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Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01478 presentata da FINOCCHIARO FIDELBO ANNA MARIA (PROG.FEDER.) in data 19940616

Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che: nella provincia di Catania da piu' anni si e' andati incontro ad una progressiva, non fisiologica, riduzione dei corsi per lavoratori. Nell'ultimo quinquennio, infatti, i moduli sono stati ridotti di almeno un terzo e spesso sono stati chiusi proprio laddove la loro funzione sociale e' piu' necessaria: zone a rischio mafioso, quartieri della citta' come Monte Po, San Cristoforo, San Giovanni Galermo, o grosse realta' periferiche del comprensorio (Randazzo, Mineo, etc.); tale situazione e' da addebitarsi non tanto e non solo ad un calo dell'utenza, quanto ad una mancanza di attenzione e sensibilita' dei soggetti preposti (Provveditorato, Presidi, segreterie scolastiche, le stesse Camere del Lavoro zonali, etc.); nel suo dato contingente cio' e' stato aggravato da un sofferto avviamento dell'anno scolastico dovuto alla rigida interpretazione da parte del provveditorato dell'ordinanza ministeriale 196, laddove impegna alla formazione dei corsi rispetto alla data del 31 luglio, pur nella consapevolezza dell'anacronismo di una norma che non tiene conto che di fatto la realta' stessa impedisce una tempestiva iscrizione della potenziale utenza, spesso del tutto disinformata dalle istituzioni preposte; a cio' aggiungasi, come ultimo atto, la risposta di precisazione che il Provveditore di Catania ha fornito, dove viene ribadita la restrittivita' delle interpretazioni anche rispetto al criterio di ammissibilita' agli esami di licenza, obbligando al minimo di frequenza di 350 ore con riferimento all'articolo 9 dell'ordinanza ministeriale 196 del 15 giugno 1993, e cio' mentre, a nostro avviso, l'ordinanza ministeriale 196 all'articolo 9 offre un'indicazione e non obbliga ad un computo rigido delle ore di presenza di ciascun corsista; peraltro, nella stessa ordinanza ministeriale 196 si sottolinea la competenza del consiglio di classe nel tener conto di tutti gli elementi di valutazione emersi e dei giudizi espressi nel corso dell'anno, e dare valenza prioritaria ad un preciso e freddo computo delle ore di frequenza significa, di fatto, sminuire il valore degli altri importanti elementi di valutazione, quale l'ambiente in cui la scuola opera, la situazione di partenza e i progressi compiuti dai corsisti, l'impegno e la partecipazione alle varie attivita' didattiche; inoltre, l'attenersi ad un'interpretazione cosi' rigida, cosa tra l'altro difficile laddove le lezioni sono iniziate con ritardo e sospese per quasi un mese a causa di ben cinque tornate elettorali, limiterebbe di fatto la sovranita' di giudizio del Consiglio di classe, sancita dai Dd.dd. e senza alcun riscontro in altri ambiti scolastici (scuole curricolari, carcerarie, eccetera); infine, e non dovrebbe costituire una novita' per gli addetti ai lavori, la maggioranza dei corsisti, nella nostra realta', e' costituita da lavoratori precari, spesso in nero, prevalentemente del settore agricolo, edile, "terziario" arretrato (ambulanti senza licenza, eccetera), impossibilitati, quindi, ad usufruire delle 150 ore di permesso retribuito per la frequenza scolastica, situazione questa aggravata dalla grave crisi economica in atto -: se il Ministro sia a conoscenza di tale situazione; quale valutazione ne dia; quali iniziative abbia gia' adottato o intenda adottare per il mantenimento dei corsi per lavoratori, in considerazione della necessita' di assicurare il diritto allo studio a quei soggetti che, per ostacoli di ordine sociale ed economico, si trovano in condizioni oggettive di disparita' sull'accesso all'istruzione; quali iniziative siano gia' state adottate o si intendano adottare per favorire processi di istruzione permanente. (4-01478)

Le preoccupazioni espresse con l'interrogazione parlamentare in oggetto indicata - a proposito della riduzione dei corsi di scuola media per lavoratori nella provincia di Catania - sono certamente comprensibili, ma attengono a problematiche le cui soluzioni sono rimesse, ai sensi dell'O.M. n. 196 del 15.6.1993, alla competenza dei singoli provveditori agli Studi, i quali procedono all'istituzione dei corsi stessi dopo aver sentito i presidi delle scuole interessate e le organizzazioni sindacali dei lavoratori. Nel caso segnalato il Provveditore agli Studi di Catania ha anzitutto precisato che i corsi di cui trattasi sono stati istituiti, in quella provincia, con decreto da lui adottato il 29.9.1993 (e non il 31 luglio dello stesso anno), a conclusione delle comunicazioni, da parte dei presidi, di tutte le iscrizioni raccolte nelle singole scuole. Lo stesso provveditore ha peraltro chiarito che la lamentata soppressione di n. 5 corsi - gia' attivati presso le scuole medie "Grassi" di Catania, "De Gasperi" di Aci S. Antonio, "Galilei" e "Vasta" di Acireale e "Manzoni" di S. Venerina - si e' resa necessaria in data 24.1.1994 a seguito di un consistente calo dei frequentanti. Per lo stesso motivo sono stati, altresi', soppressi n. 2 dei quattro corsi, gia' istituiti presso la scuola media di Viagrande. Quanto poi ai criteri di ammissibilita' agli esami finali, non pare che il dirigente dell'ufficio scolastico abbia interpretato in modo restrittivo le disposizioni al riguardo previste dalla succitata ordinanza n. 196 del 1993. Tali disposizioni infatti, ai fini dell'ammissione agli esami di licenza, non solo richiedono - all'articolo 9, comma 1^ - che siano state svolte almeno 350 ore effettive di lezione, ma aggiungono - all'ultimo comma dello stesso articolo - (dopo il riferimento alle valutazioni ed ai giudizi che dovranno essere tenuti presenti dai Consigli di Classe) che dovra' tenersi conto "dell'assiduita' della frequenza che, per ovvi motivi di validita' culturale del corso, si ritiene di dovere indicare in un minimo di 350 ore". Per quanto riguarda, ad ogni modo, il problema in generale, si osserva che l'istruzione degli adulti e, in particolare, delle diverse categorie di lavoratori, e' stata sempre considerata con vivo interesse da parte di questo Ministero, com'e' comprovato dall'attenzione riservata al progetto, studiato congiuntamente con il CEDE (Centro Europeo dell'Educazione), specifico per i lavoratori in cassa integrazione, che prevede, insieme alla preparazione di base, anche una formazione di tipo professionale a cura del F.O.P.R.I. (comitato per la formulazione e la riqualificazione professionale). Si informa, inoltre, che per l'esame dei risultati della sperimentazione dei corsi per lavoratori, e' stato istituito un comitato Tecnico operante presso la Direzione Generale dell'istruzione secondaria di I grado, ai fini dell'elaborazione di un nuovo progetto. Per quanto riguarda poi le iniziative che si intendono adottare per favorire processi di educazione permanente, occorre ricordare che la normativa attuale finalizza i corsi per lavoratori al conseguimento del titolo di studio e non permette la partecipazione agli stessi di coloro che hanno gia' conseguito la licenza media. Si osserva, infine, che possibili iniziative, volte a favorire processi di istruzione permanente, potranno essere adottate solo dopo un adeguato approfondimento delle connesse problematiche. Il Ministro della pubblica istruzione: D'Onofrio.



 
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