Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00555 presentata da MANTOVANO ALFREDO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960918

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: a Lecce, capoluogo di distretto di corte di appello e sede, a partire dal 1990, di importanti processi di criminalita' organizzata, che vedono di volta in volta coinvolti decine di imputati, gli istituti di pena - la casa di reclusione e la casa circondariale -, pur ospitando una popolazione carceraria cospicua, soprattutto in considerazione della celebrazione dei predetti giudizi, appaiono del tutto inadeguati, quanto a capienza e a "qualita' di vita", perche' hanno sede in locali antichi - si tratta di vecchi conventi - e inadatti; in data 9 settembre 1996, anche a seguito di uno sciopero della fame di alcuni reclusi, sospeso a seguito della visita del magistrato di sorveglianza, il primo firmatario di questa interrogazione ha effettuato una visita personale all'interno dei due istituti, accompagnato dalla direttrice e da personale della polizia penitenziaria. Cio' che ha constatato e' oggettivamente indegno di una nazione civile: la casa di reclusione ha una capienza di circa 150 posti e ospita attualmente circa 300 detenuti, che aumenteranno a 400 allorche', fra qualche giorno, al termine del periodo feriale, riprendera' la celebrazione di un maxiprocesso. Vi sono celle occupate da 10-15 persone; in una cella, in particolare (la n. 21 bis), ci sono ben 20 detenuti, che vivono in pochi metri quadrati e dormono in cuccette fino a quattro ripiani. In ogni cella e' ricavato un servizio igienico, privo di qualsiasi riservatezza, spesso isolato dal resto del locale da una tendina; la casa circondariale presenta un affollamento inferiore, ma condizioni logistiche, se possibile, peggiori: l'umidita' invade ogni ambiente; in alcune celle, popolate fino a 8-10 detenuti, le infiltrazioni fanno gocciolare i soffitti; i servizi - se cosi' possono definirsi - coincidono con una pila e un bagno "alla turca"; nell'"angolo bagno", essendovi l'unico rubinetto della cella, sono riposti anche generi commestibili e fornelli a gas. Tutto cio' accade nonostante l'evidente impegno, oltre le proprie forze, del personale impiegato nei due istituti; non vi e' infatti un problema di pulizia, ma la concreta impossibilita' di garantire la manutenzione di strutture fatiscenti, rispetto alle quali ogni intonacatura ha effetti limitatissimi nel tempo; da anni e' in corso di realizzazione un nuovo istituto di pena, che sorge al di fuori dell'abitato di Lecce, la cui capienza e' di 540 celle singole che - se in parte utilizzate come doppie, come appare possibile - garantisce la presenza in condizioni totalmente diverse di circa 900 reclusi. E' ovvio che una struttura di tale portata necessita di personale quantitativamente proporzionale all'impegno che viene richiesto; mentre l'organico attuale dei due istituti di pena e' di circa 250 unita', il nuovo edificio, per funzionare a pieno regime, avrebbe bisogno di 900 unita', avendo presenti tre turni di lavoro, e di 1.200 unita', avendo presenti quattro turni di lavoro. Dunque, non basta il completamento dell'opera, che e' comunque indilazionabile, ma e' indispensabile prevedere da subito, per rispettare i tempi tecnici dovuti, l'adeguamento del personale, al fine di scongiurare il rischio che, consegnata la struttura, essa non possa rendersi operativa per difetto di personale. In considerazione dei numeri prima indicati, non e' da escludere un piano di graduale impiego del nuovo personale, parallelamente a una altrettanto graduale occupazione del nuovo istituto; assolutamente importante e' evitare perdite di tempo, accelerare il completamento della nuova struttura e avviare l'iter per l'impiego del nuovo personale. Se, come impone l'articolo 27, comma 3, della Costituzione, la pena non puo' consistere in trattamenti contrari al senso di umanita', la stessa fisica permanenza dei detenuti nei locali degli istituti penitenziari attualmente operanti a Lecce, nonostante gli sforzi del personale addetto, confligge gravemente con tale prescrizione -: quali iniziative intenda adottare per contenere ed eliminare i gravi disagi dei detenuti negli istituti di pena di Lecce; se non intenda accelerare il completamento dei lavori del nuovo istituto di pena, e quali tempi preveda per la sua ultimazione; se non intenda avviare immediatamente le procedure tese a garantire la presenza del personale che sara' necessario per il funzionamento a pieno regime del nuovo istituto. (5-00555)





 
Cronologia
giovedì 12 settembre
  • Politica, cultura e società
    Si apre alle sorgenti del Po la “Tre giorni dell'indipendenza Padana”. Irene Pivetti, in contrasto su tale progetto, è espulsa dal partito.

mercoledì 18 settembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Scalfaro invia un messaggio alle Camere sull'attualità politica e istituzionale (Doc. I, n.1).

venerdì 27 settembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Consiglio dei ministri approva il testo della legge finanziaria, che dispone una manovra complessiva di 62.000 miliardi di lire, comprensiva della c.d. “tassa sull'Europa” .