO DELLE "AZIENDE IN DISSESTO", DI PROPORRE: 1) UNA IMMEDIATA MORATORIA PER I DEBITI CHE LE AZIENDE IN CRISI HANNO MATURATO FINO AL MOMENTO DEL RICONOSCIMENTO UFFICIALE DELLA CRISI; 2) L'ABBATTIMENTO DI CRITERI PUNITIVI CHE VENGONO ADOTTATI DAGLI ISTITUTI PREVIDENZIALI NELL'APPLICAZIONE DEGLI "INTERESSI DI MORA" E DELLE "SANZIONI CIVILI" A CARICO DELLE AZIENDE MOROSE E CHE RICORDANO ANTICHI SCHEMI OPERATIVI TIPICI DELL'USURA; 3) LA RIDUZIONE DEL SAGGIO DEGLI INTERESSI DI MORA AL TASSO UFFICIALE DI SCONTO; 4) LA CONCESSIONE DI RATEAZIONI TALI DA PERMETTERE ALLE AZIENDE IN CRISI UN CONCRETO E VALIDO PIANO DI RISTRUTTURAZIONE. NON ACCORDANDO ALLE "AZIENDE IN CRISI" FACILITAZIONI ADEGUATE ALLE FINALITA' SOLIDARISTICHE CHE HANNO SPINTO IL PARLAMENTO A VOTARE SPECIALI LEGGI FINANZIARIE E SOCIALI VIGENTI, L'IMPEGNO COLLETTIVO FIN QUI PROFUSO SARA' DAGLI ISTITUTI PREVIDENZIALI VANIFICATO IN MODO IRREPARABILE E, OLTRE TUTTO, OFFENSIVO PER GLI STESSI LEGISLATORI. L'INTERPELLANTE CHIEDE CHE IL GOVERNO FACCIA CONOSCERE QUANTE SONO LE PRATICHE DEL "CONTENZIOSO" DELLA PREVIDENZA SOCIALE E DELL'INAM; QUAL'E' IL LORO IMPORTO DIVISO PER CAPITALE, INTERESSI E SANZIONI CIVILI; DA QUANTI DIRIGENTI, FUNZIONARI E IMPIEGATI SONO GESTITE; QUANTI SONO GLI AVVOCATI E CON QUALI CRITERI DI SCELTA INGAGGIATI PER PORTARLE A "BUON FINE". I DATI RICHIESTI CONTRIBUIRANNO CERTAMENTE AD ACCELERARE QUELLA INDAGINE SULLA PREVIDENZA SOCIALE ITALIANA CHE IL PARLAMENTO DOVRA' ORMAI PROMUOVERE. LA IMPONGONO I COSTI DI GESTIONE DI TUTTA LA PREVIDENZA NAZIONALE, IL DISORDINE CHE DOMINA QUESTA BRANCA DELL'AMMINISTRAZIONE PUBBLICA, L'ANTISOCIALITA' DEGLI ISTITUTI PREVIDENZIALI CHE DA TROPPO TEMPO SI NASCONDONO DIETRO IL COMODO PARAVENTO DI PRESUNTE "LEGGI FATTE MALE".