Portale storico della Camera dei deputati

Al Ministro dell'interno. - Per sapere premesso che: il signor Gabriele Carpanese e' stato il testimone principale nel processo per l'omicidio di Maurizio Gucci, assassinato a Milano il 27 marzo 1995, avendo orientato gli investigatori, dopo due anni di indagini, verso la banda di assassini e mediatori assoldati, secondo l'accusa, dalla ex moglie di Gucci, la signora Patrizia Reggiani, condannata nel novembre 1998 dalla Corte d'assise come mandante del delitto; nel corso del processo, e' emerso l'eccezionale contributo di Carpanese alle indagini, tanto che, l'allora questore di Milano, il dottor Marcello Carmineo, su proposta del procuratore della Repubblica, ha avanzato la richiesta alla commissione centrale per la concessione dello speciale programma di protezione previsto dall'articolo 10 del decreto-legge 15 gennaio 1991, n. 8, convertito in legge 15 marzo 1991, n. 82; la commissione centrale ha pero' negato la concessione delle misure di protezione ed assistenza al signor Carpanese ritenendo che non si possa dimostrare che, dopo gli arresti eseguiti in base alle sue indicazioni, sia ancora in pericolo di vita, anche se gli inquirenti hanno sottolineato che non tutti gli aspetti del delitto sono stati chiariti, non essendo stato ancora possibile il ritrovamento dell'arma ed essendo comunque emersi i legami dell'assassino e del suo autista con i clan del traffico di cocaina, dal quale non si possono escludere tentativi di ritorsione contro il testimone; fino alla chiusura del processo, Carpanese ha dovuto vivere sotto protezione in una caserma della polizia senza poter lavorare, anche perche' gravemente malato, tanto da essere stato recentemente ricoverato e sostenuto economicamente grazie alla volontaria contribuzione degli agenti di polizia che gli garantiscono i mezzi di sussistenza e di cura; i casi di testimoni di giustizia abbandonati a loro stessi, senza alcun sostegno da parte dello Stato, risultano sempre piu' numerosi e finiscono per scoraggiare la volenterosa opera di collaborazione con la giustizia da parte di cittadini onesti che sfidano la criminalita' organizzata offrendo il loro contributo per rompere il muro di omerta' contro il fenomeno mafioso; la necessita' di tutelare il fenomeno dei testimoni di giustizia e' stata manifestata dalla Commissione antimafia che nel giugno 1998 ha approvato una relazione (documento XXIII, n. 11) in cui si sottolineava l'alto valore simbolico espresso da essi e l'indispensabile contributo che deve essere offerto dallo Stato nel garantire a loro ed alle loro famiglie un adeguato futuro -: quali siano stati i motivi che hanno determinato la decisione della commissione centrale nel negare al signor Carpanese il programma di protezione; se non intenda adottare tutti i provvedimenti necessari affinche' siano garantite al signor Carpanese dignitose condizioni di vita e di cura nonche' tutte le misure che tutelino la sua incolumita', considerando che gli inquirenti hanno riconosciuto la persistenza di una situazione di pericolo; quali iniziative intenda adottare al fine di tutelare adeguatamente i testimoni di giustizia, tenendo nella debita considerazione le valutazioni della Commissione parlamentare antimafia ed il riconoscimento da questa sancito della necessita' di infondere nei cittadini la consapevolezza che lo Stato con le sue leggi, con i suoi provvedimenti amministrativi, ma soprattutto con i comportamenti dei suoi uomini si da' carico in modo reale e concreto del loro destino. (3-03196)