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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00562 presentata da OLIVIERI LUIGI (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 14/01/2002

Interrogazione a risposta orale Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-00562 presentata da LUIGI OLIVIERI lunedì 14 gennaio 2002 nella seduta n. 082 OLIVIERI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: a seguito della grave crisi economica finanziaria che ha coinvolto l'Argentina, moltissimi piccoli e medi risparmiatori italiani stanno vivendo ore di grande apprensione relativamente alla possibilità di recupero dei propri investimenti in quel Paese; gli italiani hanno acquistato i titoli di credito argentino in quattro valute: in lire italiane, in marchi tedeschi, in dollari americani e di recente in euro. Al 30 settembre 2001 il debito pubblico argentino ammontava a 141,25 miliardi di dollari, di cui 95,78 miliardi in titoli di Stato a medio e lungo termine (di questi il 97 per cento in valuta estera e il 3 per cento in pesos) e 3,24 miliardi costituiti da bot locali cioè titoli di Stato a breve termine; l'Italia ha contribuito ad aiutare l'Argentina sottoscrivendo le obbligazioni che sono quotate sul mot italiano. L'Argentina ha visto il finanziamento del suo debito estero per il 18 per cento dai risparmiatori italiani. Tutto il sistema bancario italiano ha spinto i risparmiatori italiani a sottoscrivere le obbligazioni argentine in alternativa ai btp di Stato; le incognite sulla ristrutturazione del debito argentino non trovano per il momento risposta in atti ufficiali e certi perché il processo della rinegoziazione non è ancora iniziato formalmente. Per il momento l'Argentina ha dichiarato una moratoria, ossia ha congelato il pagamento degli interessi e il rimborso del capitale. L'intenzione del Governo Duhalde appare per il momento quella di continuare ad onorare il debito sul mercato interno e di ristrutturazione del debito estero; ad oggi non è stata annunciata alcuna formula di ridenominazione del debito pubblico. L'impatto della svalutazione è al momento imprevedibile, perché non è ancora chiaro il deprezzamento reale del pesos nei confronti del dollaro nel momento in cui riapriranno gli scambi sui mercati finanziari. La capacità dell'Argentina di rimborsare integralmente il debito sarà ulteriormente e gravemente compromessa dall'entità e dalla violenza della svalutazione; i prospetti informativi sui rischi dell'Argentina per gli investitori non erano stati divulgati da promotori finanziari e borsini con la conseguenza che la totalità dei piccoli e medi risparmiatori italiani che hanno investito in obbligazioni argentine non sono stati tempestivamente informati di quello che stava avvenendo, mentre i grandi investitori hanno potuto celermente e urgentemente ritirare i propri investimenti e rientrare dai capitali investiti; è evidente la necessità di una soluzione politica per tutelare gli interessi dei risparmiatori italiani con un'immediata assunzione di responsabilità del Governo italiano. Il piccolo e medio risparmiatore deve sentirsi rappresentato e conquistare un posto tramite il Governo al tavolo delle trattative per la ristrutturazione del debito argentino; non è pensabile che interlocutori del Tesoro argentino possano essere solamente avvocati (come sta succedendo per gli Stati Uniti) o banchieri, ossia tecnici che conoscono i risvolti finanziari del problema ma che non perseguono la tutela di tutti i risparmiatori ma solo i loro clienti -: cosa intenda fare il Governo innanzi alla grave situazione che si è determinata in Argentina; quali siano gli interventi specifici che intendano assumere per tutelare al meglio gli interessi dei risparmiatori italiani ed in particolar modo di quelli dei piccoli e medi investitori che sono «colpevoli» solo di essere stati forse ingenui e superficiali e che il più delle volte hanno acquistato i bond della Repubblica argentina su indicazione di banche, di intermediari e di promotori finanziari; quali siano gli interventi che intendano assumere nei confronti delle banche, degli intermediari e dei promotori finanziari che con leggerezza hanno consigliato i titoli di un Paese emergente agli investitori con bassa propensione al rischio, ai pensionati; quali siano le iniziative che abbiano già eventualmente assunto sia la Presidenza del Consiglio dei ministri sia i Ministeri competenti innanzi alla Repubblica argentina per la tutela dei risparmiatori italiani ed inoltre quali siano stati, se vi sono stati, i rapporti con il ministero del tesoro argentino; infine, quali siano stati, se vi sono stati, i contatti con il Fondo monetario internazionale in merito ad un suo eventuale e a questo punto consigliato intervento a sostegno della Repubblica argentina e quali siano le volontà di quest'ultimo in merito alla necessità di onorare il debito pubblico estero da parte dell'Argentina.(3-00562)





 
Cronologia
domenica 6 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Ministro degli esteri Ruggiero si dimette per divergenze con le critiche espresse dai ministri Bossi, Martino e Tremonti all'euro. Il Presidente del Consiglio Berlusconi, dopo aver tentato una mediazione, assume l'interim del dicastero.