LA CAMERA, RILEVATO CHE LE CAUSE DELLE DIFFICOLTA', DEI RITARDI E DELLE STESSE DISTORSIONI DEGLI OBIETTIVI DEI TRATTATI DI ROMA ISTITUTIVI DELLE COMUNITA' EUROPEE CHE CARATTERIZZANO LE ATTUALI CONDIZIONI DELLA COMUNITA' VANNO PRINCIPALMENTE INDIVIDUATE NELLA CONTRADDITTORIETA' DELLE POLITICHE COMUNITARIE CHE HANNO ACCENTUATO E PER VARI ASPETTI AGGRAVATO INVECE DI SUPERARE ED ELIMINARE SIA PURE GRADUALMENTE GLI SQUILIBRI SETTORIALI, TERRITORIALI E SOCIALI E QUELLI NAZIONALI E <<REGIONALI>>, E CIO' ANCHE IN CONSEGUENZA DI UN MECCANISMO DI BILANCIO CHE HA ADDIRITTURA REALIZZATO FLUSSI FINANZIARI E DI RISORSE DAI PAESI PIU' DEBOLI A PAESI PIU' PROSPERI; CONSIDERATO CHE L'ATTUALE POLITICA AGRICOLA COMUNE FA PAGARE ALL'ITALIA UN ALTO COSTO COMPLESSIVO ECONOMICO E SOCIALE, SPECIE PER L'ALTA PROTEZIONE ACCORDATA A DETERMINATE PRODUZIONI E PER LE MOLTE DEROGHE E CONCESSIONI FATTE IN MATERIA AGRICOLA A SPESE DI ALTRE PRODUZIONI SOPRATTUTTO MEDITERRANEE, COSI' VANIFICANDO IL CRITERIO DELLA PREFERENZA COMUNITARIA; CONSAPEVOLE DEL FATTO, RICONOSCIUTO ORMAI IN OGNI CAMPO DELL'ECONOMIA E DELLA TECNICA AGRARIA, E DELL'OPINIONE PUBBLICA, CHE NON SI SOPRANNO SUPERARE LE DIFFICOLTA' CHE DA TEMPO ATTRAVERSA L'AGRICOLTURA ITALIANA SPECIE PER IL SUO CONTRIBUTO ALL'EQUILIBRIO GENERALE DELL'ECONOMIA DEL PAESE, NEL RIDURRE LA PESANTE INCIDENZA DELLE IMPORTAZIONI AGRICOLO-ALIMENTARI NELLA BILANCIA COMMERCIALE, SENZA ADEGUATI MUTAMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA E DELLA POLITICA AGRARIA, CHE INTANTO REALIZZINO LE MISURE PREVISTE CON LA LEGGE N. 984 DEL 1977 E CHE CONCRETINO GLI ORIENTAMENTI AFFERMATI ALLA CONFERENZA NAZIONALE DEL PIANO AGRICOLO-ALIMENTARE, E PRECISATI IN PARTICOLARE IN RELAZIONE ALL'ESPANSIONE DELLA BASE PRODUTTIVA AGRICOLA ED AL RECUPERO ALLA PRODUZIONE DELLE AREE INTERNE SOPRATTUTTO MERIDIONALI; VALUTATO CHE OCCORRE RIEQUILIBRARE LO SVILUPPO PRODUTTIVO ANCHE NELL'AMBITO DELLA CEE ATTRAVERSO UN PROGRAMMA PLURIENNALE CHE DEFINISCA PER SETTORI LE NECESSITA' DI RICONVERSIONE DEI COMPARTI ECCEDENTARI E DI CRESCITA DI QUELLI DEFICITARI, TENENDO CONTO DEL RUOLO DELL'AGRICOLTURA EUROPEA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE MA ANCHE DELLE ESIGENZE DELLE SINGOLE ECONOMIE NAZIONALI; IMPEGNA IL GOVERNO NELL'ESERCIZIO DELLE RESPONSABILITA' ITALIANE DI PRESIDENZA DEGLI ORGANI DELLA COMUNITA' PER IL PRIMO SEMESTRE DEL 1980, NELLE TRATTATIVE SULLA DETERMINAZIONE DEI PREZZI AGRICOLI PER LA CAMPAGNA DI COMMERCIALIZZAZIONE 1980-81, E NEGLI INCONTRI CHE DOVREBBERO PREPARARE IL SUPERAMENTO DEGLI OSTACOLI RIVELATISI NELLA RECENTE RIUNIONE DI DUBLINO DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO DEI PAESI DELLA COMUNITA': A PRESENTARE E SOSTENERE PROPOSTE DI REVISIONE E DI RIORDINAMENTO GENERALE DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA CHE, NELLA RIAFFERMAZIONE E NELLO SPIRITO DEI TRATTATI DI ROMA, DEVONO POTER CONSEGUIRE L'ATTUAZIONE DI <<POLITICHE DI CONVERGENZA>> DELLE ECONOMIE DEI PAESI DELLA COMUNITA', E, INTANTO, PER LA PARTE AGRICOLA CHE NE COSTITUISCE IL FONDAMENTO PRINCIPALE, LA REALIZZAZIONE DI MISURE ISPIRATE A CRITERI DI PROGRAMMAZIONE DELLE PRODUZIONI, DI RIEQUILIBRIO DELLA SPESA TRA IL SOSTEGNO DEI PREZZI AGRICOLI E GLI IMPEGNI PER LA RIFORMA DELLE STRUTTURE AGRICOLE, E AD ORIENTAMENTI E CONTENUTI COERENTI ED ORGANICI DELLA POLITICA <<REGIONALE>> E DELLA POLITICA SOCIALE DELLA COMUNITA'; A SOSTENERE NELL'IMMEDIATO, IN RELAZIONE CON LE NECESSITA' DI SVILUPPO E DI ALLARGAMENTO DELLA COMUNITA', GLI INDIRIZZI AFFERMATI DAL PARLAMENTO EUROPEO PER CAMBIARE LE DESTINAZIONI ATTUALI DEL BILANCIO DELLA CEE, E QUELLI DEFINITI DAL PARLAMENTO STESSO IN MATERIA DI POLITICA DELLE STRUTTURE AGRARIE; A SOSTENERE CON FERMEZZA CHE LE PROPOSTE CEE DISINCENTIVANTI, DI PRODUZIONI ECCEDENTARIE NON POSSONO PENALIZZARE I PAESI CHE TALI ECCEDENZE NON HANNO, E CHE STANNO AVVIANDO PROGRAMMI DI RIEQUILIBRIO PRODUTTIVO, SPECIE PER L'ITALIA NEL SETTORE ZOOTECNICO, E CHE A TALE PROPOSITO HANNO IN CORSO DI REALIZZAZIONE PIANI DI SVILUPPO SOSTENUTI DA IMPEGNI FINANZIARI CHE ALTRIMENTI SAREBBERO DEL TUTTO VANIFICATI; A RINNOVARE E AD ACCRESCERE GLI SFORZI E LE INIZIATIVE PER ELIMINARE L'INAMMISSIBILE DISPARITA' DI TRATTAMENTO TRA LE DIVERSE REGIONI ED I VARI PRODOTTI E PER RENDERE CONCRETAMENTE OPERANTE LA <<PREFERENZA COMUNITARIA>> ANCHE IN RAPPORTO ALLO ALLARGAMENTO DELLA COMUNITA' ALLA GRECIA, ALLA SPAGNA ED AL PORTOGALLO; A PROPORRE E A SOSTENERE NELLA REVISIONE DELLA POLITICA COMUNITARIA, UN INSIEME ORGANICO DI INTERVENTI AD INDIRIZZO TERRITORIALE - TRA I QUALI FORME DI INTEGRAZIONE DI REDDITI - FINALIZZATO ALLE ESIGENZE SPECIFICHE DI SVILUPPO PRODUTTIVO E STRUTTURALE DELLE SINGOLE AREE AGRICOLE. LA CAMERA IMPEGNA ALTRESI' IL GOVERNO A PREDISPORRE E AD ADOTTARE SUL PIANO INTERNO ED A PROPORRE E SOSTENERE SUL PIANO COMUNITARIO, SIA MISURE ATTE AD ESERCITARE UN CONTROLLO PUBBLICO SUI MECCANISMI DI FORMAZIONE DEI PREZZI DEI MEZZI TECNICI NECESSARI ALL'AGRICOLTURA, SIA PROVVEDIMENTI DI INTERVENTO NEI PROCESSI DI DISTRIBUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI, AL FINE DI REALIZZARE UNA NUOVA POLITICA DEI COSTI IN AGRICOLTURA, DI REGOLARE L'ANDAMENTO DEI PREZZI DEI PRODOTTI AGRICOLI ANCHE IN FUNZIONE ANTINFLAZIONISTICA, E PER REALIZZARE CONCRETAMENTE IN ITALIA LO IMPEGNO DI INTERESSE PUBBLICO CHE NEL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO HANNO LE PARTECIPAZIONI STATALI IN RAPPORTO AD UNA VISIONE ORGANICA DEGLI INTERESSI DELLO SVILUPPO GENERALE DEL PAESE; A SOTTOPORRE ALL'ESAME DEL PARLAMENTO LA PROPOSTA CONCLUSIVA DEL PIANO AGRICOLO-ALIMENTARE.
