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Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05564 presentata da CRUCIANELLI FAMIANO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19920929

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'interno, del tesoro, del bilancio e programmazione economica e per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. - Per sapere - premesso che: l'amministrazione provinciale di Viterbo e' praticamente svuotata di qualsiasi funzione da quando, per lo scandalo delle tangenti sulla discarica di Tarquinia, l'ex presidente Casagrande ed un suo ex assessore, entrambi del PSI, unitamente a funzionari dell'ente tuttora in servizio, hanno conosciuto la restrizione della liberta' personale; nella stessa amministrazione si e' avuto lo scandalo dei cosiddetti "termosifoni d'oro", e una attivita' altamente discutibile, anche dal punto di vista etico dall'ex presidente ed attuale consigliere regionale Delle Monache; nel giorno dello scandalo delle tangenti alla provincia si e' verificato l'attentato con autobomba al "faccendiere" Alvaro Giardili, un imprenditore noto per il suo curriculum inquietante (processi per appalti in Sicilia e in Irpinia, processo per la strage di Bologna, inchiesta sul caso Cirillo, collegamenti con Pazienza ed i settori piu' oscuri dei servizi segreti); in questa settimana si e' aggiunto un nuovo scandalo: quello delle piscine di Capranica e Valentano. Nel 1980 il consiglio provinciale appalto' i lavori per la costruzione delle piscine di Capranica e Valentano all'impresa COGIVA di Caprarola. Il 28 dicembre venne stipulato il contratto. Nell'agosto del 1981 furono consegnati i lavori. La Cassa depositi e prestiti concesse il mutuo nel novembre 1981, tre mesi dopo la consegna dei lavori. A fasi alterne la costruzione delle piscine prosegui' fino al 1983. Alla fine dell'anno la Provincia stipulo' un contratto di mutuo per 753 milioni con il credito sportivo che prevedeva l'erogazione dei fondi solo dopo il collaudo dell'opera. I lavori vennero pertanto finanziati con i fondi di bilancio dell'ente. Dopo una serie di controversie la COGIVA chiuse definitivamente i cantieri. Nonostante le ripetute relazioni del direttore dei lavori agli assessori competenti succedutesi negli anni '80 (gli allora comunisti Capaldi, Sposetti e Daga), l'ultima delle quali nel gennaio del 1987, la delibera di recessione del contratto con la COGIVA venne adottata solo nell'aprile del 1988. Questa delibera non venne mai messa in esecuzione. Rimase insabbiata per altri 11 mesi nei meandri della segreteria generale di palazzo Gentili. Ne usci' alla fine del 1990, troppo tardi per permettere alla provincia di inserirsi nel fallimento della COGIVA dichiarato dal tribunale di Viterbo nel giugno dello stesso anno. Nel 1991, la Corte dei conti apri' un'istruttoria amministrativa per far luce sulla sconcertante vicenda. Nel dicembre 1991, l'amministrazione decise di inviare gli atti alla magistratura. L'inchiesta e' ancora in corso. Infine la decisione dell'attuale presidente Rosati di mettere in mora gli undici assessori provinciali in carica tra il 1982 e 1985. Nel frattempo i costi per risanare le macerie delle piscine sono saliti a 3 miliardi e 200 milioni -: in questa situazione di degrado politico-istituzionale, quali iniziative il Governo intenda prendere; se nel corso specifico si ritenga opportuno adottare i provvedimenti previsti nella legge n. 142 del 1990; se siano in atto richieste di indagini amministrative, e se risultino indagini di polizia giudiziaria o tributaria, istruttorie e procedimenti penali, cause di risarcimento danni per responsabilita' personali, richiesta di notizie o procedimenti anche per responsabilita' contabile nei confronti di amministratori e funzionari dell'amministrazione provinciale; se, in questo contesto, lo scioglimento del consiglio provinciale non sia essenziale per fermare il degrado della vita politica-istituzionale. (4-05564)

In relazione al documento indicato in oggetto, per delega dell'onorevole Presidente del Consiglio e sulla base degli elementi di risposta acquisiti presso le varie amministrazioni, si fa presente quanto segue: 1) in ordine alla vicenda delle presunte tangenti nell'ambito della realizzazione della discarica di Tarquinia, si fa presente che il 19.12.1991 il giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti del Presidente dell'amministrazione provinciale di Viterbo Casagrande, dell'assessore provinciale all'Ecologia Micci, per reati di cui agli articoli 81, 317 e 319 C.P. Mentre il secondo e' stato immediatamente tratto in arresto, il Presidente si e' costituito il 3 gennaio 1992. Per la stessa vicenda sono stati arrestati anche tre assessori del comune di Tarquinia e, a seguito della sua mancata ricandidatura alle elezioni politiche dell'aprile scorso, l'ex Senatore Meravigli. Tutti i predetti in seguito hanno ottenuto gli arresti domiciliari. I due amministratori provinciali ed il Meravigli sono stati surrogati nel Consiglio di quell'Ente, il cui Presidente e la cui Giunta sono stati rieletti nel febbraio 1992. Sulla questione deve ancora pronunciarsi l'Autorita' Giudiziaria. Non risultano allo stato degli atti altri esponenti del Consiglio provinciale coinvolti nella vicenda. 2) Per quanto concerne i cosiddetti "termosifoni d'oro", la vicenda si e' conclusa con la condanna per falso in atto pubblico ed abuso d'ufficio di due dipendenti dell'Ufficio Tecnico dell'Ente, senza che siano emerse responsabilita' penali a carico di esponenti politici. E' stato condannato anche il titolare dell'impresa appaltatrice del servizio. 3) In ordine all'accenno al "faccendiere" Alvaro Giardili, si fa presente che il predetto, imprenditore edile, pregiudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso, in data 19.12.1991 e' rimasto ferito per la deflagrazione di un ordigno di natura imprecisata posto sulla sua autovettura, riportando escoriazioni agli arti inferiori, giudicate guaribili in 7 giorni. Nessun collegamento sembra emergere con le vicende che hanno interessato l'amministrazione provinciale. 4) In relazione all'appalto per la costruzione di due piscine nei comuni di Capranica e Valentano, l'attuale Presidente dell'amministrazione provinciale, in relazione al danno subito dall'Ente per il mancato inserimento nel fallimento di una ditta appaltatrice (dichiarato dal locale Tribunale nel giugno 1990) ha costituito in mora il 28, agosto u.s. gli 11 consiglieri che avevano votato a favore in occasione della delibera di affidamento dei lavori. 5) Oltre a quelli di cui sopra, e' pendente un procedimento penale per concussione nei confronti di un geometra dell'Ente in questione, accusato di aver preteso 5 milioni per una pratica relativa ad una concessione di passo carrabile. Il predetto e' tuttora in servizio, non essendo intervenuta una sentenza di condanna. L'amministrazione provinciale ha deliberato di costituirsi parte civile. Da ultimo, la Procura della Repubblica presso il Tribunale ha inviato un'indagine preliminare in ordine al censimento delle discariche abusive realizzate nell'ambito provinciale, affidato dall'Ente alla Societa' "Castalia"; l'Autorita' Giudiziaria ha sequestrato alcuni documenti del competente Assessorato, ma al momento non risultano funzionari o amministratori indagati. Alla luce di quanto sopra ed in considerazione del fatto che i predetti amministratori sono stati surrogati nel Consiglio provinciale, non si ritiene che si siano verificati i presupposti per l'applicazione degli articoli 39 e 40 della legge 8 giugno 1990, n. 142 e della legge 22 luglio 1991, n. 221 che ha convertito il decreto-legge 31 maggio 1991, n. 164. Il Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie e per gli affari regionali: Paladin.



 
Cronologia
mercoledì 23 settembre
  • Parlamento e istituzioni
    Vengono nominati i senatori e i deputati componenti la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari, che sarà presieduta dal deputato Luciano Violante.

mercoledì 30 settembre
  • Politica, cultura e società
    Il Governo vara la legge finanziaria per il 1993: una manovra economica da 93 mila miliardi di lire con l'obiettivo di una drastica riduzione del deficit di bilancio.