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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06632 presentata da TURRONI SAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19921021

Al Ministro dei lavori pubblici. - Per sapere - premesso che: la societa' dell'Autostrada Padova-Brescia ha presentato al Ministero dei lavori pubblici un progetto di tangenziale nord di Padova, parallela ed adiacente all'esistente autostrada Brescia-Padova e che il precedente ministro dei lavori pubblici onorevole Prandini ha decretato l'approvazione del progetto dei primi due lotti (tratti est ed ovest) (decreto del ministro dei lavori pubblici n. 2434 del 5 dicembre 1990); tale progetto presenta caratteristiche autostradfali (4.0012 corsie) e si snoda parallelo e limitrofo all'esistente autostrada Milano-Brescia-Padova-Venezia nel suo tratto urbano tra i caselli di Padova Ovest e Padova Est, autostrada in via di allargamento a 6.0012 corsie; tale progetto si inserisce nel piu' vasto contesto di viabilita' autrostradale e territoriale regionale dell'area del Veneto centrale peraltro ancora da definire nel redigente nuovo piano regionale dei trasporti a revisione e modifica di quello vigente (revisione e modifica prescritte proprio riguardo a tali aspetti del recente piano territoriale regionale di coordinamento); in ogni caso per tale definendo nuovo quadro di viabilita' regionale la Conferenza dei servizi e relativo decreto ministeriale di approvazione dell'allargamento dell'autostrada Milano-Venezia hanno gia' sancito l'apertura parziale, con nuovi accessi e spostamento della barriera terminale, del tratto autostradale immediatamente successivo tra Padova e Venezia, cosi' come sancito e nel frattempo gia' realizzato nel tratto veneziano della stessa autostrada A4 Venezia-Trieste e dell'autostrada A27 Venezia-Vittorio Veneto; come riconosciuto da autorevoli pareri di esperti di viabilita' e trasporti delle universita' di Padova e di Venezia, oltre che da ordini professionali locali, non risulta affatto dimostrata ne' dimostrabile la necessita' tecnica di tale duplicazione infrastrutturale (tangenziale di 4.0012 corsie adiacente all'autostrada di 6.0012 corsie), mentre risulta dimostrato che anche per le necessita' urbane sono piu' che sufficienti (in termini di flussi, portata e capacita') le previste 6.0012 corsie dell'amplianda autostrada, eventualmente piu' attrezzata a servizio anche delle esigenze di mobilita' urbana; gli stessi comuni e provincia di Padova con distinte determinazioni avevano sancito l'opportunita' di riverificare l'effettiva necessita' dell'opera e le possibilita' di adeguamento dell'esistente tratto autostradale a servizio anche delle necessita' urbane (verifiche ancora da completare e valutare); le soluzioni alternative di adeguamento dell'esistente autostrada a servizio anche urbano risulterebbero oltre che fattibili, anche assai piu' rispettose dell'ambiente e del territorio interessato, assai piu' efficienti anche dal punto di vista trasportistico e circolatorio, e, se venisse ritenuto opportuno, presenterebbero comunque la stessa possibilita' di lavori e di spesa sempre di tipo autostradale locale ma per opere ed interventi assai piu' completi ed utili per la citta' ed il territorio padovano; il progetto di tangenziale nord presentato dalla Societa' autostrade Padova-Brescia ha ricevuto piu' volte parere negativo da parte della Soprintendenza ai beni ambientali ed architettonici di Venezia (competente per territorio) per gli impatti negativi che tale progetto avrebbe nei confronti del fiume Brenta (destinato a parco regionale), e su diversi edifici storici di valore architettonico e storico-testimoniale (una villa, diversi edifici storici rurali) e di archeologia industriale (ottocentesca Fornace Morandi, schedata come valore storico-testimoniale dalla stessa regione Veneto) destinati a distruzione parziale o totale; valori ambientali e storico-testimoniali ritenuti meritevoli di tutela e protezione anche da tutte le locali associazioni di protezione del territorio e dell'ambiente assieme ai piu' noti esponenti del mondo universitario veneto; il parere finale del Ministero dei beni culturali e ambientali, formulato sulla scorta delle suddette istruttorie della competente Soprintendenza avrebbe indicato delle prescrizioni (limitate, per accertata competenza amministrativa, solo ad alcuni degli episodi sopra accennati) che non sono ancora state ancora recepite nel progetto, elaborato che comunque, una volta modificato, dovra' nuovamente essere sottoposto a parere regionale ed approvazione tecnica ministeriale; il progetto, trattandosi sia amministrativamente che tecnicamente di nuova opera "autostradale" (oggetto di concessione da inquadrare nel piano finanziario della societa') deve essere sottoposto a preventiva valutazione di impatto ambientale, come prescritto dalla vigente normativa nazionale ed europea in tema di rispetto dell'ambiente °decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 agosto 1988 n. 377, articolo 1, comma 1, lettera g)!; tale valutazione di impatto ambientale non e' mai stata eseguita ne' presentata al Ministero dell'ambiente; secondo quanto riconosciuto dalla stessa regione Veneto, non e' ancora stata sancita con atto formale l'intesa tra regione Veneto e Ministero dei lavori pubblici ex articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977, riguardante la conformita' dell'opera agli strumenti urbanistici e territoriali; il suddetto decreto del precedente ministro dei lavori pubblici onorevole Prandini di approvazione dei lotti primo e secondo dell'opera in oggetto, per quanto sopra esposto, risulta ulteriormente e palesemente illegittimo, essendo stato firmato prima che fossero emessi tutti i prescritti pareri ed autorizzazioni da parte della regione Veneto, del Ministero dei beni culturali ed ambientali e del Ministero dell'ambiente, la maggior parte dei quali ancora non emessi (o emessi con prescrizione di modifica sostanziale del progetto originario oggetto dell'approvazione del ministro); con il suddetto decreto di approvazione dei lotti primo e secondo, il ministro dei lavori pubblici onorevole Prandini ha affidato direttamente i lavori ad una determinata impresa di costruzioni senza alcuna preventiva gara d'appalto e quindi senza rispettare la normativa italiana ed europea sugli appalti, richiamandosi genericamente ad un'eccezione di legge (articolo 5, lettera b), legge 8 agosto 1977, n. 584) senza peraltro addurre alcuna motivazione di tale scelta e nonostante che nel caso specifico non ricorra oggettivamente alcuna delle condizioni o motivazioni ammesse a fondamento di quella eccezione normativa; e quindi che il suddetto decreto del ministro dei lavori pubblici risulta palesemente e ulteriormente illegittimo anche per tali disposizioni appaltistiche; ancora nel suddetto decreto del ministro dei lavori pubblici l'opera viene considerata finanziabile dalla Societa' autostradale in parte con economie derivanti da minori impegni di spesa previsti dal vigente piano finanziario ed in parte con le previsioni di un successivo piano finanziario ancora da approvare, e quindi in modo comunque improprio e non rispettoso di quanto risulta previsto e vincolante nel vigente piano finanziario; da quanto risulta da informazioni stampa, successivamente a tale decreto del ministro dei lavori pubblici, lo stesso precedente ministro Prandini avrebbe emesso un decreto di approvazione di un nuovo piano finanziario della Societa' autostrade Brescia-Padova, peraltro non reso pubblico, al quale decreto tuttavia mancherebbe il prescritto coinvolgimento dei ministri del bilancio e del tesoro, come affermato dallo stesso Ministero del bilancio di allora; su tutto cio' e' in corso, da parte dell'autorita' giudiziaria, un'inchiesta riguardante aspetti penalmente rilevanti, e che oltre tutto avverso il suddetto decreto del ministro dei lavori pubblici di approvazione della tangenziale nord di Padova lotti primo e secondo, sulla base di alcune delle sopra esposte argomentazioni, e' stato presentato formale ricorso al competente tribunale amministrativo regionale da cittadini e associazioni; nonostante tutte le suddette irregolarita', illegittimita', incompletezze amministrative di natura sia formale, sia procedurale che di merito l'impresa incaricata avrebbe gia' comunque iniziato le occupazioni d'urgenza, gli espropri e i primi lavori di spianamento nel tratto oggetto del secondo lotto in base all'originario progetto senza redigere le modifiche progettuali prescritte e le conseguenti nuove autorizzazioni, tuttora mancanti -: se conosca e risponda a verita' quanto sopra affermato; se non ritenga opportuno sospendere ogni ulteriore sua determinazione sulla questione in oggetto e sottoporre a radicale verifica procedurale e di merito tutta la questione; se nel frattempo non intenda sospendere o revocare il decreto del precedente ministro dei lavori pubblici di approvazione dell'opera e, per quanto di sua competenza, provvedere alla sospensione dei lavori abusivi nel frattempo avviati. (4-06632)

 
Cronologia
sabato 17 ottobre
  • Politica, cultura e società
    Nasce a Roma Alleanza Democratica, nuova formazione politica con lo scopo di accelerare il cammino delle riforme istituzionali.

mercoledì 21 ottobre
  • Politica, cultura e società
    Tommaso Buscetta e altri pentiti forniscono rivelazioni sulle connessioni fra mafia e politica.

venerdì 23 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 314 voti a favore e 24 contrari, l'articolo unico del disegno di legge A.C. 1581 di conversione del decreto-legge 19 settembre 1992, n. 384, recante misure urgenti in materia di previdenza, di sanità e di pubblico impiego, nonché disposizioni fiscali, su cui il Governo aveva posto la questione di fiducia.