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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00049 presentata da CE' ALESSANDRO (LEGA NORD PADANIA) in data 28/01/2002

Mozione Atto Camera Mozione 1-00049 presentata da ALESSANDRO CE' lunedì 28 gennaio 2002 nella seduta n. 087 La Camera, premesso che: la Costituzione sancisce all'articolo 32 la «tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività»; i dati emersi dall'indagine Eurispes in relazione all'anno 2000 mostrano un incremento dell'uso di sostanze stupefacenti con l'86 per cento di utenti maschi, in maggioranza appartenenti alla fascia di età compresa fra i 25 e i 34 anni, dediti per l'82 per cento all'uso della cocaina, mentre si abbassa l'età a rischio che si attesta fra i 15 e i 20 anni; il progetto terapeutico e riabilitativo previsto con la legge 162 del 1990, e modificato dal referendum del 1993, mostra chiaramente il fallimento degli obiettivi programmati; i dati raccolti dimostrano, inoltre, l'errore di comunicazione da parte delle campagne di prevenzione e informazione condotte finora, le quali hanno veicolato l'immagine di due tipi di droghe, quelle «pesanti» assunte per via endovena, presentate come le uniche davvero pericolose, e quelle «leggere» inalate con il fumo o ingerite con pasticche di sostanze psicoattive, considerate queste ultime quasi come «tollerabili e accettabili», nonostante i danni che ugualmente provocano all'organismo che le assume; non esiste una reale distinzione fra droghe pesanti o leggere, perché ogni sostanza agisce comunque sull'individuo in funzione di diversi fattori e perché chi è approdato alle droghe considerate pesanti è passato prima attraverso quelle «leggere», in un crescendo incontrollabile e difficilmente evitabile; il narcotraffico, in Italia come nel resto del mondo, è in costante espansione con una varietà sempre maggiore di prodotti, tra cui l' ecstasy diffusa, in particolare, fra le fasce più giovani della popolazione; l'incremento della microcriminalità in Italia vede in proporzione una recrudescenza nelle azioni criminose determinate dal traffico e dallo spaccio di sostanze stupefacenti; il 30 per cento dei detenuti nelle carceri italiane lo sono per reati collegati al traffico, spaccio e uso di droghe; l'uso del metadone come strumento a disposizione dei Sert diventa un mezzo di cronicizzazione della condizione di dipendenza anziché una terapia di recupero, in netto contrasto sia con il dettato costituzionale che con l'articolo 152 del trattato di Amsterdam che vuole una sanità compartecipe delle azioni di prevenzione delle tossicodipendenze; il Piano di azione comunitario 2000-2004, rappresentando un punto di riferimento per le scelte dei Governi, ha individuato nell'innalzamento dell'allarme sociale sulle droghe, nella lotta all'offerta di droghe illecite e nelle strategie di reinserimento sociale dei tossicodipendenti gli strumenti idonei per una efficace politica di lotta alla droga; va respinta una politica di depenalizzazione dei reati minori, poiché l'attuale legislazione è sufficientemente attenta alla tutela dei soggetti tossicodipendenti e non prevede reclusione per reati che comportino pene fino a 4 anni se l'imputato accetta un trattamento di recupero; impegna il Governo: ad intensificare l'opera di prevenzione con interventi didattici a partire già dalle scuole elementari e superiori per avviare una seria e concreta politica di informazione attraverso l'opera di personale qualificato e specializzato; ad incoraggiare qualunque forma utile di prevenzione, anche finanziando associazioni, ricerche, studi con fini divulgativi e informativi; a rivedere la strategia della riduzione del danno con una verifica dei risultati per consentire il raggiungimento dell'obiettivo finale del completo recupero fisico e psichico del tossicodipendente e ottenere così un maggiore contenimento del problema; a valorizzare le strutture del volontariato, del privato sociale e delle comunità terapeutiche con incentivi economici e con procedure di accreditamento non lasciate al caso ma determinate da parametri oggettivi e precisi, al fine di raggiungere l'obiettivo di un reinserimento sociale e lavorativo completo del tossicodipendente; a sostenere nuove forme di interventi e strutture territoriali in grado di seguire i tossicodipendenti nel pieno rispetto del dettato costituzionale e normativo, che prevedano la tutela della salute del cittadino e della collettività, contenendo al massimo l'utilizzo di sostanze quali il metadone, che provocano una dipendenza pari alle altre droghe; a provvedere con interventi mirati sul territorio, in collegamento con tutti gli organi preposti, a prevenire e, laddove necessario, a reprimere ogni presenza della droga all'interno delle scuole e comunque tra i minori; a predisporre un sistema di aiuti, anche di ordine economico, alle famiglie che sostengono i costi sia del percorso di recupero sia dell'assistenza ai malati cronici, dando così l'opportunità di rafforzare il ruolo della famiglia nella lotta contro la droga; a predisporre una formazione stabile degli operatori del settore che preveda non solo un'attività diretta all'aggiornamento costante, ma anche alla prevenzione del burnout ; a porre attenzione alle sovrapposizioni fra sofferenza psichiatrica e tossicodipendenza, attivando in rete i servizi territoriali psichiatrici e favorendo una reale presa in carico istituzionale di questi casi più difficoltosi da gestire; a cercare accordi in sede europea per coordinare sia gli interventi di prevenzione che quelli di repressione, rafforzando la collaborazione con i partner europei nella lotta al narcotraffico e sollecitando il coordinamento tra organi di polizia e giudiziari dei Paesi europei, in armonia con le normative penali di ciascun Stato membro; a promuovere un costante, approfondito e aggiornato dibattito, sia a livello nazionale che internazionale, sulle politiche antidroga per verificarne l'efficacia e gli effetti, e per potere eventualmente apportare modifiche alle norme già esistenti. (1-00049) «Cè, Ercole, Bianchi Clerici, Bricolo, Caparini, Didonè, Guido Dussin, Luciano Dussin, Fontanini, Dario Galli, Gibelli, Giancarlo Giorgetti, Lussana, Martinelli, Francesca Martini, Pagliarini, Parolo, Polledri, Rizzi, Rodeghiero, Guido Giuseppe Rossi, Sergio Rossi, Stucchi, Vascon».

 
Cronologia
domenica 6 gennaio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Ministro degli esteri Ruggiero si dimette per divergenze con le critiche espresse dai ministri Bossi, Martino e Tremonti all'euro. Il Presidente del Consiglio Berlusconi, dopo aver tentato una mediazione, assume l'interim del dicastero.

giovedì 21 febbraio
  • Politica, cultura e società
    Dopo il rifiuto del Governo di stralciare la riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori dalla più generale riforma del mercato del lavoro i sindacati si dividono: la CGIL si dichiara indisponibile a proseguire le trattative.