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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01145 presentata da ORICCHIO ANTONIO (FORZA ITALIA) in data 26/06/2002

Interrogazione a risposta orale Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-01145 presentata da ANTONIO ORICCHIO mercoledì 26 giugno 2002 nella seduta n. 165 ORICCHIO, COSENTINO, MILANESE, GIOACCHINO ALFANO, ANTONIO RUSSO, CARDIELLO, PERROTTA e CIRIELLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che: il parco nazionale del Cilento - Vallo di Diano rappresenta, com'è noto, uno dei principali parchi del nostro Paese; nonostante questo innegabile dato il medesimo parco risulta a tutt'oggi sfornito di regolare ed approvato piano del parco ovvero dello strumento prioritario previsto dalla legge n. 394 del 1991 per la pianificazione e salvaguardia, ma anche per lo sviluppo e la promozione economico-sociale (articolo 12, commi 1 e 2 della legge citata) dei territori interessati alla tutela ambientale oggetto della disciplina di cui alla succitata legge; l'enorme lasso di tempo trascorso dalla istituzione dell'ente parco in oggetto (1994) e la consunzione dei termini ex articolo 12, comma 3, della legge n. 394 del 1991 entro cui si doveva e poteva legittimamente provvedere alla adozione del piano di parco (ventiquattro mesi dalla costituzione di quest'ultimo salvi i necessari e conseguenziali interventi propulsivi e sostitutivi del competente Ministero e della regione interessata, di cui al citato articolo 12, commi 4 e 5) avrebbe potuto e dovuto già consentire di giungere all'approvazione, ancora oggi non verificatasi, dello stesso piano; nonostante la tardiva mera adozione di un progetto di piano di parco, verificatasi in extremis il 28 dicembre 2001 sotto l'incombere, a quanto risulta, di una possibile nomina di commissario ad acta per provvedere, gli enormi ritardi accumulati e una mancata intesa capace di coinvolgere tutti i comuni del parco in questione, non consentono ancora la giusta condivisione e l'approvazione del medesimo piano, così comportando la non esclusione - allo stato - dei suddetti interventi propulsivi e sostitutivi anche in sede centrale, per una compiuta intesa ed una celere e condivisa approvazione dell'importante strumento di pianificazione in questione; alla mancata attivazione, già a suo tempo, degli anzidetti interventi, sta seguendo, ora, il tentativo di portare comunque avanti il progetto di piano, molto discusso, del 28 dicembre 2001, ma senza un effettivo confronto con tutti i comuni del parco e le realtà interessate; e ciò nonostante la sostanziale contestualità dell' iter di piano sin qui esposto con le controverse vicende degli organismi locali dell'ente parco del Cilento-Vallo di Diano (nomine del vecchio Governo addirittura successive alle elezioni del 13 maggio 2001; commissariamento dell'ente; successivo giudizio innanzi al Tar-Salerno e reinsediamento dei vecchi organi direttivi; ratifica e, da ultimo, nomina dei cinque componenti del direttivo, a circa un anno dalla designazione in rappresentanza della Comunità del Parco, nomina gravata da ricorso innanzi all'autorità giurisdizionale amministrativa addirittura per irregolarità e brogli elettorali); in tale vorticoso e confuso contesto, di certo poco consono ad una seria riflessione ed al confronto sull'adozione di uno strumento, come il piano di parco medesimo, decisivo non solo per la tutela ambientale, ma anche per lo sviluppo economico-sociale e, quindi, per il prossimo futuro di intere generazioni, si sono da ultimo verificati nelle scorse settimane ulteriori significativi e inquietanti fatti quali: a) l'ordine degli architetti della provincia di Salerno, dopo aver indetto un'apposita riunione (l'11 maggio 2002), ha pesantemente censurato il progetto di Piano di parco tardivamente adottato, sostanzialmente bocciandolo da un punto di vista tecnico, fra l'altro con il seguente sintetico e significativo giudizio: «...un piano che tende ad imbalsamare il territorio impedendone, di fatto, lo sviluppo sostenibile e che è in conflitto con ogni ipotesi di crescita economica e civile delle aree interessate»; b) i sindaci della comunità montana Lambro-Mingardo, dopo approfondita discussione, hanno in data 6 giugno 2002 affermato addirittura che il piano di parco tardivamente inviato alla regione Campania non rispondeva «alla volontà dei sindaci dell'intero territorio» e che anzi erano state disattese nella loro stesura definitiva le modifiche delle norme di attuazione già licenziate dalla comunità del parco; c) il 12 giugno 2002 in uno dei comuni strategicamente più importanti del Parco (Camerota) è stato bocciato, con apposito referendum (93 per cento dei 2690 elettori votanti), il medesimo piano di parco; si è così sancita ufficialmente una situazione di difficoltà e di rifiuto (portata alle estreme conseguenze per mancanza di un sereno confronto), che deve essere superata, in quanto ostativa ad una diffusa condivisione della cultura ambientale giustamente accettata solo se esente da estremismi persecutori e compatibile con lo sviluppo; l'esposta situazione, commentandosi da sola, induce a forti preoccupazioni, specie in assenza di un sereno ed equilibrato confronto su scelte decisive per la comunità dei cittadini del parco, un'assenza che finisce col far danno al valore-ambiente che, così continuando, non viene affatto positivamente recepito, comportando viceversa un generalizzato sentire per cui l'ambiente, il parco ed il piano vengono intesi dalle popolazioni coinvolte solo come costrizione e impossibilità di sviluppo -: se ritenga di disporre accertamenti, anche con apposita commissione ministeriale, sull'intero iter del piano di cui in premessa; se intenda avvalersi dei poteri di intervento, propulsivi e sostitutivi (articolo 12 commi 4 e 5 della legge n. 394 del 1991) per il raggiungimento delle necessarie intese anche con tutti i comuni interessati; se, a questo punto, reputi comunque necessario un maggiore coinvolgimento dell'amministrazione centrale, in ogni modo ritenuto idoneo, al fine di agevolare un positivo confronto e la definizione della problematica del piano di parco del Cilento-Vallo di Diano attraverso opportune costruttive intese, che, tenendo nel giusto conto le istanze di tutti i comuni e delle popolazioni e comunità del parco, evitino di ingenerare un insanabile conflitto fra tutela ambientale ed esigenze di sviluppo economico a danno proprio della cultura e del rispetto dell'ambiente, danno che si verifica quando per malintese concezioni o irrazionali estremismi l'ambiente stesso finisce per essere percepito non come valore condiviso, ma come insopportabile peso ed odioso divieto di sviluppo. (3-01145)

 
Cronologia
venerdì 21 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Consiglio europeo di Siviglia adotta un pacchetto di misure in materia di immigrazione: la lotta contro l'immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani; la gestione integrata delle frontiere esterne dell'Ue; le relazioni con i paesi terzi; la definizione della politica comune di immigrazione e di asilo.

mercoledì 3 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva in seconda lettura il disegno di legge costituzionale: Modifica dell'articolo 51 della Costituzione (AC 1583-B), approvato definitivamente dal Senato il 20 febbraio 2003 (legge costituzionale 30 maggio 2003, n.1)