Portale storico della Camera dei deputati

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: il 25 maggio 1998, la signora Silvana Giordano, di appena venticinque anni, detenuta nel carcere di Bellizzi Irpino, si e' suicidata, nella sua cella dove era presente anche il figlio di appena due anni; con una interrogazione presentata il 29 maggio (Taradash n. 3-02416) si era chiesto, tra le altre cose, al Ministro interrogato di verificare se fosse vero che Silvana Giordano avesse subi'to le minacce e le molestie, da lei gia' denunciate alla direttrice del penitenziario, che, come si e' dedotto dalle lettere scritte dalla ragazza prima di morire, l'avrebbero indotta a compiere il drammatico gesto; con altre interrogazioni si chiedeva al Ministro interrogato anche quali provvedimenti intendesse adottare perche' le condizioni dei detenuti nelle carceri migliorassero (Cento e Procacci, n. 3-02415), quale sostegno psicologico la signora Giordano avesse avuto e quali iniziative intendesse adottare perche' venisse abolita la detenzione delle donne madri e perche' ogni aspetto relativo al decesso della ragazza venisse chiarito (Nardini e Lenti, n. 3-02416); in relazione al decesso della donna, la procura della Repubblica di Avellino aveva aperto un procedimento penale per istigazione al suicidio e, da notizie di stampa, si era appreso che il ministero di grazia e giustizia aveva avviato un'inchiesta; il 12 novembre 1998, l'onorevole Ernesto Caccavale, deputato al Parlamento europeo, nel corso di una conferenza stampa, ha aperto una lettera diretta alla ragazza e consegnatagli dal signor Pino Cobianchi, un grande amico e confidente di Silvana Giordano che e' stato detenuto nel carcere di Bellizzi per circa quindici anni, nella quale l'uomo fa riferimento ad un episodio rivelatogli dalla donna che aveva trovato dell'hashish nella culla del bambino, sostanza introdotta nella cella della signora Giordano durante la sua assenza per un permesso premio, della quale aveva pero' preferito liberarsi per "non essere coinvolta", come scrive lo stesso Cobianchi nella lettera; nella stessa missiva il detenuto rincuorava la signora Giordano in relazione alle molestie sessuali ricevute da parte di alcune detenute e che la ragazza aveva prontamente denunciato ad una delle ispettrici, la signora Capagliuca, senza che pero' fossero stati presi provvedimenti di alcun tipo a sua difesa; la lettera non e' mai stata recapitata alla signora Giordano a causa del trasferimento del Cobianchi prima al carcere di Ariano Irpino e poi a quello di Secondigliano; l'onorevole Caccavale ha consegnato la lettera al procuratore della Repubblica del tribunale di Avellino, il dottor Mario Caputo -: quali esiti abbia dato l'ispezione avviata dal ministero in relazione alla morte della giovanissima detenuta e se siano stati adottati provvedimenti volti ad accertare e perseguire eventuali responsabilita' legate al drammatico episodio; se non intenda verificare, alla luce delle rivelazioni contenute nella lettera del signor Cobianchi, la fondatezza delle gravi circostanze riferite e le ragioni per le quali non era stata adottata, da parte della direzione del carcere, alcuna iniziativa volta a tutelare la ragazza. (3-03195)