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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XI Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00031 presentata da OSTINELLI GABRIELE (LEGA NORD) in data 19930729

La Camera, dopo aver esaminato il documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1994-1996 predisposto ai sensi dell'articolo 3 della legge 5 agosto 1978,. n. 468, e presentato dal Governo al Parlamento, con circa due mesi di ritardo, il 13 luglio 1993; dopo aver constatato quanto segue: 1) la situazione tendenziale della finanza pubblica che il Governo Ciampi ha "ereditato" dal Governo Amato e' sostanzialmente identica, se non peggiore, a quella che lo stesso Governo Amato aveva ricevuto un anno prima dall'esecutivo presieduto da Andreotti; 2) la Repubblica italiana ha chiesto al Consiglio della Comunita' europea un'assistenza finanziaria impegnandosi a stabilizzare il rapporto tra il debito pubblico e il PIL entro il 31 dicembre 1995 ad una quota di 112,4 punti percentuali; 3) nel Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 1994-1996 sottoposto all'esame del Parlamento non vi e' traccia di alcun cambiamento strutturale nella organizzazione dello Stato; 4) in particolare, nel documento di programmazione non e' prevista alcuna modifica all'organizzazione dello Stato finalizzata a responsabilizzare la spesa pubblica, lasciando compiti e risorse finanziarie il piu' vicino possibile ai cittadini, e quindi prioritariamente ai comuni, e successivamente, in quantita' decrescenti, alle province e alle regioni, riservando al Governo centrale solo compiti di coordinamento, di rappresentanza ed alcuni controlli; 5) gli stipendi dei dipendenti statali assorbono circa il 42 per cento di tutte le imposte dirette ed indirette incassate dallo Stato, e non vi e' alcuna correlazione tra tale cifra ed il valore dei servizi che i cittadini ricevono dalla pubblica amministrazione, quali che siano i parametri con i quali si intende misurare il loro grado di soddisfazione; 6) relativamente al sistema pensionistico: a) le pensioni erogate dallo Stato e dagli altri enti erogatori ammontano complessivamente a piu' del doppio dei contributi sociali incassati; b) un pensionato su tre e' titolare di una pensione di invalidita', ed il valore complessivo di tutte le pensioni direttamente o indirettamente riconducibili allo Stato e' ormai pari ad oltre il 50 per cento di tutte le imposte dirette ed indirette incassate dallo Stato in un anno; c) il Governo non ha ancora comunicato al Parlamento il valore complessivo delle riserve matematiche delle pensioni in essere ed in corso di maturazione pur in presenza di un ordine del giorno approvato dal Senato il 15 Giugno 1993, che ha impegnato il governo a "fornire informazioni attendibili sulla reale situazione dei debiti dello Stato, comprensivi delle riserve matematiche delle pensioni e dei debiti per mutui con ammortamento a carico dello Stato"; d) a fronte del debito maturato verso i lavoratori che hanno regolarmente versato i loro contributi sociali il vigente sistema a ripartizione non prevede la creazione di riserve o di altri accantonamenti finalizzati a garantire il pagamento delle pensioni; e) il documenro di programmazione non propone un nuovo, diverso e piu' responsabile approccio al sistema pensionistico; 7) si e' in presenza di un oggettivo ritardo nel processo di privatizzazione. Tale ritardo e' interamente riconducibile ad impedimenti, ostacoli e ritardi che vengono quotidianamente rilevati dagli addetti ai lavori e che sono artificiosamente creati da membri del Governo e da rappresentanti della burocrazia, con pieno disprezzo del sesto comma della proposta di risoluzione approvata con il documento di programmazione dell'anno scorso, con la quale il Parlamento impegnava il Governo "ad intensificare gli sforzi finalizzati ad alienare le imprese controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, evitando che essi si riducano a passaggi azionari all'interno delle partecipazioni statali". 8) le oggettive difficolta' che l'eccessiva produzione legislativa del Parlamento pongono agli operatori economici ed a tutti i cittadini; 9) la casa di abitazione non puo' e non deve in alcun modo essere oggetto di imposizione fiscale, quali che siano i sottostanti vincoli e necessita' della finanza pubblica; 10) il Governo Ciampi ed i precedenti Governi hanno sovente mancato di rispetto al Parlamento ed a se' stessi, facendo troppo spesso ricorso al voto di fiducia, presentando decreti-legge onnicomprensivi, ed ignorando completamente numerosi ordini del giorno approvati dai due rami del Parlamento; 11) sono attualmente in essere illogiche forme di agevolazioni fiscali che non sono in alcun modo finalizzate al raggiungimento di predeterminati obiettivi strategici di riconosciuta' utilita' per la collettivita' e per la finanza pubblica, impegna il Governo 1) a modificare il documento di programmazione economico-finanziaria nel senso di diminuire significativamente il deficit ed il debito pubblico rispetto alle cifre programmate per il triennio 1994-1996 sulla base delle indicazioni fornite nei paragrafi successivi; 2) a rispettare il vincolo della cosiddetta "stabilizzazione" del rapporto tra il debito pubblico ed il PIL entro il 31 dicembre 1995 ad una quota del 112,4 per cento, concordato meno di sei mesi fa dal Governo Amato con il Consiglio della comunita' europea; 3) a realizzare i due obiettivi indicati in precedenza operando nella direzione di un profondo cambiamento dell'organizzazione dello Stato; 4) in particolare impegna i Governi responsabili della finanza pubblica nel periodo considerato dal documento di programmazione ad organizzare gli uffici e la burocrazia in modo che essi: a) siano preparati a gestire l'imminente modifica dei flussi di cassa e del funzionamento della Tesoreria; Tale modifica comportera' che le imposte dirette ed indirette pagate dai contribuenti italiani saranno allocate, nell'ordine, 1) ai comuni, 2) alle regioni, 3) allo Stato centrale, 4) ad un fondo per il bilancio CEE, e 5) ad un fondo di solidarieta'; b) siano consapevoli della necessita' di eliminare gradualmente tutti i Ministeri, sostituendoli con snelli uffici di coordinamento; c) sappiano operare nella consapevolezza di dover tutelare i princi'pi che 1) le decisioni di spesa pubblica devono essere prese il piu' vicino possibile ai cittadini e che 2) devono essere riservati al Governo centrale solo compiti di coordinamento, di rappresentanza e l'esecuzione di alcuni controlli; 5) ad iniziare dall'anno 1994 il processo di riduzione della spesa per i dipendenti dell'elefantiaca amministrazione dello Stato centrale, prevedendo di ridurre il costo per gli stipendi dei dipendenti delle amministrazioni centrali dello Stato di ulteriori 45.200 miliardi nel 1994 e di 68.900 (45.200 piu' 23.700) miliardi nel 1995, in modo da ricondurre le proiezioni programmatiche ai livelli di eccedenza primaria concordati dal governo Amato con la commissione CEE nel gennaio di quest'anno; 6) a nominare nel piu' breve tempo possibile e comunque non oltre novanta giorni una commissione di esperti che inizi il controllo completo di tutte le pensioni di invalidita', ed alla conclusione dei lavori segua una descrizione dettagliata di tutte irregolarita' riscontrate, a prevedere nuove entrate mediante sanzioni del seguente tenore: coloro che saranno eventualmente individuati come percipienti di pensioni di invalidita' in assenza dei necessari requisiti oggettivi dovranno essere condannati a restituire allo Stato tutte le cifre indebitamente incassate, maggiorate del 400 per cento; i medici che hanno dolosamente avallato pensioni di invalidita' prive dei requisiti oggettivi dovranno essere condannati ad una multa identica a quella pagata dal finto invalido; 7) ad inventariare, sentiti gli adetti ai lavori, tutti gli impedimenti ed ostacoli operativi e giuridici che ritardano l'alienazione a privati, di qualunque nazionalita', dei beni e delle aziende possedute direttamente, indirettamente o tramite societa' fiduciaria o interposta persona dallo Stato. Ad annullare immediatamente divieti riconducibili ad antistoriche misure protezioniste, ed eliminare concessioni e situazioni di monopolio in contrasto con l'articolo 90 del trattato di Roma e con i princi'pi europei di anti-trust. Ad evitare ogni nuova nazionalizzazione, diretta o mascherata da sottoscrizione di azioni di aziende in difficolta' da parte di istituti di credito controllati dallo Stato; 8) a modificare l'attuale legislazione fiscale con provvedimenti finalizzati ad eliminare tutte le imposte che gravano sulla casa di abitazione, trovando la copertura finanziaria alle minori entrate in altrettanti tagli alla spesa per la difesa; 9) ad eliminare, con atto di coraggio che non conceda nulla alle lobby e ad ogni tipo di pressione politica, tutte le agevolazioni fiscali attualmente in essere, ad eccezione di quelle finalizzate allo sviluppo: a) delle attivita' di ricerca e sviluppo in piccole e medie imprese e b) alla diffusione di nuove forme di imprenditorialita' giovanile. (6-00031)

 
Cronologia
martedì 27 luglio
  • Politica, cultura e società
    Si verifica una successione di attentati a Roma e a Milano. Nel capoluogo lombardo esplode un'autobomba nei giardini di via Palestro, causando sei morti. Nella capitale vengono colpite la chiesa di San Giorgio al Velabro e la basilica di San Giovanni.

giovedì 29 luglio
  • Politica, cultura e società
    Numerosi leader politici ricevono avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta Enimont: in particolare Bettino Craxi, Arnaldo Forlani, Paolo Cirino Pomicino, Claudio Martelli, Giorgio La Malfa, Renato Altissimo, Carlo Vizzini e Severino Citarristi.

lunedì 2 agosto
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Per fronteggiare la gravissima crisi che ha colpito lo SME, le bande di oscillazione delle monete nazionali vengono portate al 15 % rispetto alla parità centrale.