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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/02828 presentata da MANZIONE ROBERTO (UNIONE DEMOCRATICA PER L'EUROPA) in data 20010116

Il sottoscritto chiede di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della sanita', per sapere - premesso che: le campagne militari in Iraq, in Bosnia e, da ultimo, nel Kossovo, hanno, come sappiamo, evidenziato alcuni aspetti che hanno determinato allarme nell'opinione pubblica; l'11 novembre 1999, la commissione affari esteri della Camera approvava la risoluzione n. 7-00795, con cui si impegnava il Governo ad istituire una commissione tecnico-scientifica, relativamente agli effetti della utilizzazione di armi ad uranio impoverito in Iraq durante la guerra del Golfo, in grado di procedere ad una valutazione esauriente ed imparziale, partendo dalla acquisizione di tutte le fonti di documentazione scientifica gia' disponibili a livello nazionale ed internazionale, e procedendo, contestualmente, a chiedere al Governo ed alle autorita' militari statunitensi di mettere a disposizione della stessa commissione eventuali ricerche non ancora rese note; in particolare risultava accertato che molti reduci dalla guerra del golfo avevano sofferto di una strana patologia detta GWS (Gulf War Syndrome), da alcuni attribuita proprio all'uranio impoverito, cosa questa che, ragionevolmente, non ci consente oggi di escludere che una sindrome analoga possa colpire le truppe gia' impegnate in Bosnia e Kossovo, proprio perche' anche in tali conflitti, come si e' di recente scoperto, si e' fatto uso dello stesso tipo di armi ad uranio impoverito; recentemente, l'insorgenza di gravi patologie del sangue tra numerosi soldati italiani (circa ventisette sui 65.000 impiegati) e di altri Paesi europei, comunque impegnati per gli interventi nei Balcani, ha reso ancora piu' preoccupante la situazione, spingendo il Governo, il 28 dicembre 2000, alla costituzione di una commissione medico-scientifica di indagine, con lo scopo di individuare la presenza di eventuali agenti o materiali inquinanti direttamente coinvolti nello sviluppo di tali malattie; le rassicurazioni circa gli effetti dell'uranio impoverito sulla salute dell'uomo che sono giunte dagli Stati uniti devono probabilmente essere avallate da ulteriori ricerche che escludano completamente effetti negativi per la salute delle persone comunque esposte agli esiti di esplosioni di proiettili ad uranio impoverito, anche se una ricerca scientifica condotta dalla SIRR (societa' italiana ricerche sulle radiazioni) ha ritenuto inverosimile che, anche sul campo di battaglia, possano essere assorbite le quantita' di uranio giudicate foriere di danni temporanei (otto milligrammi) o permanenti (quaranta milligrammi), dato il ridotto grado di tossicita' residua attribuito al DU e la capacita' del corpo umano di smaltire le eventuali quantita' assorbite in 3-4 giorni; e' evidente allora che anche altre potrebbero essere le cause dell'insorgere delle patologie accertate, considerazione che pero' non ci esime, anzi ci spinge ancor piu', dalla ricerca della verita'; molti altri studi, anche recenti, tendono ad escludere un certo nesso di causalita' tra le malattie ed i decessi comunque riconducibili alla esposizione in ambienti contaminati da uranio impoverito (fatta eccezione pero' per un rapporto presentato in Gran Bretagna dall'associazione dei veterani), anche se gli isotopi radioattivi, contenuti nei proiettili, hanno una vita media di moltissimi anni; occorre inoltre considerare che, a quanto e' dato sapere, truppe americane avrebbero piu' volte colpito nei Balcani degli opifici industriali bellici nei quali sembra esistessero anche laboratori utilizzati per distillare sostanze tossiche; nell'incertezza del quadro anche scientifico, occorre pero' verificare con chiarezza se il Governo italiano era stato informato dell'uso di armamenti ad uranio impoverito -: se risultino vere ed accertate tutte le circostanze indicate in premessa; se il Governo italiano fosse stato tempestivamente informato sull'utilizzazione di proiettili ad uranio impoverito, ed ove questa delicata informazione fosse stata gestita solo dagli alti vertici militari, quali provvedimenti siano stati assunti; a quali primi risultati sia giunta la Commissione medico-scientifica nominata il 28 dicembre 2001 dal Ministro della difesa e presieduta dal professor Francesco Mandelli; quali ulteriori interventi il ministero della difesa, dopo le rassicuranti dichiarazioni degli ultimi giorni, intende attuare per salvaguardare la salute dei militari ancora impegnati nelle zone calde dei Balcani. E se non appaia opportuno disporre l'immediato controllo sanitario di tutto il personale anche non militare, comunque impegnato nell'area dei Balcani, compresi anche tutti quelli gia' impegnati in Iraq e Bosnia; se non si renda opportuno e necessario, considerato l'ingente impegno economico gia' sostenuto dai Paesi che hanno partecipato alle operazioni alleate nei Balcani, destinare nuove risorse e nuove energie per una adeguata azione di bonifica di tutte le aree comunque colpite dai bombardamenti ad uranio impoverito; se esistano e quali siano le coperture assicurative attivate a favore dei nostri militari impegnati in missioni di peace-keeping; se possa essere esclusa l'esistenza, sul territorio nazionale, di depositi di armamenti ad uranio impoverito, con particolare riferimento alle caserme Gucci e Ronga di Persano, in provincia di Salerno; se, infine, nel caso in cui i risultati della Commissione scientifica presieduta dal professor Mandelli dovessero accertare l'esistenza di un nesso causale, anche se attenuato, tra le radiazioni derivanti dall'utilizzo di munizioni ad uranio impoverito e le forme patologiche riscontrate nei nostri militari impegnati nelle succitate regioni balcaniche, pur confermando la nostra fedelta' all'Alleanza Atlantica, si possa prevedere un graduale ritiro dei nostri contingenti impegnati nei Balcani, per ovvi motivi di sicurezza. (2-02828)





 
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venerdì 5 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Cesare Ruperto è eletto Presidente della Corte costituzionale.

sabato 20 gennaio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si insedia alla Casa Bianca il 43° Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush.