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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00017 presentata da CANESI RICCARDO (PROG.FEDER.) in data 19940715

La Camera, premesso che: a piu' di tre anni dalla fine della guerra del Golfo, continuano le sanzioni economiche all'Iraq, benche' siano venute meno le ragioni che ufficialmente l'avevano motivato e, soprattutto, benche' agenzie dell'ONU, organismi umanitari internazionali, centri di ricerca, mass media e alcuni governi anche occidentali concordino nel rilevarne le conseguenze tragiche in termini di morti per fame e malattie, in un paese uscito devastato dalla guerra; numerose autorita' religiose (fra cui lo stesso Pontefice) si sono piu' volte pronunciate nello stesso senso; il paese, che non ha introiti perche' dall'agosto 1990 non puo' esportare petrolio, continua ad avere gravi carenze in cibo e medicinali, prima importati; gli organismi umanitari dell'ONU possono supplire solo in minima parte. Le razioni alimentari governative riescono a soddisfare solo una percentuale del fabbisogno calorico, proteico e vitaminico; d'altronde i prezzi di mercato dei cibi sono aumentati di migliaia di volte a causa di fenomeni speculativi legati all'embargo (oltre che della svalutazione della moneta) e risultano inaccessibili alla maggioranza della popolazione. Il paese necessita anche di attrezzature e pezzi di ricambio necessari per la produzione di acqua potabile, per ottenere raccolti agricoli per produrre energia in quantita' sufficiente ai bisogni fondamentali civili e produttivi del paese; gli organismi tecnici e umanitari delle Nazioni Unite continuano a sottolineare l'impatto dell'embargo sulle stesse possibilita' di sopravvivenza della popolazione; si stima che ogni anno muoiano di embargo circa 70 mila persone, a causa di denutrizione, fame, malattie. Le prime vittime sono i bambini; la mortalita' infantile e' aumentata di piu' del 300 per cento. Malattie scomparse come la lebbra hanno ripreso a colpire. Una missione FAO del gennaio 1994 ha rilevato grandi difficolta' nella produzione agricola, che pure ha registrato una lieve ripresa, ma e' ben lontana dal poter sostituire quel 70 per cento di alimenti che prima della guerra il paese importava; il rischio che se l'embargo continua un'intera generazione ne porti segni perenni, e' reale. Oltre all'impatto sulla salute, rilevante e' quello psicologico, evidenziato da uno studio sul campo effettuato da ricercatori dell'Universita' Mustansiryah nel 1994; l'aggressivita', la tendenza al furto, il calo del rendimento scolastico hanno subi'to un'impennata, cosi' come il lavoro infantile. I ricercatori hanno sottolineato come l'embargo violi la Dichiarazione universale dei diritti del fanciullo; molte attrezzature, pezzi di ricambio e beni essenziali che l'Iraq aveva gia' pagato a fornitori esteri sono stati bloccati; somme ingenti irachene sono congelate nelle banche occidentali (200 miliardi circa nelle banche italiane); le risoluzioni del Consiglio di sicurezza autorizzano l'esportazione di quantita' irrisorie di petrolio, e a condizioni tali che solo una cifra minima potrebbe essere destinata a coprire i bisogni della popolazione; deve risultare chiaro che il permanere delle sanzioni economiche danneggia un popolo inerme, gia' sottoposto al trauma dei bombardamenti, che si e' trovato improvvisamente in una situazione "preindustriale" per la distruzione delle principali infrastrutture e che ora si vede tarpare dalla comunita' internazionale le speranze di ripristinare una situazione di normalita'; dal punto di vista della pressione sul governo iracheno l'embargo non ha nessun effetto (se non quello di rafforzare il regime stesso che riesce a mantenere in vita la popolazione con le razioni alimentari che distribuisce); risulta inoltre che l'Iraq ha ormai adempiuto agli obblighi imposti dalle risoluzioni ONU; le stesse opposizioni irachene - compresi i curdi - chiedono la fine dell'embargo che dal punto di vista della pressione sul governo non ha alcun effetto (se non quello di rafforzarlo grazie alle razioni alimentari governative che mantengono in vita la popolazione); la stessa popolazione del Kurdistan risulta gravemente danneggiata da una situazione di generale penuria; risulta inoltre che l'Iraq abbia adempiuto alle risoluzioni sulla base delle quali l'embargo era stato imposto; l'ultima conferma delle sanzioni, il 17 maggio scorso, appare in contraddizione con le stesse risoluzioni ONU, tanto che membri del Consiglio di sicurezza come la Francia, la Russia e la Cina si sono mostrati dubbiosi; appare davvero un non senso, da parte della comunita' internazionale, l'impedire a un popolo di 18 milioni di persone di acquistare i mezzi di sussistenza, cercando poi di soccorrerlo con interventi minimi; in tal modo tra l'altro rimangono agli organismi delle Nazioni Unite minori risorse per l'aiuto ai numerosi altri paesi, sempre in aumento, che versano in condizioni di carestia, emergenza, guerra e altri embarghi; le stesse imprese italiane trarrebbero benefici dalla ripresa della possibilita' da parte dell'Iraq di commerciare con l'estero; impegna il Governo: ad attivarsi nelle sedi internazionali, europee e Onu, per la revoca dell'embargo nei confronti dell'Iraq, fatto salvo solo quello verso il commercio e il transito di materiali di armamento; a richiedere nelle sedi medesime, e ad attuare per quanto gli compete, uno sblocco dei beni iracheni all'estero per l'acquisto di quantita' sufficienti di generi alimentari e di prodotti sanitari; a contribuire all'invio urgente di aiuti alimentari e sanitari al popolo iracheno e a quello curdo; a riaprire la propria rappresentanza diplomatica a Baghdad, o perlomeno a far rappresentare gli interessi italiani da un paese amico; a convocare la commissione mista italo-irachena per valutare i problemi aperti fra i due paesi. (1-00017)

 
Cronologia
mercoledì 13 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Consiglio dei ministri approva un decreto-legge che limita i reati per i quali la magistratura può disporre la richiesta di custodia cautelare e impone il segreto sulla comunicazione degli avvisi di garanzia (decreto-legge 14 luglio 1994, n. 440).

mercoledì 20 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Piero Alberto Capotosti è eletto, al terzo scrutinio, membro del Consiglio superiore della magistratura.