Portale storico della Camera dei deputati

La XIII Commissione, premesso che: la Calabria ha subi'to - a causa della politica assurda ed inconcepibile portata avanti, nel comparto agricolo, dai Governi succedutisi in questi anni - un processo di grave crisi, soprattutto nell'agrumicoltura, che sta vivendo momenti difficili, senza che si possano delineare prospettive di decollo del settore, dal momento che - a seguito di recente decisione - si sono sottratti per decreto trentacinque miliardi ai programmi interregionali, con la conseguenza di limitare notevolmente l'autonomia e la programmazione delle regioni; in sede comunitaria non si e' stati in grado di dare, da parte del Governo italiano, una risposta positiva ed adeguata all'agrumicoltura calabrese, che ha, nella realta' economica della regione, una grande rilevanza economica e sociale, oltre che culturale, come nei casi del Bergamotto, prodotto di "nicchia", che viene prodotto solo in una zona limitata della provincia di Reggio Calabria, e del Clementino della Sibaride per il sostegno dei quali si sarebbe dovuto avviare una decisa azione a livello comunitario; il costo del lavoro nel sud, ed in Calabria in particolare, assume, anche nell'agrumicoltura, livelli insostenibili, con la conseguenza di una disoccupazione che ormai raggiunge punte elevate; impegna il Governo: ad intervenire a livello comunitario allo scopo di rimuovere gli ostacoli di ordine regolamentare e legislativo che condizionano, se non ostacolano, allo stato, le produzioni agrumicole ed agricole della Calabria e del Sud; ad avviare il riordino del settore delle acque irrigue, muovendo dalla ultimazione dei grandi bacini, tuttora in lento corso di realizzazione, tenendo soprattutto presente l'improrogabile esigenza della modifica legislativa dell'attuale realta' dei consorzi di bonifica, al fine di eliminare gli sprechi e di consentire un costo accessibile a tante piccole aziende; ad incentivare ogni iniziativa a livello di associazioni, cooperative e realta' di altro tipo, con la conseguenza di abbassare il costo di produzione per la piccola e media impresa operante nel settore agrumicolo; ad intervenire in maniera decisa e costante, a favore delle zone agrumicole in crisi con incentivi concreti e provvidenze contributive, di modo che si possa riprendere, in termini competitivi, l'attivita' agrumicola calabrese; a scoraggiare infine, con interventi organici e con la presenza costante dello Stato, ogni forma di azione criminale che condizioni e mortifichi la produzione agrumicola calabrese, stroncando soprattutto l'azione di estorsione che si esercita, spesso, anche contro agrumicoltori in attesa di percepire gli aiuti comunitari, senza ovviamente prescindere da una decisa presa di posizione e conseguente azione contro l'usura, che, in Calabria come in altre zone del sud e dell'Italia, pesa notevolmente su ogni attivita' economica e, in particolare, su quella agrumicola. (7-00143)