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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00366 presentata da DELMASTRO DELLE VEDOVE SANDRO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 24/07/2001

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00366 presentata da SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE martedì 24 luglio 2001 nella seduta n. 022 DELMASTRO DELLE VEDOVE, SAGLIA e GIANNI MANCUSO. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che: grande preoccupazione ha destato in tutta la Valsesia (VC) l'annuncio del piano di riordino degli uffici postali sul territorio delle comunità montane piemontesi; sono previste, infatti, riduzioni di personale a Boccioleto, Roccapietra, Riva Valdobbia e Breia; sono previsti ulteriori tagli per il prossimo anno; appare evidente che l'attuazione di un piano di tal genere contribuirà in modo decisivo allo spopolamento delle valli, e della Valsesia in particolare; i comuni sono disponibili ad accollarsi parte degli oneri pur di mantenere in essere un servizio la cui essenzialità è certamente fuori discussione; occorre peraltro considerare che le valutazioni di puro mercato non possono essere decisive nella politica dell'Ente Poste; servizi come quello postale - che pure debbono essere riordinati in termini di maggiore efficienza ed economicità - debbono essere erogati nella consapevolezza della necessità di coniugare esigenze di bilancio con esigenze di conservazione della struttura organizzativa idonea a soddisfare la domanda soprattutto nelle zone disagiate -: quali iniziative intenda assumere nei confronti dell'Ente Poste per favorire il mantenimento della struttura organizzativa degli uffici postali della Valsesia, al fine di evitare il rischio di spopolamento determinato dalla eliminazione dei servizi essenziali. (4-00366)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 26 novembre 2001 nell'allegato B della seduta n. 068 all'Interrogazione 4-00366 presentata da DELMASTRO DELLE VEDOVE Risposta. - Si ritiene opportuno rammentare che il processo di liberalizzazione del servizio postale attuato in adesione alle indicazioni della direttiva 97/67/CE (recepita con decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261), pur se in maniera graduale e controllata, ha imposto ai gestori privati ed al fornitore del servizio universale l'adozione di misure idonee al conseguimento dell'equilibrio gestionale. In tale contesto si colloca il piano di impresa 1998-2002 varato dal Consiglio di amministrazione della società ed approvato dall'allora Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica in qualità di azionista unico e dal Ministro delle comunicazioni in qualità di Autorità di regolamentazione del settore postale - che prevede il raggiungimento, nel 2002, del pareggio di bilancio e la possibilità di avviare la privatizzazione e di chiedere la quotazione in borsa della società: il raggiungimento di tali obiettivi si ritiene auspicabile. Fanno parte del generale programma di risanamento previsto ed, in parte attuato, la riorganizzazione aziendale e il ridimensionamento della rete degli uffici postali. Al riguardo il vigente contratto di programma - stipulato fra il ministero delle comunicazioni e la società - prevede, all'articolo 5, comma 3, che la predetta società indichi una serie di uffici non in grado di garantire condizioni di operatività compatibili con il raggiungimento dell'equilibrio economico di gestione; da parte della società devono, altresì, essere rappresentate le iniziative e gli interventi adottati per il miglioramento della gestione di tali uffici, al fine di arrivare ad una progressiva riduzione delle relative perdite. Nonostante gli sforzi compiuti dalla società al fine di riorganizzare le modalità gestionali ed operative in modo da garantire il conseguimento di risultati accettabili in termini di efficienza ed economicità, per un certo numero di uffici non è stato possibile trovare soluzioni commerciali e/o organizzative capaci di ottenere risultati soddisfacenti. Le innovazioni apportate a livello organizzativo e la diversificazione dell'attività societaria hanno consentito di recuperare molte realtà; esistono tuttavia alcune situazioni in cui condizioni oggettive quali una richiesta di servizi rigida e poco espandibile, (per scarsa densità demografica e/o per tipo di clientela non interessata a nuovi servizi), particolari condizioni territoriali, nonché la presenza di costi fissi (affitto, climatizzazione, pulizia locali, costo del personale) non consentono, non solo per il presente ma anche in prospettiva, di ipotizzare il potenziamento dei volumi di traffico. Secondo uno studio effettuato dalla società Poste, infatti, al di sotto della soglia di una clientela composta da circa 500 famiglie gli uffici debbono essere considerati «marginali», ovvero non in grado di coprire neppure i costi fissi. La chiusura è tuttavia una misura estrema che viene effettuata solo se l'ufficio «marginale» sia ubicato in un comune dove esistono altri uffici, se esista un altro sportello a distanza ragionevole ed in presenza di un esiguo numero di operazioni giornaliere svolte: tale tipo di intervento dovrebbe riguardare infatti solo un numero molto ridotto di uffici che presentano un consistente deficit di cassa, mentre altri uffici marginali potrebbero essere interessati dal part-time verticale (riduzione del numero delle giornate settimanali di apertura) o dal part-time orizzontale (riduzione delle ore lavorative giornaliere). Ciò premesso in linea generale, per quanto concerne il territorio della Valsesia la società Poste ha precisato di avere nella zona ben 32 uffici che assicurano un soddisfacente svolgimento dei servizi. Il piano di riorganizzazione prevede una diversa articolazione dell'orario di servizio e l'introduzione dell'operatore unico o polivalente; in particolare tale figura di operatore, già attiva negli uffici di Breia e di Riva Valdobbia è stata adottata anche nell'ufficio di Boccioleto, mentre l'ufficio di Roccapietra è stato interessato, per il solo periodo estivo, dalla riduzione dell'orario di apertura al pubblico: nel comune di Varallo, nel cui ambito rientra la località di Roccapietra, è comunque sempre operante, con orari ordinari, un altro ufficio postale. Nel precisare, inoltre, che la riorganizzazione descritta non prevede alcuna riduzione del personale e che le suddette iniziative non incidono sul regolare svolgimento del servizio di recapito, la medesima società Poste ha fatto presente che nella zona in questione è stato attivato - presso l'ufficio di Scopello - anche il servizio di cash dispenser che permette il prelievo di contanti dai conti correnti postali anche oltre l'orario di apertuta dell'ufficio. A completamento di informazione, infine, Poste italiane ha sottolineato che, contrariamente a quanto riportato nell'atto parlamentare in esame, le autorità comunali interessate non hanno manifestato, anche nel corso di recenti incontri con la dirigenza aziendale, l'intenzione di accollarsi parte degli oneri derivanti dal mantenimento della organizzazione del servizio postale e nemmeno sono risultate orientate ad inserire la società Poste nel novero degli intermediari dei quali normalmente si avvalgono, circostanza che, invece, avrebbe potuto concorrere all'incremento dei ricavi e, quindi, all'equilibrio gestionale. Il Ministro delle comunicazioni: Maurizio Gasparri.



 
Cronologia
domenica 22 luglio
  • Politica, cultura e società
    Muore, a Milano, Indro Montanelli, decano dei giornalisti italiani.

mercoledì 25 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva la proposta di legge: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sull' affare Telekom-Serbia (AC 437), che sarà approvata dal Senato l'8 maggio 2002 (legge 21 maggio 2002, n. 99). La Commissione approva la relazione finale nella seduta del 28 aprile 2004.