Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01474 presentata da BERNI STEFANO (DEMOCRATICO CRISTIANO) in data 19920525

Ai Ministri per il coordinamento della protezione civile, dell'agricoltura e foreste, dei lavori pubblici e dell'interno. - Per sapere - premesso che: sin dagli anni sessanta e' in atto un movimento franoso denominato "frana del Lessina", in comune di Chies d'Alpago (BL), con manifestazioni che tuttavia, fino ad epoca recente, non hanno destato particolari preoccupazioni; il 17 aprile 1992, si e' verificato il "collasso" di un ingente quantitativo di materiale - stimabile in circa 2 milioni di metri cubi -, che ha raggiunto la strada comunale di collegamento fra gli abitanti di Funes e Montanes; la regione Veneto, mediante il proprio ufficio del Genio civile di Belluno, ed in collaborazione con i Vigili del fuoco ed i tecnici del comune di Chies d'Alpago ha provveduto urgentemente alla predisposizione di alcune opere a difesa degli abitanti di Funes e di Lamosano, le frazioni poste in adiacenza al letto del torrente Tessina lungo il quale il movimento franoso si e' incanalato; per gli interventi piu' urgenti la stessa regione Veneto ha disposto l'utilizzo di una somma pari a lire 2.100.000, a carico del proprio bilancio; il ministro per il coordinamento della protezione civile ha successivamente disposto il finanziamento di interventi per un importo di spesa pari a lire 3.500.000.000; nel frattempo, stante l'incombente pericolo per la pubblica incolumita' accertato dalla Commissione grandi rischi convocata dallo stesso ministro per la protezione civile, il sindaco di Chies d'Alpago ha disposto l'evacuazione, a tempo indeterminato, degli abitanti della frazione di Funes; negli ultimi giorni, il movimento franoso ha subito un'ulteriore accelerazione, a causa di intense precipitazioni meteorologiche, aggravando cosi' la situazione di pericolo gia' esistente; e' in corso di completamento la esecuzione degli interventi di contenimento del fenomeno in atto mediante i finanziamenti attualmente disponibili, perche' e' necessario reperire con urgenza altre risorse finanziarie per la realizzazione di ulteriori opere di difesa degli abitanti, per garantire il soddisfacimento delle necessita' piu' urgenti degli abitanti sfollati e a parziale ristoro delle attivita' produttive necessariamente interrotte a seguito degli eventi sopra descritti -: se non si ritenga indispensabile dichiarare nel piu' breve tempo possibile lo stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225. (4-01474)

La prefettura di Belluno, con telegrammi in data 21 e 30 aprile scorso, segnalava a questo Dipartimento l'intensificarsi del movimento franoso denominato "frana del Tessina", che aveva assunto proporzioni tali da minacciare 20 abitazioni della frazione Funes del comune di Chies d'Alpago. La descritta situazione di pericolo aveva reso necessaria l'adozione da parte del sindaco, d'intesa con la prefettura di Belluno, del provvedimento di sgombero precauzionale degli edifici predetti, occupati da 64 persone. Questo Dipartimento, attesa l'entita' del fenomeno ed il pericolo per l'incolumita' delle persone e dei beni, ha convocato la IV sezione - idrogeologica - della commissione grandi rischi. Alla riunione, che ha avuto luogo il giorno 6 giugno 1992, hanno partecipato, oltre ai componenti della predetta sezione, anche il prefetto di Belluno, il rappresentante della Regione Veneto, del comune interessato, del Ministero dei lavori pubblici, nonche' esponenti politici locali. Nel corso della riunione e' stata illustrata, dai rappresentanti del genio civile regionale, anche con ricorso a filmati e diapositive, la situazione in atto, gli scenari evolutivi del fenomeno, gli interventi finora eseguiti e quelli da adottarsi con immediatezza, nonche' gli altri da eseguirsi entro medio e lungo termine per pervenire ad una radicale soluzione del problema. Dalla descrizione fornita e' emerso che il dissesto idrogeologico interessa una vasta area del bacino del torrente Tessina, nota, come detto, sotto il nome di "frana del Tessina". Essa ha avuto inizio nell'ottobre del 1960 e coinvolge un volume di circa un milione di metri cubi di terreno. Il fenomeno, dopo un periodo di alterne vicende di evoluzione e di arresto, ha segnato una vivace ripresa negli ultimi giorni dello scorso mese di aprile minacciando le abitazioni della frazione di Funes. Nel corso della riunione, protrattasi per tutta la giornata del 6 maggio, la sezione idrogeologica della commissione grandi rischi ha concordato sulle indicazioni pervenute dai tecnici regionali circa le opere necessarie a fronteggiare la fase di emergenza. In particolare esse consistono nella costruzione di argini a protezione degli abitati di Tarcogna e Lamosano, nel comune di Chies d'Alpago, nella captazione ed allontanamento dal corpo della frana delle acque superficiali, nonche' in interventi volti ad assicurare un regolare avanzamento verso valle delle colate vecchie e nuove della frana, e, infine, nella effettuazione di indagini geofisiche e geognostiche per una migliore conoscenza del fenomeno. La commissione ha altresi' riconosciuto che il fenomeno puo' essere controllato solo con una organica sistemazione dell'area interessata attraverso interventi a medio e lungo termine, volti sia alla sistemazione del terreno, che alla regimazione e alla captazione delle acque nella frana a monte della stessa. A seguito di tale riunione, ed in conformita' alle indicazioni fornite dalla commissione grandi rischi, e' stata emanata l'ordinanza n. 2262/FPC del 7 maggio 1992 con la quale si dispone la erogazione di un contributo di lire 3.500 milioni a favore della Regione Veneto ad integrazione delle somme dalla stessa erogate e da erogarsi per la esecuzione delle opere da eseguirsi immediatamente e consistenti: a) nella creazione di un sistema di regimazione delle acque superficiali nelle zone di accumulo (spesa prevista lire 1.500 milioni); b) nella esecuzione di opere di presa e allontanamento degli affluenti laterali nella zona dell'accumulo inferiore (spesa prevista lire 500 milioni); c) nella esecuzione di opere di captazione delle acque sotterranee principali e relativo allontanamento dal corpo di frana (spesa prevista lire 500 milioni); d) nella demolizione del ponte vecchio sul torrente Tessina in localita' Lamosano e costruzione di una passerella pedonale (spesa prevista lire 350 milioni); e) nella costruzione di una arginatura nella destra orografica e rivestimenti del fondo con sistema di fluidificazione in localita' Lamosano (spesa prevista lire 1.200 milioni). Si fa presente, inoltre, che sono state destinate lire 400 milioni al CNR per il monitoraggio in tempo reale della frana. Per quanto riguarda, invece, gli interventi a medio e lungo termine, con lettera in data 11 maggio e' stata interessata la Presidenza del Consiglio affinche' siano impartite le opportune disposizioni per la sollecita convocazione di una riunione con i titolari dei dicasteri del tesoro, lavori pubblici, agricoltura ed il presidente della Regione allo scopo di concordare gli interventi piu' idonei volti alla soluzione del fenomeno ed in grado di rassicurare la popolazione locale. Il Ministro per il coordinamento della protezione civile: Capria.



 
Cronologia
sabato 23 maggio
  • Politica, cultura e società
    Il giudice Giovanni Falcone resta ucciso in un gravissimo attentato di mafia a Capaci, nei pressi di Palermo. Falcone già capo del pool antimafia in Sicilia e direttore degli affari penali del Ministero della giustizia perde la vita insieme alla moglie, il magistrato Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta.

lunedì 25 maggio
  • Politica, cultura e società
    A Palermo ai funerali di Giovanni Falcone, della moglie e della scorta partecipano migliaia di persone e i più alti rappresentanti del mondo politico, che vengono duramente contestati dalla cittadinanza.

mercoledì 3 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Al quinto scrutinio e con 360 voti, è eletto Presidente della Camera Giorgio Napolitano.