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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00144 presentata da STRADELLA FRANCESCO PIETRO (FORZA ITALIA) in data 19960702

Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: la giunta regionale del Piemonte, con propria deliberazione n. 102 del 3 aprile 1996 ha approvato il progetto ex articolo 3-bis della legge 29 ottobre 1987 n. 441 presentato dal commissario regionale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella provincia di Asti, relativo ad una discarica di 1^ categoria da ubicarsi in localita' "Cascina Boschetto" del comune di Cerro Tanaro (AT), ed ha stabilito che: gli adempimenti connessi alla realizzazione dell'impianto sono trasferiti, ai sensi della D.G.R. n. 162-1744 del 25 settembre 1995, al Consorzio smaltimento rifiuti astigiano; il Consorzio smaltimento rifiuti astigiano deve realizzare l'impianto entro il 3 maggio 1997, fatte salve motivate proroghe; l'approvazione costituisce variante del PRGC di Cerro Tanaro (AT) o strumento similare, nella misura in cui il sito di ubicazione dell'impianto risulti collocato in zona per la quale era stata prevista una diversa destinazione urbanistica; il rilascio dell'autorizzazione alla gestione da parte della regione, ai sensi dell'articolo 6, lettera d), del decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915, avverra' a seguito della presentazione del certificato di collaudo finale o in corso d'opera, nel caso in cui il Consorzio intenda attivare una porzione dell'impianto; il comune di Cerro e' stato colpito dalla disastrosa alluvione del novembre 1994 e, pertanto, la scelta del commissario nonche' della regione Piemonte di individuare questo sito per costruire una discarica, e' palesemente in contrasto con le azioni di rilancio di cui necessita questa zona; per sostenere la ripresa, privati cittadini, enti ed associazioni, hanno contribuito in modo encomiabile, in una gara imprevedibile di solidarieta'. Lo Stato, con diffusi e generalizzati contributi, elargiti agli aventi diritto ed ammontanti a parecchi miliardi, e' venuto incontro alle esigenze della cittadinanza e delle imprese, con l'intento precipuo di dare avvio a quella ripresa del tessuto produttivo della zona, da tutti auspicata e che verrebbe invece ad essere vanificata dalla installazione di una discarica di rifiuti solidi urbani, a poche centinaia di metri dal centro abitato e su di un territorio fra i piu' piccoli della provincia, ammontante a poco piu' di 400 ettari, di cui il 50 per cento esondabile; infatti, quella individuata per la costruzione della discarica, e' l'unica area non esondabile e libera da vincoli, servitu', ecc., di cui dispone il comune di Cerro e sulla quale poter incentivare la localizzazione di attivita' a carattere artigianale, commerciale, turistico od industriale; l'amministrazione comunale di Cerro Tanaro ha individuato l'area industriale e commerciale nel 1994 e l'ha inserita in un programma intercomunale di sviluppo (GAL-Gruppo di azione locale), previsto dalla comunicazione comunitaria "Leader", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione N.C. 180 del l^ luglio 1994, al fine di accedere ai finanziamenti previsti dall'Unione; nel programma "Colline della qualita'", l'area e' stata inserita nelle "aree attrezzate" per artigianato, commercio e sosta per turisti; l'area industriale di Cerro Tanaro e' localizzata a circa 800 metri dalla prevista discarica; l'attuale configurazione dovrebbe subire modifiche in funzione di una variante al vigente strumento urbanistico per dare la possibilita' ad un consistente ampliamento programmato dalla ditta Lagor Srl, gia' insediata in loco; l'area avra' una naturale espansione verso est e cioe', verso l'area di previsione di discarica; oltre a cio', l'amministrazione comunale aveva in questi ultimi tempi incentivato la localizzazione di piccole e medie imprese con conseguente interesse alla localizzazione di almeno due attivita' artigianali che dovrebbero insediarsi entro l'anno 1996; il territorio comunale di Cerro Tanaro, che ha un'estensione complessiva di 469 ettari, di cui 28,46 (6,1 per cento, urbanizzati, risulta penalizzato dai seguenti vincoli, di ordine istituzionale e naturale, che condizionano pesantemente le scelte urbanistiche dell'amministrazione comunale: 1. autorita' di bacino del fiume Po - aree di esondazione sottoposte a misure temporanee di salvaguardia (articolo 17, comma 6-bis della legge n. 183 del 18 maggio 1989 e successive modifiche e integrazioni); 2. fascia di rispetto cimiteriale (articolo 338 T.U. leggi sanitarie del 27 luglio 1934 n. 1265 e successive modifiche integrazioni); 3. fascia di rispetto del pozzo idropotabile dell'acquedotto comunale (decreto del Presidente della Repubblica n. 236 del 24 maggio 1988); 4. fascia di rispetto delle acque pubbliche (legge n. 431 dell'8 agosto 1985); 5. fascia di rispetto stradale (decreto ministeriale 1 aprile 1968, n. 1404); 6. fascia di rispetto della linea ferroviaria (decreto del Presidente della Repubblica n. 753 dell'11 luglio 1980); 7. distanza di sicurezza dal metanodotto (decreto ministeriale 24 novembre 1984); 8. fascia di rispetto del depuratore (decreto ministeriale 4 febbraio 1977); 9. vincolo morfologico relativo agli orli di terrazzo; a seguito dell'evento alluvionale del novembre 1994, l'autorita' di bacino del fiume Po, al fine di consentire la libera espansione delle acque del Tanaro in caso di piene eccezionali, ha posto un vincolo sulle aree presenti nella parte meridionale del territorio comunale fino all'abitato di Cerro Tanaro, per la cui difesa e' prevista la realizzazione di un argine. Tale vincolo interessa 135,19 ettari, pari al 28,8 per cento del territorio comunale; la fascia di rispetto intorno all'area cimiteriale, comporta il vincolo di un'area di 11,6 ettari, pari al 2,5 per cento del territorio; la presenza del pozzo ad uso idropotabile dell'acquedotto di Cerro T. comporta un'area di rispetto di m. 200 di raggio, concentrica al pozzo, che vincola un'area di 12,57 ettari, pari al 2,7 per cento del territorio; i corsi d'acqua pubblici, fiume Tanaro, Rio Freddo e Rio Vallone di S.Andrea, sono vincolati per una fascia di m. 150 a partire dalle sponde, interessando un'area di 100,45 ettari, pari al 21,4 per cento del territorio; i tracciati delle strade presenti comportano fasce di rispetto di larghezza variabile da m. 40 per la strada statale n. 10 a m. 20 per le strade comunali, vincolando aree per un totale di 6,98 ettari, pari all'1,5 per cento del territorio; la linea ferroviaria Asti-Alessandria esige una fascia di rispetto larga m. 30 dalla piu' vicina rotaia. Questo comporta il vincolo di un'area di 15,02 ettari pari al 3,2 per cento del territorio; il metanodotto che attraversa in senso est-ovest il territorio di Cerro T. comporta la distanza di sicurezza di m. 100 interessando una fascia di 40,29 ettari, pari all'8,6 per cento del territorio comunale; il depuratore ubicato a sud-est del concentrico di Cerro T. comporta, per questioni di ordine igienico-sanitario, una fascia di rispetto di m. 100 di larghezza, vincolando una superficie di 3,14 ettari, pari allo 0,7 per cento del territorio; pur non essendo un vincolo in senso stretto, la presenza dell'orlo del terrazzo, costituito dai depositi alluvionali quaternari antichi, che attraversa l'intero territorio di Cerro T. con andamento est-ovest, condiziona lo sviluppo urbanistico del comune in quanto, potendo essere soggetto a fenomeni di instabilita' a causa dell'acclivita' della scarpata che lo delimita e della natura dei terreni presenti, rende necessaria la presenza di una distanza di sicurezza di m. 20, a monte e a valle, che determina la presenza di una fascia di 13,63 ettari, pari al 2,9 per cento del territorio; le superfici indicate per i singoli vincoli si sovrappongono in varie zone del territorio comunale; pertanto, l'area effettivamente vincolata risulta di 249,08 ettari, pari al 52,9 per cento, lasciando libera da vincoli una superficie di 220,92 ettari (47,1 per cento); su questo territorio ricade l'area individuata dal commissariamento regionale per lo smaltimento di rifiuti urbani nella provincia di Asti per la realizzazione del progettato impianto di smaltimento per rifiuti solidi urbani del Consorzio smaltimento rifiuti astigiano, determinando un ulteriore impatto sul territorio, vincolando un'area variabile nel corso del tempo, secondo le seguenti modalita': a) 16,654 ettari (3,5 per cento del territorio), nella fase di realizzazione dell'impianto; b) 10,698 ettari (2,3 per cento), per tutta la gestione attiva dell'impianto; c) 6,954 ettari (1,5 per cento), in via definitiva, divenendo proprieta' del Consorzio; a cio' va aggiunto il fatto che, a seguito della realizzazione dell'impianto, sara' necessario prevedere negli strumenti urbanistici una fascia di rispetto dalla discarica di m. 200. Questo comportera' la presenza di un'ulteriore area vincolata che andra' a sommarsi a quelle precedentemente illustrate, di 25,5 ettari, pari al 5,4 per cento del territorio; pertanto, a discarica realizzata, le aree vincolate rappresenteranno il 58,3 per cento (273,58 ettari) del territorio comunale di Cerro Tanaro, lasciando libera da vincoli una superficie di 195,42 ettari (41,7 per cento) che, considerando l'area gia' urbanizzata (28,46 ettari - 6,1 per cento), si riduce a 166,96 ettari, pari al 35,6 per cento del territorio; il Comune di Quattordio ha formulato i seguenti rilievi: l'analisi di compatibilita' ambientale riguardante il progetto di realizzazione della discarica per rifiuti solidi urbani in localita' Cascina Boschetto del comune di Cerro Tanaro non appare completa, e, soprattutto, e' slegata dal contesto territoriale e abitativo della zona interessata. In particolare, pur considerando superficialmente la distanza di 2,5 Km. dal centro abitato di Quattordio non ne sottolinea sufficientemente l'impatto ambientale, che inevitabilmente viene esercitato sulla popolazione e sul territorio di tale comune. Il comune di Quattordio infatti comprende gia' nell'ambito del proprio territorio una realta' industriale piuttosto gravosa che, pur importante per lo sviluppo socio-economico, costituisce una notevole fonte di inquinamento e di impatto ambientale negativo sull'ambiente circostante. Senza dubbio la realizzazione di una discarica, anche se al di fuori dei confini amministrativi del comune di Quattordio, eserciterebbe un ulteriore impatto sul territorio e sulla popolazione del comune stesso; a parere quindi dell'amministrazione comunale, il fattore riguardante la realta' industriale e ambientale esistente appare sostanziale rispetto all'insediamento di un impianto di smaltimento rifiuti che inevitabilmente produce effetti negativi che ricadono sul proprio territorio; gli effetti negativi prodotti dalla discarica di prima categoria per rifiuti solidi urbani consistono essenzialmente nelle esalazioni maleodoranti, nelle modifiche inevitabili sulla viabilita' esistente nonche' nella mortificazione che ne deriverebbe per tutte le attivita' produttive e agricole in una fascia di almeno un chilometro dai confini della discarica; per quanto attiene le esalazioni maleodoranti, le osservazioni meteorologiche indicano che la direzione del vento ha una decisa predominanza da ovest e ovest-sud-ovest, con frequenti periodi di calma in tutte le stagioni e in particolare nelle ore notturne. Evidentemente tale situazione, specialmente se e' accompagnata da fenomeni di inversione termica, provoca un ristagno dell'aria con accumulo di inquinanti, facendo risaltare le esalazioni maleodoranti; ne deriva quindi una sicura molestia nei confronti di tutta la popolazione del comune di Quattordio, gia' gravemente soggetta all'instaurarsi di fenomeni di inquinamento; per quanto riguarda la viabilita', non puo' essere sottovalutato l'ulteriore apporto di traffico di mezzi pesanti diretti verso l'impianto di smaltimento; tutte le conseguenze negative non possono essere indicate, nell'analisi di compatibilita' ambientale presentata dal commissario regionale per lo smaltimento dei rifiuti urbani della provincia di Asti, come abituale diffidenza della popolazione nei confronti della realizzazione di impianti di smaltimento, asserendo che basta operare secondo le soluzioni progettuali e informando circa le condizioni di sicurezza ambientale. Tali asserzioni appaiono semplicistiche e slegate dal contesto sociale e territoriale tanto del comune di Quattordio come degli altri comuni contermini. Infatti tutta l'analisi di compatibilita' ambientale pare basarsi sulle semplici soluzioni tecniche e tecnologiche, valide per qualsiasi impianto, senza tener conto delle specifiche realta' locali. Per tali motivi, si ritiene insufficiente il progetto di realizzazione della discarica nel comune di Cerro Tanaro, per carenza di elementi che garantiscano la tutela e lo sviluppo del territorio del comune di Quattordio; il parere igienico-sanitario rilasciato dalla USL di Asti ai sensi dell'articolo 20 lett. F, legge n. 833 del 1978, per il progetto di una discarica di prima categoria da ubicare nel comune di Cerro Tanaro - localita' Boschetto, e' il seguente: "Dopo aver esaminato il progetto redatto dal professor geol. Giancarlo Bortolami, dottor ingegnere Lorenzo Buonomo, professor ingegnere Antonio di Molfetta, dottor for. Guido Blanchard, dottor arch. Paolo Gallo, relativo all'installazione della discarica di prima categoria nel comune di Cerro Tanaro - loc. Boschetto, riteniamo che la documentazione presentata sia incompleta in quanto: a) mancano le misurazioni dei livelli piezometrici dei sondaggi effettuati dalla ditta Succio; b) viene fornita un'unica misurazione piezometrica per il sondaggio S1, che ha due celle Casagrande senza specificare a quale cella si riferisce la misura; c) i livelli piezometrici rilevati si riferiscono ad un periodo che va da ottobre 1995 a gennaio 1996: non si ritiene corretto considerare il livello misurato a gennaio come livello di massima escursione della falda; non e' possibile quindi valutare se viene rispettato il franco di m. 1,5 dal livello di massima escursione della falda. Inoltre, dall'analisi degli elaborati progettuali sono ancora emerse le seguenti carenze: non viene fornita la direzione del deflusso della falda compresa nel primo livello sabbioso intercettato durante i sondaggi, ne' quella della falda piu' profonda che alimenta i pozzi idropotabili del comune di Cerro Tanaro a circa un chilometro di distanza: nell'eventualita' di una accidentale immissione di percolato nei primi strati sabbiosi sottostanti la discarica e' invece indispensabile conoscere la direzione dei deflussi per poter intervenire; non sono state fornite analisi delle acque captate dai piezometri trivellati; mancano informazioni piu' dettagliate sui piezometri previsti per il controllo profondita', posizionamento dei filtri, loro ubicazione rispetto alla direzione di deflusso della falda; il biogas prodotto non viene estratto e bruciato mediante torce ma viene genericamente descritta una captazione passiva; non e' stata prevista l'installazione di un sistema in grado di evidenziare le eventuali rotture del telo di impermeabilizzazione della discarica e per lo stesso manufatto non e' stata prevista la presentazione di certificazioni attestanti la sua durata nel tempo; non sono state illustrate le canalizzazioni per l'allontanamento delle acque meteoriche dimensionate sulle piogge piu' intense avvenute nella zona con tempo di ritorno di dieci anni; non si tiene conto, trattando la copertura finale della discarica di eventuali fenomeni di assestamento dei rifiuti e dell'allontanamento delle acque meteoriche; non viene indicato presso quale impianto si intende smaltire il percolato prodotto.Si ritiene inoltre opportuno che vengano adottati i provvedimenti di seguito elencati: la struttura dovra' essere dotata di locali di servizio a disposizione degli operatori, conformi a quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 303/56 e successive modifiche e integrazioni; il perimetro dell'area dovra' essere delimitato completamente da una doppia fila di alberi; la rumorosita' dovuta sia al transito degli automezzi che alle operazioni di compattazione dei rifiuti dovra' essere mantenuta nei limiti di cui al DPCM 1^ marzo 1991. In ultimo pare doveroso segnalare la difficolta' di effettuare una valutazione come quella teste' elaborata, considerando che il Piano regionale per l'organizzazione dei servizi di smaltimento rifiuti, conseguente alla legge regionale n. 59 del 13 aprile 1995, e' in fase di formazione. Si constata inoltre che non vengono prese in considerazione, a monte dello stoccaggio definitivo, tutte quelle fasi di smaltimento preordinate a tale stoccaggio (preselezione, raccolta differenziata, compostaggio delle frazioni organiche, ecc.) che consentono un piu' razionale sfruttamento del sito della discarica -: se non ritenga necessario, come gli interroganti ritengono, una riconsiderazione della localizzazione in questione, stante la palese inopportunita' della stessa per motivi addotti dagli enti locali interessati, dalle organizzazioni agricole e dalle popolazioni gia' duramente colpite dalla alluvione del 1994. (5-00144)





 
Cronologia
domenica 30 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G7 di Lione il Presidente del Consiglio Prodi si impegna a ridurre fortemente il deficit pubblico italiano.

mercoledì 31 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera, con 319 voti a favore e 284 contrari, approva l'articolo unico del disegno di legge di conversione A.C. 1857 del decreto-legge 20 giugno 1996, n. 323, recante disposizioni urgenti per il risanamento della finanza pubblica (provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica), su cui il Governo ha posto la questione di fiducia.