Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00487 presentata da BOLOGNESI MARIDA (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930120

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro del lavoro e previdenza sociale, per sapere - premesso che: dal luglio 1991 al luglio 1993 gli occupati, secondo le rilevazioni dall'ISTAT, sono calati di duecentomila unita' e il tasso di disoccupazione e' tornato all'11 per cento, raggiungendo nelle regioni meridionali il 22 per cento (il 37 per cento per le donne meridionali); nei primi 9 mesi del 1991 la cassa integrazione e' aumentata del 12 per cento ed a ottobre le aziende con piu' di 500 addetti avevano perso l'8 per cento del personale; fra breve 70 mila lavoratori verranno espulsi dalle liste di mobilita' e si troveranno quindi privi di ogni sostegno di reddito; anche al nord per la prima volta e' crollata l'occupazione complessiva di 132 mila addetti in 12 mesi; per il 1993 le previsioni sono le piu' varie, ma tutte indicano un calo dell'occupazione dell'ordine di centinaia di migliaia di posti di lavoro: l'osservatorio della Presidenza del Consiglio pronostica 300 mila posti a rischio nel primo trimestre di quest'anno; il Censis parla per il 1993 di 700 mila licenziamenti in vista; il ministro del lavoro Cristofori parla, in riferimento alle previsioni del Censis, di "esagerazioni"; le misure amministrative del Governo (Fondo per l'incremento e il sostegno all'occupazione, sblocco degli investimenti in opere pubbliche, precarizzazione ulteriore dei rapporti di lavoro dipendenti) sono per alcuni versi del tutto insufficienti, per altri sono da respingere in quanto o rischiano di reintrodurre, in nome dell'emergenza, concessioni poco trasparenti di appalti pubblici, o indebolendo le garanzie per il rapporto di lavoro dipendente, precarizzano e sfavoriscono l'occupazione esistente anziche' incentivare un suo sviluppo; lo stesso relatore di maggioranza presso la Commissione Lavoro della Camera ha espresso ampie riserve su tali provvedimenti rilevando: "l'assenza di una vera e propria strategia di politica del lavoro e industriale", l'insufficienza delle risorse stanziate rispetto alle necessita' crescenti della crisi occupazionale e produttiva italiana e del mercato del lavoro specialmente di quello meridionale ed ha lamentato la frammentarieta' e la confusione rispetto alle misure adottate in materia occupazionale; lo stesso "piano di riordino delle partecipazioni statali" e il provvedimento di soppressione dell'EFIM sono tutto meno che un piano per un'organica politica industriale volta al rilancio produttivo tramite l'individuazione di settori strategici sui quali concentrare risorse e attenzione da parte del Governo ad iniziare dallo sviluppo della ricerca e della formazione -: se non intenda il Governo: unificare tutti i provvedimenti realmente necessari ed urgenti in materia di occupazione e rinviando ad un disegno di legge misure di riforma (o di controriforma) del mercato del lavoro che non creano nuova occupazione ne' sono di sostegno al reddito dei lavoratori cosiddetti "in esubero"; promuovere una nuova fase di crescita della nostra economia basata sull'espansione del mercato e della domanda interni, non con uno sviluppo indifferenziato del reddito disponibile per la domanda individuale, ma dando risposta ai grandi bisogni e consumi collettivi che l'attuale modello di sviluppo restringe o penalizza, facendo diventare volano della ripresa dello sviluppo interventi a favore delle strutture sociali collettive, della trasformazione dei settori in decadenza dell'agricoltura; la questione del risanamento urbano o di quello idrografico, ecc..; predisporre una nuova politica del tempo di lavoro con una riduzione generalizzata a parita' di salario dell'orario di lavoro; porre allo studio un provvedimento volto alla soppressione della legge 223 o, perlomeno, la sua revisione prevedendo il ricorso alla CIG prima di iniziare le procedure per i licenziamenti collettivi, l'estensione della "mobilita' lunga" su tutto il territorio nazionale, sospendere per almeno 12 mesi, l'espulsione dalle liste di mobilita' dei lavoratori in scadenza; perseguire la stabilizzazione, anche graduale, di tutta la situazione di lavoro precario nel pubblica istruzione che investe direttamente anche la qualita' del servizio pubblico; porre in essere una riforma organica del sistema di formazione professionale; porre in essere un programma di azioni positive per le pari opportunita' uomo-donna alla luce della penalizzazione profonda che tutta la materia economica impone alle lavoratrici; porre in essere un programma di attivita' socialmente utili per i giovani disoccupati del Mezzogiorno evitando gli errori commessi nella gestione dell'articolo 23 della legge n. 67 del 1988; risolvere un problema da tempo sollevato e mai risolto dal Governo quale l'aumento dell'indennita' di disoccupazione ordinaria, come concreta risposta, non discriminatoria come altre, nei confronti di una grande parte dei lavoratori. (2-00487)

 
Cronologia
venerdì 15 gennaio
  • Politica, cultura e società
    Dopo una latitanza di 24 anni, viene arrestato a Palermo Totò Riina, considerato capo di Cosa nostra.

giovedì 28 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 271 voti a favore, 167 contrari e 99 astenuti, la proposta di legge A.C. 72 recante l'elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale.Essa verrà approvata in via definitiva dal Senato il 25 marzo (legge 25 marzo 1993, n. 81).