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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XII Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00062 presentata da BERLINGUER LUIGI (PROG.FEDER.) in data 19941220

La Camera, considerato che: i dissensi politici e programmatici che gia' durante la campagna elettorale dividevano le forze della maggioranza hanno dato luogo a profonde divergenze di indirizzo politico e legislativo tra i gruppi parlamentari che votarono la fiducia al Governo presieduto dall'onorevole Silvio Berlusconi; le iniziative assunte dal Presidente del Consiglio e da alcuni dei suoi ministri hanno provocato un preoccupante stato di conflittualita' fra i poteri dello Stato, irresponsabilmente contestando l'alto e imparziale ruolo di garante del Capo dello Stato, l'indipendenza della Corte costituzionale e il potere costituzionale del Parlamento di dare e togliere la fiducia ai governi; il prestigio dell'Italia nell'ambito della comunita' internazionale e dell'Unione europea appare scosso per la scarsa affidabilita' e credibilita' del Governo; i provvedimenti del Governo in materia di giustizia, dal decreto sulla custodia cautelare fino alle recenti ispezioni nelle procure di Milano e di Palermo, hanno alimentato un grave conflitto fra il potere politico e il potere giudiziario; le scelte di politica economica e finanziaria adottate dal Governo, anziche' valorizzare e consolidare la ripresa produttiva, hanno determinato forti disinvestimenti di capitali esteri, un rilevante incremento del differenziale negativo tra i tassi di interessi italiani e quelli dei nostri principali partners europei, la caduta ai minimi storici del valore della nostra moneta, e l'aggravarsi della crisi della finanza pubblica; la linea tenuta dal Governo, e in prima persona dal Presidente del Consiglio, nella impostazione e definizione della manovra finanziaria, lungi dal creare le condizioni per una ripresa dell'occupazione, ha rischiato di compromettere il clima di collaborazione fra le parti sociali positivamente costruito a partire dall'accordo del luglio '93, generando forti tensioni sociali e oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e il sistema produttivo, che in particolare ha visto ulteriormente aggravata la distanza tra Nord e Sud; i provvedimenti adottati dal Governo in materia di ambiente, inquinamento, abusivismo edilizio, appalti, difesa del suolo e risparmio energetico hanno gravemente pregiudicato l'azione pubblica per la salvaguardia ambientale, il governo del territorio e la tutela della salute dei cittadini; il conflitto fra i molteplici e rilevanti interessi privati che fanno capo al Presidente del Consiglio e gli interessi pubblici che il Governo deve tutelare non solo non e' stato risolto con tempestive ed efficaci decisioni, ma ha finito con l'inquinare molti aspetti della politica governativa; rilevato: che la responsabilita' di questo bilancio complessivamente assai negativo deve innanzitutto essere ascritta al Presidente del Consiglio, alle sue scelte, ai suoi errori, alla sua inadeguata capacita' di direzione del Governo, di guida della maggioranza, e di rispettosa collaborazione con gli altri poteri dello Stato; ritiene necessaria e improrogabile la sostituzione del Governo presieduto dall'onorevole Silvio Berlusconi con un nuovo Governo che: restituisca serenita' al Paese; ristabilisca condizioni di armonia e collaborazione fra i poteri dello Stato, nella distinzione e nel rispetto dei rispettivi ruoli costituzionali; garantisca un quadro di certezze agli operatori economici e condizioni favorevoli alla pace sociale e alla ripresa produttiva, all'occupazione, a nuovi investimenti nel Mezzogiorno; rassicuri le istituzioni europee e i mercati internazionali; offra una rispettosa collaborazione al Parlamento nella improrogabile definizione delle regole e delle riforme necessarie per trasformare il nostro sistema istituzionale in una democrazia moderna ed efficiente, capace di garantire i diritti di tutti i cittadini, una ordinata e pacifica convivenza sociale, uno sviluppo equilibrato e sostenibile, favorendo il lavoro, l'innovazione, l'iniziativa di ciascun soggetto individuale e collettivo in un quadro di regole certe e condivise; a tal fine la Camera: nel pieno rispetto delle prerogative del Capo dello Stato a cui spettera' conferire l'incarico per la formazione del nuovo Governo, auspica che sia possibile realizzare una larga convergenza di forze politiche e gruppi parlamentari, che pur mantenendo la loro identita' e la loro collocazione politica nonche' la distinzione delle loro rispettive prospettive strategiche, convergano nella definizione di un programma di riforme e di misure intese: 1) ad avviare a soluzione, con rigore ed equita', i problemi: del risanamento della finanza pubblica; del lavoro e della disoccupazione; della competitivita' e dell'ammodernamento del nostro sistema produttivo particolarmente nel Mezzogiorno, della ripresa e del completamento delle misure di privatizzazione come strumento per la creazione di un mercato piu' aperto, piu' dinamico e piu' efficiente; della riforma del sistema fiscale secondo i princi'pi del federalismo fiscale e della equa e sostenibile ripartizione dei carichi tributari; della riforma degli istituti dello Stato sociale, eliminando logiche assistenzialistiche e clientelari, ma garantendo a tutti, e innanzitutto ai piu' deboli, i fondamentali diritti di cittadinanza; 2) a realizzare politiche efficaci di salvaguardia della salute e dell'ambiente, a maggior ragione se si tiene conto che prevenzione sanitaria, risanamento urbano, risanamento idrogeologico, tecnologie di risparmio energetico, valorizzazione dei beni culturali, dei parchi e delle aree protette, rappresentano oggi settori di concreto ed efficace rilancio dell'occupazione, in un quadro di interventi pubblici e privati, in cui si realizza la prospettiva della societa' sostenibile; 3) a realizzare una generale riforma dell'organizzazione costituzionale dello Stato, secondo il modello del federalismo istituzionale e fiscale, democratico e solidale, per rinnovare il rapporto fra Stato e cittadini e per rifondare l'unita' della Nazione sulla base dei princi'pi di sussidiarieta', responsabilita' e cooperazione; a riformare e valorizzare, in questo quadro, il sistema delle autonomie locali dotandolo di risorse adeguate anche attraverso un sistema ispirato al principio dell'autonomia impositiva; a riformare la forma di governo, secondo il modello delle grandi democrazie parlamentari centroeuropee e nordeuropee, e dunque rifiutando soluzioni presidenzialistiche, ma adottando le importanti innovazioni suggerite dalla Commissione bicamerale per le riforme istituzionali al fine di rafforzare la stabilita' delle istituzioni, e l'azione del Governo e del Parlamento nella distinzione dei rispettivi ruoli; a realizzare una riforma delle amministrazioni pubbliche secondo i princi'pi di efficienza, efficacia, sburocratizzazione, modernizzazione, trasparenza, distinzione fra politica e gestione amministrativa; 4) a stabilire regole efficaci a tutela della concorrenza e della liberta' dei mercati, contro la formazione di monopoli e oligopoli; in particolare, ad approvare senza indugio una nuova disciplina delle comunicazioni di massa che garantisca il diritto dei cittadini ad una informazione completa e pluralistica, assicuri pari opportunita' nell'informazione a tutte le opinioni e alle diverse forze politiche e culturali, e attraverso la drastica riduzione dei limiti di concentrazione dei mezzi e delle risorse pubblicitarie riapra il mercato dei media a una vasta pluralita' di soggetti secondo le indicazioni enunciate dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 420 del 1994; 5) ad approvare le riforme istituzionali ed elettorali necessarie per completare il disegno di una moderna democrazia maggioritaria, basata sulla alternanza al Governo di forze politiche diverse e contrapposte, ma unite dalla comune e salda adesione ai princi'pi di democrazia e di liberta' mediante: l'urgentissima approvazione di una legge elettorale regionale incentrata su un sistema maggioriario a doppio turno, che consenta agli elettori di scegliere maggioranza e governo regionale, nel limpido confronto fra programmi e schieramenti concorrenti, e garantisca nel contempo alle minoranze una rappresentanza adeguata allo svolgimento dei loro essenziali compiti di critica, controllo e prospettazione di alternative politico-programmatiche; la riforma della legge elettorale nazionale, sulla base dei medesimi princi'pi; il rafforzamento delle garanzie costituzionali e la definizione di un moderno statuto dell'opposizione, al fine di tutelare i diritti di minoranze non piu' rappresentate in Parlamento in misura proporzionale ai loro consensi elettorali; il rafforzamento delle garanzie di indipendenza della magistratura ordinaria, amministrativa e contabile, nel rispetto della divisione dei poteri, e dei princi'pi di responsabilita' ed effettiva autonomia della giurisdizione da qualsiasi ingerenza; il riconoscimento dell'autonomia della Banca d'Italia, e delle autorita' indipendenti cui sono attribuiti compiti di vigilanza e di controllo; l'introduzione di una moderna e rigorosa disciplina delle forme di finanziamento della politica, dei partiti e dell'associazionismo, che assicuri parita' di condizioni, ed efficaci strumenti di prevenzione della corruzione e del clientelismo; 6) ad approvare una nuova disciplina dell'ineleggibilita' e dell'incompatibilita' al fine di prevenire o risolvere l'insorgere di conflitti fra gli interessi privati facenti capo ai titolari di incarichi di governo o altre cariche pubbliche, e gli interessi pubblici che essi devono tutelare; 7) a restituire credibilita' internazionale al nostro Paese perseguendo una politica estera che: assicuri una piena e convinta partecipazione dell'Italia alla costruzione dell'Unione europea, realizzando le condizioni politiche, economiche e finanziarie necessarie; consenta all'Italia di stabilire crescenti legami di cooperazione e interdipendenza in quelle aree strategiche - bacino Mediterraneo ed Europa centrale - in cui piu' direttamente sono in gioco rilevanti interessi del Paese; a partecipare alla costruzione di un sistema di sicurezza comune in Europa fondato sulla presente solidarieta' e cooperazione euroatlantica e a sostenere l'azione delle Nazioni Unite e delle altre istituzioni internazionali per l'affermazione dei diritti umani e civili e per la soluzione politica dei conflitti; a concorrere alla costruzione di un piu' giusto rapporto tra nord e sud del mondo fondato su uno sviluppo sostenibile e su una attiva cooperazione internazionale; constatato: che risponde in ogni caso all'interesse primario del Paese che le riforme or ora elencate siano approvate da questo Parlamento, mentre lo scioglimento anticipato delle Camere aggraverebbe conflitti, tensioni e ingovernabilita' del Paese, e rinvierebbe di molti mesi la necessaria azione di risanamento e ricostruzione; che peraltro alcune delle riforme predette appaiono pregiudiziali a qualunque consultazione elettorale che voglia consentire effettivamente ai cittadini di pronunciarsi su chiare e coerenti alternative di governo; considerando che le riforme istituzionali e delle regole debbono essere il prodotto di un confronto fra tutte le forze politiche e abbisognano comunque di un largo consenso; auspicando che si possa realizzare la convergenza di una maggioranza parlamentare ampia e aperta a tutti i gruppi che vorranno concorrere al necessario cambiamento secondo le linee sopra individuate; esprime ai sensi dell'articolo 94 della Costituzione, la propria sfiducia al Governo. (1-00062)

 
Cronologia
lunedì 19 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    Alla Camera vengono presentate tre mozioni di sfiducia al Governo, di cui una da parte della Lega Nord e del PPI.

martedì 20 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    Alla Camera si svolge la discussione sulle comunicazioni del Governo. Le mozioni di sfiducia non vengono votate, perché il Presidente del Consiglio annuncia che si recherà dal Capo dello Stato per rassegnare la dimissioni.

domenica 1° gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Nasce l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), che sostituisce l'Accordo generale sulle tariffe e il commercio (GATT).