Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00779 presentata da CENTO PIER PAOLO (MISTO) in data 19960605

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri dei lavori pubblici e del tesoro. - Per sapere - premesso che: l'Istat (Istituto nazionale di statistica), presieduto dal professor Alberto Zuliani, nel settembre del 1994 ha comunicato ai propri dipendenti (circa 2.000) l'intenzione di realizzare una sede unica di lavoro nell'area Tuscolano-Anagnina di Roma; l'attuale organizzazione logistica dell'Istat e' di tipo decentrato, con sedi ben strutturate e dalle ampie superfici, allocate in diverse parti della citta', e soddisfa a pieno il buon funzionamento dell'amministrazione e le esigenze del personale che, nel corso degli anni, ha stabilito la propria dimora nei pressi delle sedi medesime; pertanto, la decisione della presidenza dell'Istat ha suscitato, e continua a suscitare, non poche perplessita' tra i lavoratori in quanto in palese contraddizione con la politica di decentramento logistico-organizzativo fino ad allora seguito dal consiglio di amministrazione dell'ente, che aveva condotto, con il pieno consenso delle organizzazioni sindacali, al decentramento delle sedi nei quattro poli di via Balbo - via Depretis - via Torino - via Gaeta (circa 1.000 dipendenti); viale Liegi n. 11 (circa 300 dipendenti); via Rava' (circa 400 dipendenti); via Tuscolana n. 1774/B (circa 350 dipendenti); a seguito delle proteste delle organizzazioni sindacali maggioramente rappresentative, nell'ottobre del 1994 la presidenza dell'Istat ha fatto pubblicare su alcuni quotidiani inserzioni per la ricerca di immobili da adibire a sede unica e, contestualmente, ha istituito una commissione tecnica, presieduta dal professor Elio Piroddi, urbanista all'Universita' La Sapienza di Roma; successivamente sono pervenute 13 offerte di locazione e/o di vendita: soltanto 3 sono state prese in considerazione dalla citata commissione la quale, alla fine dei lavori (13 marzo 1995) ha concluso lapidariamente che nessuna delle offerte pervenute aveva i requisiti per soddisfare le esigenze manifestate dall'Istat; in particolare, le tre offerte venivano valutate negativamente in quanto la prima riguardava uno stabile edificato in zona artigianale-industriale-zona L/2 del piano regolatore generale con superficie complessiva inferiore del 31 per cento rispetto a quella richiesta dall'ente; la seconda, riguardava uno stabile ubicato lungo l'autostrada Roma-Napoli, circa 6 chilometri oltre il grande raccordo anulare, con una superficie inferiore del 26 per cento e con destinazione d'uso servizi privati; l'ultima riguardava uno stabile allocato oltre il grande raccordo anulare, in localita' Tor di Mezza Via, avente una superficie del 32 per cento inferiore alle richieste dell'Istat, ultimato da circa 15 anni, con destinazione d'uso uffici privati, mai occupato sino ad oggi; con comunicato n. 29 del 13 aprile 1995, la presidenza dell'Istat, anziche' prendere atto dei risultati della commissione Piroddi e, conseguentemente, rinunciare momentaneamente al progetto di sede unica (che potra' essere benissimo attuata a breve, con la realizzazione da parte del comune di Roma del progetto sistema direzionale orientale-SDO), faceva presente che l'istituto stesso si era gia' attivato per richiedere alle competenti autorita' comunali il cambio di destinazione d'uso per almeno uno dei due immobili, in particolare per quello ubicato in zona industriale, di fronte agli stabilimenti cinematografici di Cinecitta', sulla via Tuscolana; a sostegno della decisione di realizzare una sede unica, la presidenza dell'Istat porta argomentazioni del tutto contraddittorie, da una parte sostenendo che l'attuale situazione logistica arrecherebbe disagio alla funzionalita' dell'ente, dall'altra, in piu' occasioni, anche pubbliche, lo stesso professor Zuliani esaltando i brillanti risultati ottenuti dall'ente, senza far riferimento alcuno ai presunti disagi organizzativi; si cerca di qualificare l'operazione sede unica con presunti risparmi che ne deriverebbero all'ente, ignorando pero' che gli attuali canoni di locazione ammontano a circa 6 miliardi annui, mentre i canoni annui di locazione per i nuovi immobili supererebbero i 20 miliardi annui ciascuno; si cerca, altresi', di motivare il tutto con presunte carenze di spazio, dimenticando che i dipendenti dell'Istat, all'interno di tutta la pubblica amministrazione, dispongono di una elevata superficie pro-capite, che risulta essere di circa 11 metri quadrati, con punte di circa 20 per la sede di via Gaeta; gli interessi della presidenza dell'Istat si sarebbero di recente accentrati esclusivamente sullo stabile industriale - attualmente allo stato di semplice struttura in cemento armato - il cui cantiere e' fermo da circa quattro anni; il quotidiano "Il Manifesto", con un articolo (mai smentito) dal titolo "Una speculazione statistica", il 21 febbraio scorso, ha illustrato dettagliatamente gli inquietanti risvolti della vicenda che vedrebbe la presidenza dell'Istat intenzionata all'acquisto del "rustico" di circa 70.000 metri quadrati, per un importo di circa 200/250 miliardi di lire, ed alla conseguente alienazione di due immobili di proprieta' dello stesso istituto ubicati in zone di pregio, quali il Viminale ed i Parioli; secondo il quotidiano, l'Istat intenderebbe risolvere il problema del vincolo urbanistico sulla destinazione d'uso dell'immobile - L/2 di piano regolatore generale - facendo ricorso all'articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616; tale espediente, pero', non sarebbe assolutamente praticabile in quanto riservato esclusivamente alle amministrazioni statali, mentre l'Istat e' definito dall'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo n. 322 del 6 settembre 1989, persona giuridica di diritto pubblico ad ordinamento autonomo; ciononostante vi sarebbero, allo stato, febbrili trattative tra la proprieta' che fa capo alla societa' Costruzioni ecologiche moderne - il cui pacchetto azionario e' detenuto dalla societa' C.M.B. (cooperativa muratori e braccianti di Carpi e dai costruttori romani Franco Pesci e Ennio Bianchi) - la presidenza dell'Istat ed una organizzazione sindacale, largamente minoritaria all'interno dello stesso Istat, che caldeggerebbe con forza tutta l'operazione; sarebbero state organizzate di recente numerose visite guidate all'interno del "rustico" alle quali avrebbero partecipato - con macchine di servizio - alcuni dirigenti dell'Istat e rappresentanti del citato sindacato, oltre i responsabili della proprieta'; risulta all'interrogante che vi sarebbero stati incontri informali presso il ministero dei lavori pubblici, ai fini di una possibile quanto improbabile attivazione del predetto articolo 81, tra il coordinatore responsabile, dottor Cempella, ed i piu' stretti collaboratori del presidente dell'Istat, guidati dal dottor Olimio Cianfarani il quale, con svariate relazioni, puntualmente smentite dalle organizzazioni sindacali che contestano l'operazione, avrebbe piu' volte cercato di dimostrare che l'acquisto del "rustico" di via Tuscolana rappresenterebbe un vero affare non solo per l'Istat ma per l'intera collettivita' -: se siano a conoscenza dei fatti in premessa e quali siano le loro valutazioni; quali siano le reali ragioni che spingerebbero l'Istat ad insistere per l'acquisto del "rustico", nonostante i risultati della citata commissione Piroddi abbiano inequivocabilmente dimostrato che, di fatto, nella citta' di Roma non esiste alcuno stabile in grado di soddisfare le esigenze dell'Istat; se risulti che l'Istat, ove portasse a termine l'operazione immobiliare, intenderebbe mantenere, come sede di rappresentanza, la sede storica di via Cesare Balbo n. 16 (attuale sede centrale) avente una superficie di circa 20.000 metri quadrati; se l'Istat abbia formalmente inoltrato richiesta per l'attivazione della procedura di cui al piu' volte citato articolo 81; in caso affermativo, se il Ministro competente abbia ritenuto ammissibile la richiesta stessa alla luce della citata posizione giuridica dell'Istat; in caso negativo, se tale richiesta dovesse essere inoltrata, quale sara' l'atteggiamento che l'organo vigilante andra' ad assumere. (4-00779)

 
Cronologia
sabato 1° giugno
  • Politica, cultura e società
    Muore a Roma Luciano Lama, leader della Cgil e del Pci.

giovedì 20 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente del Consiglio Romano Prodi presenta una manovra da 16 mila miliardi, che prevede 11 mila miliardi di tagli alla spesa pubblica.