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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dei trasporti e del lavoro e previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: con il decreto legislativo n. 29 (articoli 56 e 57) del 1993 e' praticamente stato vietato ai dipendenti statali di svolgere mansioni superiori, rovesciando una situazione molto comune in Italia, almeno nell'aviazione civile, visto che negli aeroporti si hanno circa 70 persone in questa situazione e da molti anni; nel caso specifico dell'aeroporto di Treviso la totalita' degli "addetti all'ufficio controllo traffico" e' ad un livello inferiore per cui e' derivata una paralisi totale dell'aeroporto per i giorni 21 e 22 del mese di maggio mentre il giorno 23 si e' riusciti ad aprire l'aeroporto dalle ore 8 alle ore 20; dal giorno 24 maggio in poi per le suddette difficolta' l'orario di apertura sara' limitato dalle ore 8 alle 14; mentre si auspicava che il Consiglio dei ministri emanasse un decreto-legge a soluzione almeno temporanea del problema, e' stata decisa invece l'emanazione di un decreto legislativo ai sensi dell'articolo 2 comma 5 della legge 23 ottobre 1992, n. 421; nel contempo veniva chiesto alle direzioni di aeroporto di organizzare al meglio i turni di lavoro, cosa che per Treviso non ha portato a particolari vantaggi potendo utilizzare solo una persona estrapolata dai turni dell'aeroporto di Venezia e una di quello di Padova, chiudendo quest'ultimo al traffico aereo; questa situazione penalizza Treviso in maniera grave dal punto di vista economico (fatalita' vuole che i voli ricadano fuori delle gia' limitate fasce di copertura) ma ancor di piu' dal punto di vista dell'immagine cosi' difficile da salvaguardare e le cui ripercussioni saranno lunghe nel tempo -: quali iniziative urgenti ritengano di dover prendere a fronte dei gravi fatti denunciati, anche per garantire la piena disponibilita' dell'aeroporto di Treviso. (4-14627)